News dal baule

Recap: il meglio del 2018

30.12.18

Buondì lettori!
Penultimo giorno dell'anno, e vogliamo non farlo un sunto di questo 2018? Ho deciso di mettere solo il meglio, tralasciando il peggio, di quest'anno che sta per giungere al termine, tra letture e film/serie tv.

LIBRI
Questo 2018 è stato caratterizzato da meno letture rispetto gli anni precedenti, un po' per mancanza di tempo, un po' per vari "blocchi" e un po' anche per qualche lettura insoddisfacente, che mi ha portato ad abbandonare più libri di quanti voglia ammettere. Quattro, però, in particolare, sono state le letture che più mi sono piaciute, eccole qui:


SERITV
Sul fronte serie tv, invece, ho iniziato qualcosa di nuovo, ma perlopiù mi sono dedicata al rincorrere (come sempre) i soliti telefilm che seguo, e per cui sono sempre in arretrato con gli episodi. Tra quelli citati qui sotto, però, a parte This is us che è sempre una certezza, le stagioni migliori si sono rivelate essere proprio quelle delle nuove scoperte:
The Handmaid's Tale (stagione 1 e 2) una serie tv forte, crudele e spietata, ma assolutamente originale e, soprattutto, recitata egregiamente.
Chiamatemi Anna (stagione 1 e 2) ennesima rivisitazione di una storia conosciutissima, pur essendo qualcosa di già visto, ha saputo sorprendermi tantissimo, soprattutto merito della piccola protagonista che interpreta Anna.
Stranger Things  (stagione 1 - stagione 2) Visto a cavallo tra fine 2017 e inizio 2018, anche io sono entrata nel tunnel di Stranger Things. Volevo capire come mai tutti ne parlassero (bene), e così anche io ne sono rimasta piacevolmente colpita.
This is us (stagione 2) nulla da dire, questo telefilm rimane un gioiellino, capace di emozionare in ogni episodio.

FILM 
Molti i film che non sono riuscita a recensire quest'anno, come il secondo capitolo di Animali fantastici, Sierra Burges è una sfigata o The Help, visto subito dopo averne letto il libro. Spero, nel 2019 di riuscire non solo a vedere più film, ma anche a recensirvene qualcuno in più!
Tra i migliori visti quest'anno, però, ci sono sicuramente i tre riportati qui sotto, ne avete già visto qualcuno?
                                        POST
Ecco un paio di post speciali, che mi sono divertita particolarmente a scrivere in questo 2018. Spero per il prossimo anno, di scriverne di più così, anzi, se avete idee da suggerirmi, sono ben accette!
10 personaggi inutili/insopportabili delle serie tv
I peggiori clichè della letteratura young adult (ma non solo)

A voi com'è andata quest'anno?
 Ma soprattutto, cosa vi aspettate dal 2019?

Buon Natale!

24.12.18

Buongiorno lettori,
approfitto di questo post per farvi i miei migliori auguri di buon Natale!
Spero che sotto l'albero troviate tutti i libri che desiderate (anche se è un'impresa assai ardua, se la vostra wishlist è lunga come la mia), ma soprattutto che passiate delle giornate magnifiche, circondati dalle persone che vi vogliono bene, e perchè no, da tanto cibo!

Auguri e a presto :)

quotes

Speciale: citazioni preferite (seconda parte)

23.12.18

Buongiorno lettori!
Il Natale è alle porte ormai, siete pronti? Avete impacchettato tutti i regali? Cosa sperate di trovare sotto l'albero?
Post breve quello di oggi, vi lascio alcune delle mie citazioni preferite (quelli delle citazioni sono un po' i miei post preferiti da leggere anche sui blog degli altri, lo ammetto), ma questa volta direttamente in lingua inglese :)

"I feel like spring after winter, and sun on the leaves; and like trumpets and harps and all the songs i have ever heard"
Samwise Gangee

"A minds needs books as a sword needs a whetstone, if it is to keep its edge. That is why i read so much"
Tyrion Lannisten

"A faerie heart is different from a human heart. Human hearts are elastic. They have room for all sorts of passions, and the can break and heal and love again and again"
Tiger Lily

"There was no twinkle in his eyes"
"Maybe i just love some of you. Maybe not enough."
Tiger Lily binked at him, and she didn't understand how anyone could only love a part. Her greedy heart didn't work that way.
Tiger Lily

Conoscevate già queste citazioni? 
Quali sono invece le vostre preferite?

HarperCollins

16 modi per spezzarti il cuore

16.12.18

Titolo: 16 modi per spezzarti il cuore
Autore: Lauren Strasnick
Editore:  HarperCollins
Anno: 2018
Pagine: 240
Prezzo: 16,90

Trama:
La storia d'amore tra Natalie e Dan non sarebbe potuta iniziare in modo più romantico: l'incontro-scontro nella caffetteria della scuola in cui entrambi fanno volontariato, il pomeriggio trascorso a scambiarsi sogni e confidenze, il primo appuntamento – e il primo bacio – sotto le stelle. Tra loro è scattata subito un'intesa speciale, che a poco a poco si è trasformata in qualcosa di più. E a quel punto innamorarsi è stato facile, quasi inevitabile. Lui trovava intriganti le trasgressive creazioni artistiche di Natalie e contagiosa la sua gioia di vivere; lei era attratta dalla sua aria da bravo ragazzo e dalla sua determinazione a raggiungere il successo come documentarista. Ma questo era prima. Prima che le discussioni accese si trasformassero in litigi furibondi. Prima che una miriade di dispetti scavasse un abisso tra loro e portasse alla luce la vera natura della loro relazione. Ora Natalie vuole che lui sappia fino a che punto l'ha ferita e glielo scrive in sedici lettere. Leggendo nel corso di una sola lunga giornata quella che è la sua versione della loro storia d'amore, Dan si rende conto che Natalie ha un ultimo messaggio per lui. Un messaggio che potrebbe mandare a rotoli la sua vita accuratamente programmata...

Recensione:
Due erano le mie supposizioni riguardo questo libro, prima di iniziarne la lettura: pensavo si potesse rivelare uno young adult divertente e perchè no, magari anche utile con qualche suggerimento efficace per spezzare cuori a destra e a manca, oppure, che si sarebbe rivelata invece una storia dolce, malinconica ma assolutamente emozionante.
E invece, purtroppo, arrivata alla pagina finale, mi sono ritrovata a domandarmi cosa caspita avessi appena letto?
Si perchè non mi è ben chiaro dove l'autrice volesse andare a parare con la sua storia o i suoi personaggi, e alla fin fine mi sono resa conto che il libro non mi ha lasciato assolutamente nulla.

Due sono i punti di vista presenti, quello di lei, che attraverso le sue lettere ripercorre la storia d'amore ad un ritmo altalenante, senza seguirne l'ordine cronologico, passando da ricordi più vividi, ad altri più frammentari o astratti, mentre lui, al presente espone il suo punto di vista sulla vicenda, man mano che legge le lettere.

Non ho trovato, o meglio, provato, emozioni o sentimenti leggendo questa storia d'amore, non ho sentito assolutamente nulla, ed è un peccato, perchè le premesse erano ottime. Forse ero io ad essermi fatta troppe aspettative al riguardo, o forse mi immaginavo semplicemente una storia che descrivesse in modo più veritiero, realistico e toccante, quella che avrebbe dovuto essere una storia d'amore travolgente.
E per carità, per travolgere travolge eh, ma è più come un uragano, che si porta tutto dietro, una relazione inizialmente che sboccia dal nulla, e sembra fiamma viva, che pian piano però diventa sempre più distruttiva. I due ragazzi, sembrano vivere la loro relazione fatta di pochissimi attimi felici, mentre i litigi invece, non si contano. Abbiamo sfuriate, sesso riappacificatore che inizialmente sembra ricucire tutto, gelosie spesso insensate, bugie senza capo nè coda...
Ho trovato tutto molto confuso, senza senso. Natalie, troppo ossessiva, cambia umore ogni due per tre, sembra che nemmeno lei stesa riesca a stare dietro ai propri pensieri, tant'è irritante a volte. Dan, invece, apparentemente carino, e anche molto paziente visto come si comporta lei, gioca in realtà con i cuori di ben tre ragazze, a conti fatti.

A parte l'attrazione fisica palpabile, tra i due ragazzi sembra ci sia un rapporto per lo più forzato, che si basa appunto quasi esclusivamente su gelosia e tira e molla continui.
I due protagonisti hanno ben poco in comune, ma anche i loro stessi interessi, che vengono mostrati come elementi molto importanti nelle loro vite, risultano però un po' troppo "buttati lì", nel senso che anche la caratterizzazione dei personaggi, per esempio, mi ha lasciato un senso di incompleto, sia dal punto di vista fisico che per il lato caratteriale.
Insomma, personalmente speravo in un romanzo più carino, a tratti anche sarcastico e divertente, con queste famose 16 lettere che avrebbero reso la storia interessante e positiva, ma purtroppo in questo libro ho trovato poco nulla.
Sullo stile, nulla da dire invece, semplice e scorrevolissimo, il libro si legge piuttosto in fretta. Sono proprio la storia e i personaggi in sè a non avermi convinto pienamente.

Voto:
♥♥/ e mezzo

Mondadori

The Help

7.12.18

Titolo: The Help
Autore: Kathryn Stockett
Editore: Mondadori 
Collana: Oscar Betseller
Anno: 2016
Pagine: 526
Prezzo: 13,00

Trama:
È l'estate del 1962 quando Eugenia "Skeeter" Phelan torna a vivere in famiglia a Jackson, in Mississippi, dopo aver frequentato l'università lontano da casa. Skeeter è molto diversa dalle sue amiche di un tempo, già sposate e perfettamente inserite in un modello di vita borghese, e sogna in segreto di diventare scrittrice. Aibileen è una domestica di colore. Saggia e materna, ha allevato amorevolmente uno dopo l'altro diciassette bambini bianchi, facendo le veci delle loro madri spesso assenti. Ma il destino è stato crudele con lei, portandole via il suo unico figlio. Minny è la sua migliore amica. Bassa, grassa, con un marito violento e una piccola tribù di figli, è con ogni probabilità la donna più sfacciata e insolente di tutto il Mississippi. Cuoca straordinaria, non sa però tenere a freno la lingua e viene licenziata di continuo. Sono gli anni in cui Bob Dylan inizia a testimoniare con le sue canzoni la protesta nascente, e il colore della pelle è ancora un ostacolo insormontabile. Nonostante ciò, Skeeter, Aibileen e Minny si ritrovano a lavorare segretamente a un progetto comune che le esporrà a gravi rischi. Il profondo Sud degli Stati Uniti fa da cornice a questa opera prima che ruota intorno ai sentimenti, all'amicizia e alla forza che può scaturire dal sostegno reciproco. Kathryn Stockett racconta personaggi a tutto tondo che fanno ridere, pensare e commuovere con la loro intelligenza, il loro coraggio e la loro capacità di uscire dagli schemi alla ricerca di un mondo migliore.

Trama:
Possiedo questo e-book sul Kobo da tempo immemore, e penso di non aver mai visto il film per intero se non a spezzoni, anche se ora, dopo aver terminato la mia lettura, conto di guardarlo al più presto.
Sono tre i punti di vista che ci vengono forniti in questo romanzo: Abileen, Minny e Skeeter, tre donne, tre narrazioni ben definite che raccontano la loro visione diversa del mondo che vivono, ma che si ritrovano uniti da uno scopo comune ovvero quello di far sapere la realtà che affrontano ogni giorno, nella loro cittadina del Mississippi.
Inizialmente la loro "collaborazione" non è affatto semplice, se Abileen e Minny sono amiche da anni, ma hanno comunque dei motivi di scontro, su certe idee, nei confronti di Skeeter nutrono una vera e propria diffidenza (Minny soprattutto).
Ma scopriamo insieme queste tre protagoniste: Abileen è una domestica, amabilissima nei confronti dei bambini di cui si cura, molto più dolce e comprensiva delle loro stesse mamme, spesso troppo occupate, o semplicemente fredde e superficiali per curarsi dei propri pargoletti. Abi ha una vita dura, arrivare alla fine del mese non è sempre facile, la famiglia per cui lavora spesso non si accorge nemmeno che lei esiste, le ingiustizie le vive sulla propria pelle ogni giorno, ma le sopporta, perchè capisce quando è necessario fare un passo indietro, per mantenere il lavoro e la sua casa.
Minny, invece, ha una famiglia numerosa alle spalle di cui prendersi cura, tanti figli e un marito violento, fatica a tenere a freno la lingua, e questo la porta a cambiare spesso lavoro. Almeno fino a che incontra una giovane donna, nuova in città, bella e truccatissima, che passa le sue giornate chiusa in casa alla ricerca di qualche amicizia e la voglia di imparare a sorprendere il proprio marito.
Infine, Skeeter è quella che sta "dall'altra parte", è la bianca, giovane e di bella famiglia, quella che dovrebbe comandare quelle come Minny ed Abileen, ma che invece ha imparato, fin da piccola, ad affezionarsi e voler bene alla propria domestica, una certa Constantine, che è sparita quando Skeeter è partita per l'università e di cui nessuno sembra sapere più nulla. Tra la voglia di scoprire cosa sia successo a Constantine e la costanza dell'inseguire il proprio sogno, ovvero quello di scrivere, a Skeeter viene un'idea pericolosa e folle, ma necessaria. La ragazza è stanca di sentirsi giudicata per i vestiti che porta o la sua altezza, vuole essere più di una donna alla ricerca di un marito perfetto, vuole essere indipendente e forte.

The Help è un libro corposo, che esprime adeguatamente tutte le piccole e le grandi ingiustizie razziali che Abileen, Minny e tante altre come loro vivono ogni giorno. L'autrice mette in luce tutte le pretese, i vizi e le cattiverie delle donne - soprattutto - e degli uomini bianchi, nei confronti delle persone di colore. Jackson, la cittadina in cui il romanzo è ambientato, è una cittadina divisa propriamente in due. Una zona ricca e popolata dai bianchi, dai giardini perfetti e i negozi sempre aperti, mentre poi abbiamo il "ghetto", la zona buia e silenziosa in cui vivono i neri, i due mondi si incontrano solo sui pullman che portano quelle come Abileen a passare le giornate in una casa che non è la loro, ad accudire bambini che non sono i loro, a cucinare in cucine che non sono le loro, per riuscire a racimolare quanto basta per sopravvivere giorno per giorno.

Abileen e Skeeter vogliono andare contro corrente, seppure inizialmente il loro rapporto è difficile, perchè instaurare un'amicizia sembra impossibile, riescono poi a mettere nero su bianco un fiume di parole, di fatti, perlopiù dolorosi e ingiusti, ma qualche volta anche positivi, di tutte le domestiche di Jackson, che ricercano la libertà che meritano.

L'autrice ha provato ad immedesimarsi nella vita di una domestica di colore nel Mississippi del 1962, non so quanto questo suo sforzo possa essere paragonato all'essere DAVVERO una domestica di colore nel 1962, ma il libro risulta comunque buono. Scritto in maniera fluida, diretta e scorrevole, senza fronzoli, le tre voci narranti sono ben definite, urlano forte la loro voglia di libertà, tre donne ben diverse, ma che appassionano al medesimo modo durante la lettura del romanzo.
Un libro forte, di quelli che lasciano il segno, con piccole accortezze e grandi verità, The Help è un libro che si legge tutto d'un fiato, me che non si dimentica.

Valutazione:
♥♥♥♥

Recensioni

Elite

4.12.18

Titolo: Elite 
Anno: 2018 - in produzione
Stagioni: 1 - in corso
Cast: Maria Pedraza, Itzan Escamilla, Miguel Bernardeau, Miguel Herran, Alvaro Rico, Mina El Hammani, 


Ho iniziato questa serie tv semplicemente perchè tutti continuavano a parlarne, ed ero molto incuriosita, anche perchè un po' di trash non fa mai male, ammettiamolo!
Motivo del tanto parlare di questa serie tv? Sinceramente mentre lo stavo seguendo non ne capivo assolutamente il motivo, che tutt'ora ignoro, se non per il fatto che alcuni degli attori della serie sono gli stessi de La casa di carta, quindi va da sè che molti spettatori abbiano iniziato Elite per questo motivo (credo).

Ma di cosa parla questo chiacchieratissimo Elite?
Samuel, Nadia e Christian, tre studenti, vengono trasferiti nella privilegiata scuola di Las Encinas grazie a delle borse di studio, dopo che la loro scuola statale è crollata a causa di negligenze nella costruzione.
I tre nuovi arrivati capiscono subito che nella nuova scuola le cose non saranno affatto semplici, vengono trattati male e con sufficienza dagli altri studenti, che li vedono come dei poveracci, diciamocelo chiaramente. 
La serie, però, è ricca di flashback, dalle battute iniziali, infatti, vediamo ciò che per tutta la stagione, e soprattutto nell'ultimo episodio, andremo ad esplorare: un omicidio, che coinvolge proprio uno degli studenti della scuola, e per cui gli altri ragazzi vengono indagati, perchè tutti sembrano essere sospettati.

E' una storia di eccessi, droghe, criminali, sesso sfrenato, omicidio, tentazioni e divieti.
Elite è una sorta di mix tra 13, Pretty Little Liars e Gossip Girl, ma in salsa spagnola, che si guarda velocemente (8 episodi), ma che comunque non mi ha colpito, forse proprio perchè è tutto troppo un eccedere.
Partiamo da una delle protagoniste, Marina, nei primi due/tre episodi sembrava pure interessante, la più interessante del gruppo  dei ricchi diciamo, quella empatica e disposta a fare la loro conoscenza, ma in men che non si dica le accade di tutto, DI TUTTO, un po' come l'Hannah Baker di 13.
Elite è tutto un immischiarsi nei problemi degli altri, senza che nessuno si prenda le proprie colpe.
Possiamo definirlo un teen drama, che vira al mistery, ma non riesce perfettamente nel suo intento, perchè si concentra soprattutto sugli stereotipi dei liceali ricchi e privilegiati, che possono ricattare i professori, cadere nei clichè più banali, nascondere segreti inconfessabili e cadere in triangoli amorosi in grado di innescare delle vere e proprie bombe.
La cosa che più viene esplorata, nonostante l'omicidio, che dovrebbe essere quindi il punto centrale di questi otto episodi, è invece la differenza tra i due ceti sociali, in cui per esempio il ricco e arrogante Guzman, va ad interessarsi a Nadia, oppure Clara e Polo vanno a creare una morbosa relazione con Christian per cui provano amore/odio.

La recitazione degli attori, poi, non mi ha fatto impazzire, anche se salvo qualche personaggio, e in generale le tematiche affrontate, che sono molteplici (razzismo, omofobia, pregiudizi...) anche se in alcuni casi potevano essere affrontati appunto in modo migliore.

Insomma, tirando le conclusioni, se siete alla ricerca di una serie veloce, leggerissima e giusto un po' - molto - trash, Elite è la serie che fa per voi, ma da vedere senza alcuna aspettativa. Divertente si, ma a mio parere di medio-bassa qualità, che spero regali qualche sorpresa in più nella seconda stagione.


Valutazione:
♥♥/ e mezzo

quotes

Speciale: citazioni preferite (prima parte)

28.11.18

Buongiorno lettori! Per oggi, un post speciale con alcune delle mie citazioni letterarie preferite. Dico alcune, perchè se dovessi inserirle tutte verrebbe un post chilometrico, adoro le citazioni (ho un quaderno apposta in cui mi segno le più belle/significative), e a breve credo che arriverà un secondo post con alcune citazioni in inglese.

"Perdere se stessi è il pericolo più grande, mi ripeteva quando ero adolescente. Se si perde qualsiasi altra cosa, spesso si può tentare di recuperarla, ma se perdiamo noi stessi, è finita."
Fino all'ultimo respiro

"Mai dimenticare chi sei, perchè di certo il mondo non lo dimenticherà. Trasforma chi sei nella tua forza, così non potrà mai essere la tua debolezza. Fanne un'armatura, e non potrà mai essere usata contro di te."
Il trono di spade

"Trovavo decisamente ironico il fatto di essere dotata di ali e tuttavia di sentirmi così costretta, così in trappola.
Proprio per via della mia condizione, ero più incline di altri a notare le piccole ironie della vita. Le collezionavo: l'amore arrivava quando meno te lo aspettavi e se qualcuno diceva che non voleva farti del male, alla fine di sicuro te ne faceva."
Lo straordinario mondo di Ava Lavender

"Non pensi che sia meglio essere felice per un po' di tempo, anche se finisce, che stare semplicemente bene per tutta la vita?"
La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo

"Decidere se fidarsi o no di una persona è come decidere se arrampicarsi  o no su un albero, poichè si potrebbe godere di una vista straordinaria dal ramo più alto, oppure ci si potrebbe semplicemente riempire di resina, e questo è il motivo per cui molta gente decide di passare il suo tempo sola e in casa, dove è più difficile pungersi con una scheggia."
Lemony Snicket

"Se tu vieni, per esempio, tutti i pomeriggi alle quattro, dalle tre io comincerò ad essere felice."
Il Piccolo Principe

"Preferirei dividere una sola vita con te che affrontare tutte le ere di questo mondo da sola."
Il Signore degli anelli

Piemme

Nowhere Girls

24.11.18


Titolo: Nowhere Girls
Autore: Amy Reed
Editore:Piemme
Anno: 2018
Pagine: 368
Prezzo: 17,00

Trama:
Chi sono le Nowhere Girls? Sono tutte le ragazze, ma per cominciare sono in tre.
Grace, tenera e impacciata, è nuova in città, dove si è dovuta trasferire a causa dei pregiudizi nei confronti della madre; Rosina, lesbica e punk, sogna di diventare una rockstar, ma è costretta a lavorare nel ristorante messicano di famiglia; ed Erin, un'asperger con due fissazioni, Star Trek e la biologia marina, vorrebbe assomigliare a un androide ed essere in grado di neutralizzare le emozioni. In seguito a un episodio di stupro rimasto impunito, le tre amiche danno vita a un gruppo anonimo di ragazze per combattere il sessismo nella scuola. Le Nowhere Girls.

Recensione:
Perfettamente in tema con il #feministfriday (anche se con un giorno di ritardo), il bello di questo romanzo è che dà voce a tanti personaggi diversi, non solo alle tre protagoniste, che fanno da narratrici, ma anche alle vittime,  a parecchie ragazze (troviamo infatti dei capitoli denominati “Noi”), e pure ai ragazzi, attraverso uno squallidissimo blog.
Tema attualissimo, quindi, quello della violenza, dello stupro, ma anche del razzismo, delle prese in giro, senza contare che il romanzo affronta anche altri temi come la sindrome di Asperger, la mancanza di stima in sé stessi, i pregiudizi e la violenza anche psicologica, che segna forse più di quella fisica, in alcuni casi.
Attraverso le tre protagoniste “eroine” di questo libro, scopriamo poi, come i gesti di alcuni ragazzi, finiscano per segnare inevitabilmente anche le opinioni verso gli altri ragazzi, quelli buoni. Perchè fare di tutto l'erba un fascio viene naturale, è difficile riconoscere che non siano tutti carnefici e che esista qualche anima buona, se questa non ha il coraggio di alzare un dito, quando una ragazza subisce violenza. Passa tutto come una normalità, quindi, perchè un vestito determina chi siamo e dà addirittura il permesso di agire verso noi ragazze in un determinato modo, perchè è ciò che cerchiamo in fondo, no?
E' difficile parlare di questo libro senza provare rabbia, lo ammetto, perchè è evidente che l'autrice sia riuscita a centrare perfettamente il punto del suo tema, con una storia assolutamente realistica, spietata, con un quadro completo della società attuale, e delle continue e costanti paure che le donne, giovani o più adulte che siano, sono costrette ad affrontare ogni giorno per vivere.
E' triste e deprimente, ma la storia delle Nowhere Girls è tanto, tanto veritiera e realistica. Dà però, anche tantissima speranza. Le tre ragazze protagoniste, infatti, totalmente diverse tra loro e con tanti problemi, riescono pagina dopo pagina a trovare la forza di farsi sentire. Sono giovani e fragili, eppure con una piccola scintilla, riescono a portare dalla loro parte tante altre ragazze, dalle più popolari alle più impegnate, una dopo l'altra si scoprono pronte a dire la verità. Tutte, almeno una volta nei pochi anni della loro vita, sono state vittime, perchè femmine. Dà un'insulto, a qualcosa di più, le Nowhere Girls urlano alla verità, andando contro le regole della loro scuola, che le vuole zittire, perchè nemmeno le autorità, o le altre donne vogliono ammettere la realtà. Ma queste giovanissime adolescenti, sono stanche d stare zitte e subire. Loro vogliono combattere, vogliono ribellarsi, vogliono giustizia per Lucy Moynihan, una ragazza come loro che è stata costretta a scappare, perché ha avuto il coraggio di denunciare uno stupro di gruppo, ma nessuno le ha creduto.

Lo stile del romanzo è semplice e scorrevole, le tre protagoniste sono ben caratterizzate e definite perfettamente in modo da risultare assolutamente diverse tra loro, ma tutte e tre molto particolari.
Erin, soffre della sindrome di Asperger, ha le sue abitudini ben definite, odia tutto ciò che rischia di compromettere i suoi programmi giornalieri o sia fuori dall'ordinario. Piena di “manie”, è però intelligentissima, anche se trattare con lei non è assolutamete semplice.
Rosina, invece, lavora nel ristorante di famiglia, e quando è a casa si deve occupare dei cugini e della nonna, Sempre troppo impegnata per la sua giovane età, fatica a ritagliarsi i suoi tempi, e non riesce a comunicare con sua madre, che sembra sempre essere contro di lei.
Grace invece, è la nuova arrivata, la tipica “brava ragazza”, con problemi di peso e di autostima, non riesce a socializzare nella nuova scuola, si sente invisible, ma è proprio ciò che riuscirà a darle l'opportunità di “creare” le Nowhere Girls.

Il romanzo della Reed urla forte, cattura l'attenzione con il suo tema attualissimo e purtroppo veritiero, uno Young Adult diverso da tutti gli altri, che attraverso una storia semplice, racconta di un messaggio importante e fondamentale: l'importanza del rispetto nei confronti degli altri, per esempio. Il non giudicare mai, lo smettere dell'avere pregiudizi nei confronti di chi o cosa non si conosce, l'unione che fa la forza e spesso la differenza. Soprattutto, però, lo spirito ribelle di ogni ragazza, che non deve essere sedato, ma deve uscire fuori, quando le cose non vanno, quando la vita è ingiusta nei nostri confronti, quando chi ci sta intorno non ci tratta nel modo in cui meritiamo.

Valutazione:
♥♥♥♥

Recensioni

The Handmaid's Tale

16.11.18

Titolo: The Handmaid's Tale
Paese: USA
Stagioni: 2 - in corso
Anno: 2017 - in produzione
Genere: drammatico, distopico
Cast: Elizabeth Moss, Alexis Bledel, Yvonne Strahovski, Joseph Fiennes, Madeline Brever, Ann Dowd, Samira Wiley, Max Minghella, O.T. Fagbenle, Amanda Brugel


Recensione:
Tratto dal romanzo "Il racconto dell'ancella" di Margaret Atwood, questa serie molto discussa ultimamente, è forte, cruda e crudele, senza peli sulla lingua. Non aspettatevi angoli smussati o pillole indorate, qui si trovano solo vetri taglienti, ci si può solo ferire e non c'è limite alla spietata cattiveria dell'uomo.
Pronti a tutto per i propri scopi, trattano gli esseri umani come animali, macchine da riproduzione, prima "istruite" per essere sottomesse, per dimenticare chi erano prima, per dimenticare che erano qualcuno.
Niente nomi, niente passato e familiari (probabilmente anch'essi brutalmente uccisi o richiusi chissà dove). Sempre il solito vestito, i soliti riti, la spesa, le futili chiacchiere sul tempo con le altre ancelle, e poco altro. Si obbedisce, si sta in silenzio, ci si cancella, finchè si viene "benedette" dal lieto evento che per nove mesi (forse), garantisce la salvezza dell'ancella stessa.

Si, perchè questa serie, racconta la storia di June, una donna, una moglie, una madre come tante, che trascorre una vita tranquilla e normale, almeno fino a che viene "rapita" dalla società e portata a Gilead, in Canada. Qui, un calo demografico e l'incedere dell'infertilità, porta un gruppo di estremisti cristiani a creare un proprio governo, in cui le donne fertili diventano "Ancelle", di proprietà di quei mariti e quelle "Mogli", che di figli non ne riescono ad avere.
Le Ancelle sono nessuno, sono proprietà delle famiglie a cui vengono brutalmente affidate, non hanno poteri o libertà, ma più in generale, tutte le donne di Gilead hanno una posizione di inferiorità rispetto agli uomini. Eppure va bene così, perchè è la volontà di Dio, almeno così pare, che per prosperare e ottenere nuove nascite non guarda in faccia a nessuno.

A parte la storia, forte e cruda, piena di spigoli e probabilmente non adatta ai più sensibili, perchè lascia poco spazio all'immaginazione, non posso non spendere qualche riga sulla bravura degli attori.
Tutti ottimi nelle loro parti, assolutamente credibilissimi, sia i buoni che i cattivi, vittime e carnefici, a volte a ruoli inversi, ma la protagonista, June, interpretata da Elizabeth Moss è assolutamente eccezionale.

Riesce a rendere con ogni sguardo, espressione del viso o gesto, ben lampante tutto il dolore, lo struggimento e la disperazione che piovono su di lei, ma anche la determinata forza che le permette di sopravvivere, un giorno dopo l'altro. Violentata, picchiata, torturata sia fisicamente che psicologicamente, pronta a cadere, rischia di andare in pezzi in ogni episodio, ma anche con un solo briciolo di forza, riesce a rialzarsi sempre. Zoppa, o sanguinante, privata di qualsiasi libertà o umiliata in ogni più piccolo angolo di cuore o mente, riesce comunque a rialzarsi.
Davvero eccezionale, quindi, la Moss, che ha dato prova di grandi doti recitative in questo ruolo così drammatico e psicologicamente complicato da interpretare.
A parte lei, troviamo però qualche altro volto familiare, come la Rory di Una mamma per amica, Alexis Bledel, che interpreta anche lei un'ancella che non avrà per nulla la vita facile, ma che convincerà June a ribellarsi. O ancora Yvonne Strahovski, conosciuta per il suo ruolo nella serie tv Chuck, che qui interpreta Serena Waterford, la "moglie padrona" di June, glaciale e freddamente spietata, mantiene nascosto dentro di lei, però, ancora un briciolo di femminismo che la caratterizzava prima dell'incidere del regime totalitario.
Nel complesso, la storia è comunque ben strutturata, anche se personalmente avrei preferito, soprattutto all'inizio, una spiegazione più approfondita su come/quando la società si trasforma in quel manicomio che ci presentano fin dalle prime scene, cosa che invece ci viene spiegata un pezzettino alla volta.
Non so cosa sia rimasto della storia originale raccontata nel romanzo, ma da quello che ho letto, se non ho capito male, la seconda stagione prende comunque una piega tutta sua, cosa che immagino sarà mantenuta anche nella terza stagione.
Curiosissima di vedere come proseguirà quindi la storia, dopo il colpo di scena alla fine della seconda stagione.

Valutazione:
♥♥♥/ e mezzo

HarperCollins

La buia discesa di Elizabeth Frankenstein

7.11.18

Titolo: La buia discesa di Elizabeth Frankenstein
Autore: Kiersten White
Editore: HarperCollins
Anno: 2018
Pagine: 329
Prezzo: 16,90

Trama:
La piccola Elizabeth Lavenza non mangiava un pasto decente da giorni e le sue braccia erano coperte di lividi quando il giudice Frankenstein l'ha portata via dall'orfanotrofio e da una vita di maltrattamenti perché diventasse la compagna di giochi di suo figlio Victor, un ragazzino cupo e solitario che aveva tutto, tranne che un amico. Victor era la sua salvezza, l'occasione per sottrarsi alla miseria, e da quel giorno Elizabeth, decisa a non lasciarsi sfuggire l'opportunità di cambiare in meglio la propria esistenza, ha fatto tutto ciò che era in suo potere per rendersi indispensabile. E ci è riuscita: la famiglia Frankenstein l'ha accolta, le ha dato una casa, un letto caldo in cui dormire, buon cibo e vestiti bellissimi. Lei e Victor sono diventati inseparabili. Ma quella nuova, meravigliosa vita ha un prezzo. Con il passare degli anni, Elizabeth ha dovuto imparare a convivere con il temperamento violento di Victor, ad accontentare ogni suo capriccio, ad assecondarlo nei suoi vizi. Perché dietro gli occhioni azzurri e il sorriso dolce si nasconde in realtà il cuore calcolatore di una giovane donna decisa a sopravvivere a qualunque costo... anche quando il mondo che credeva di conoscere sprofonda nelle tenebre.

Recensione:
Dopo "Io sono buio", che mi era piaciuto tantissimo, questa nuova rivisitazione della White, mi ispirava così tanto, che mi sono precipitata in libreria non appena il libro è uscito. 
Il romanzo, edito Harper, con un copertina niente male (anche se mantenere l'originale sarebbe stato meglio, ANCORA UNA VOLTA) racconta la storia di Elizabeth, "salvata" dalla famiglia Frankenstein. La piccola, portata via da un orfanotrofio e da una vita crudele, viene freddamente scelta dai coniugi Frankenstein, con la speranza che la ragazzina possa in qualche modo aiutare il loro figliolo, Victor. Il bambino si mostra fin da subito come un solitario, particolarmente portato agli scatti d'ira, ma con il tempo Elizabeth riesce a conquistare la sua fiducia e solo lei sarà poi in grado di calmare l'animo di Victor.
Con il passare del tempo, e degli anni, il legame tra i due personaggi diventa sempre più stretto, la loro amicizia si trasforma in vero e proprio legame di sangue, tanto che Victor prova per Elizabeth un affetto che non riesce a provare nemmeno per i suoi stessi fratelli, o genitori. 
Il romanzo, parte dalla decisione di Elizabeth, di partire di nascosto per cercare Victor, partito per l'università, ma di cui non si hanno più notizie da diverso tempo. La ragazza è disperata senza di lui, si sente sola, e se lui ha bisogno di lei, Elizabeth sente un altrettanto attaccamento nei confronti dell'unica persona che le è sempre stata vicina. Questo viaggio, la porta però a scoprire, o meglio, ad avere a conferma dei suoi sospetti: la mente di Victor è geniale quanto malata e solo lei, forse, è in grado di tenere a bada la frenesia del ragazzo.

Non ho mai letto Frankenstein, quindi non posso dire quanto l'autrice abbia mantenuto dei dettagli originali, ma è ben chiaro che questa storia proceda in un modo tutto suo.
Anche questa volta, infatti, la White ha saputo conquistarmi con una protagonista forte, indipendente e determinata, soprattutto vista l'epoca in cui la storia è ambientata. Se per certi versi Elizabeth è una forza della natura, però, per altri risulta anche accecata dai suoi sentimenti per il ragazzo, che le impediscono di ragionare a mente lucida, o forse sono anche i suoi scopi personali (il suo bisogno di essere parte di una famiglia, la paura di tornare in mezzo ad una strada, il terrore di rimanere da sola, di nuovo), a spingerla a fingere di non notare ciò che è ben chiaro, ma che tutti si rifiutano di ammettere: in Victor c'è qualcosa che non va.
La storia è narrata al presente, al punto di vista di Elizabeth, ma attraverso dei flashback, riusciamo a dare un'occhiata al passato della ragazza, in cui vengono a galla diversi episodi che la mostrano alle prese con la conquista della fiducia di Victor, episodi in cui si sfiora la violenza, o il lento processo dell'accettare nuove amicizie, anche se minano la sfera personale dei Frankenstein.
Oltre alla protagonista, e a Victor, pochi altri personaggi ruotano attorno a questa storia dai toni cupissimi e gotici, perfettamente in linea con la festività appena passata di Halloween (volevo pubblicare la recensione prima, ma non ce l'ho fatta!)

Una storia inquietante e bizzarra, con lo stile fluido e studiato della White, che senza fronzoli riesce a catturare il lettore fin dalle prime pagine, e tenerne alta l'attenzione per tutta la durata del libro. Pur senza grandi colpi di scena, o troppa azione, l'autrice ha saputo creare un romanzo ricco di mistero e sentimento, anche se non necessariamente "puro" o "sano". Un libro scorrevole, oscuro ed originale, magistralmente architettato dall'autrice, che ci porta alla scoperta di una mente (quella di Victor) che affonda nella pazzia e nella genialità in egual misura.

Valutazione:
♥♥♥♥

Libri per ragazzi

Misteriosa - Le storie di Olga di Carta

2.11.18

Buondì lettori!
In questa nuova giornata di pioggia, vi parlo di Misteriosa, la nuova storia della serie di Olga di Carta, di Elisabetta Gnone, che ho avuto l'occasione di leggere in anteprima grazie alla Salani che mi ha inviato una copia del libro.

Titolo:  Misteriosa - Le storie di Olga di Carta
Autore: Elisabetta Gnone
Editore: Salani
Anno: 2018
Pagine: 192
Prezzo: 14,90

Trama:
Cosa significa diventare grandi? E come si fa? «Crescere è una faccenda complicata» direbbe il professor Debrìs, e Olga lo sa bene: per rassicurare una giovane amica, che di crescere non vuole sentire parlare, le racconta la storia di una bambina a cui i vestiti stavano sempre troppo grandi, anche se l’etichetta riportava la sua età, o la sua taglia, e che saltava nei disegni per fuggire dalla realtà. La storia di Misteriosa è la storia di chi fatica a trovare il proprio posto nel mondo, fugge da responsabilità e doveri, incapace di assumersene il carico, e combatte strenuamente per restare fanciullo. È anche, però, la storia di una bambina che non si arrende. Una storia che farà ridere, pensare e spalancare gli occhi per lo stupore; e che rassicurerà Olga, i suoi amici e i lettori di tutte le età su un punto, che è certo: per diventare splendidi adulti occorre restare un po’ bambini. 

Recensione:
Nuova avventura per Olga di Carta e i suoi amici, la cantastorie di Balicò, nata dall'infallibile penna di Eisabetta Gnone torna infatti a raccontarci una nuova storia.
Anche in questo suo nuovo lavoro, la Gnone ci ripropone "una storia nella storia", perchè come abbiamo ben imparato nei due libri precedenti, la protagonista, Olga, è un portento nel raccontare novelle, tanto che tutti, tutti, ma proprio tutti nel villaggio, anche i più musoni o gli scettici, interrompono qualsiasi cosa stiano facendo, per fermarsi ad ascoltare la bambina.

In questa "Misteriosa", la Gnone narra la sua storia in un brevissimo arco di tempo, e con meno personaggi rispetto a quelli che siamo abituati a incontrare. Olga, Bruco e la loro compagnia di amici, infatti, partono per una gita, ma rimangono intrappolati sulla montagna a causa di un forte temporale. Tra la paura per i loro cari, a causa di una frana che rischia di spazzare via il villaggio, il freddo, la fame e il terrore per i pericoli che infuriano fuori, nella tempesta, Olga riesce a calmare gli animi dei suoi amici con la sua nuova storia.
Misteriosa, è infatti la protagonista del nuovo racconto di Olga, una bambina dalla bizzarra capacità ovvero quella di infilarsi ovunque. Quando non la si trova, molto probabilmente è perchè sia finita in un dipinto, nella pubblicità della scatola dei suoi cereali preferiti, o nello scampolo di stoffa di un vestito da confezionare. La ragazzina, riesce addirittura a scomparire nei suoi stessi vestiti, sempre troppo grandi per lei, ma riesce anche ad insegnarci, con l'aiuto dei suoi amici, che rifugiarsi nella fantasia è importante e bello, ma non per nascondersi o scappare dalla realtà. 
E' bello, per divertirsi, rifugiarsi in mondi dove tutto è possibile, dove si è capaci di spiccare il volo assieme ad uno stormo di uccelli, o essere qualcuno di nuovo. Usare la fantasia, e non perderla mai è fondamentale per essere felici, ma anche per poi tornare alla realtà e conservare i ricordi delle avventure appena vissute, che siano state dentro un dipinto, nella pubblicità dei cereali al cioccolato, o in una colorata e allegra stoffa.
Per diventare splendidi adulti bisogna restare un po' bambini.
Lo stile inconfondibile della Gnone, è qui, forse un po' smorzato dal fatto che la vicenda si svolge molto velocemente, in un arco temporale ridotto e in un ambientazione meno varia rispetto a quella che ci propone di solito. Sono proprio i particolari e i dettagli minuziosi, dalle ambientazioni alle caratteristiche dei personaggi, quelle che fanno, dello stile della Gnone una solida certezza.
Se questa volta l'autrice si sofferma maggiormente sulla storia all'interno della storia, è però vero che il nuovo personaggio di Mirina, che si aggiunge alla compagnia di Olga, offre diversi insegnamenti. La ragazzina, infatti, arriva a Balicò con molte paure e diversi pregiudizi. Ha paura degli animali, non sa come comportarsi in mezzo ai boschi, non nota le piccole cose che fanno del villaggio un posto delizioso. Le manca la città, e i genitori l'hanno cresciuta con numerosi divieti e obblighi, vietato sporcarsi o rotolarsi nell'erba, quindi, per lei...insomma, tra Olga e i suoi amici, così abituati a vivere e rispettare la natura o gli animali, Mirina sembra un pesce fuor d'acqua.

Ma nel corso della storia, la piccola impara e cambia abitudini, si affeziona ai nuovi amici, inizia ad essere più gentile e aperta, e d'altra parte, con la passione che Olga mette nelle sue avventure, non si può fare a meno che innamorarsi della piccola cantastorie e degli abitanti bizzarri ma super gentili, che abitano il villaggio e tutto ciò che lo circonda.

Valutazione:
♥♥♥♥

Halloween

5 letture per Halloween

27.10.18


Buon sabato lettori!
Quello di oggi è uno speciale dedicato ad Halloween, e più precisamente a cinque letture che io trovo perfette per queste giornatine in cui libri ricchi di mistero e paura - magari accompagnati da una bella tazza di tè - sono una bella compagnia.

La buia discesa di Elizabeth Frankenstein
Nuovo lavoro di Kiersten White, che ho recentemente finito di leggere e di cui vi parlerò nei prossimi giorni, è questa una sorta di rivisitazione della famosissima storia di Frankenstein.
Dai toni gotici e cupi, è una lettura perfetta per queste giornate, con lo stile inconfondibile della White, che è riuscita a ricalcare una delle storie più famose di tutti i tempi, e farne qualcosa di originale e nuovo.

Letto qualche annetto fa, questo corposo romanzo ha una storia molto particolare, ma ciò che è ancora più particolare è Aslug, la protagonista. Una ragazzina tosta, nata e cresciuta nell'ombra di una madre severissima e crudele, che si ritrova coinvolta in un processo in cui è accusata di triplice omicidio. Un libro macabro, dai risvolti misteriosi e imprevisti.

Se il primo libro consigliato è una rivisitazione di Frankenstein, questo invece rincorre il "mito" di Jack Lo Squartatore, incubo e mostro vagante per le strade londinesi in cui Rory, la protagonista, trasferitasi in un collegio, si trova immischiata. La ragazzina, infatti, potrebbe aver intravisto qualcosa che non avrebbe dovuto, e per questo lo spietato serial killer potrebbe già essere sulle sue tracce.
Il libro della Johnson è un perfetto thriller che mischia le atmosfere cupe e fumose di una Londra dell'800, con gli ambienti più gioviali di un collegio pieno di adolescenti.

Il romanzo di Ramson Riggs è assolutamente perfetto per l'atmosfera della festa di Halloween.
La storia raccontata egregiamente da Riggs (almeno nel primo libro, visto che a quello mi sono fermata), è narrata in modo scorrevole e interessante, in un mix di atmosfere misteriose e lugubri. 
Personaggi ben caratterizzati, ricchi di sfumature e dai poteri paranormali, foto in bianco e nero, particolari e bizzarre arricchiscono ancora di più il libro, rendendolo maggiormente caratteristico.

Jennifer Donnely in questo suo romanzo, ci racconta una storia ambientata in una New York di fine '800, dove la protagonista, Jo Monfort, una ragazzina di buona famiglia e apparentemente senza problemi, insegue il sogno di diventare giornalista, andando contro corrente e contro il volere della famiglia. Ha l'occasione di mettere alla prova la sua penna, e le sue doti di investigatrice, quanto una tremenda tragedia si abbatte su di lei e i suoi cari. 
Con uno stile scorrevole e coinvolgente, l'autrice riesce a ricreare un ambientazione curata per una storia dai toni ricchi di fascino e mistero.

Recensioni

Figli di sangue e ossa

20.10.18

Buongiorno lettori, non sono sparita, anche se ultimamente le mie letture vanno più a rilento del solito!
Finalmente, riesco oggi a parlarvi di "Figli di sangue e ossa", libro ultimamente chiachieratissimo, di Tomi Adeyemi, che ho avuto modo di leggere grazi a Teamworld.

Titolo: Figli di sangue e ossa
Autore: Tomi Adeyemi
Editore: Rizzoli
Anno: 2018
Pagine: 552
Prezzo:  18,00

Trama:
Hanno ammazzato mia madre. Hanno rubato la nostra magia. Hanno cercato di annientarci. Ora ci ribelliamo

Un tempo i maji, dalla pelle d'ebano e i capelli candidi, erano una stirpe venerata nelle lussureggianti terre di Orïsha. Ma non appena il loro legame con gli dei si spezzò e la magia scomparve, lo spietato re Saran ne approfittò per trucidarli. Zélie, che non dimentica la notte in cui vide le guardie di palazzo impiccare sua madre a un albero del giardino, ora sente giunto il momento di rivendicare l'eredità degli antenati. Al suo fianco c'è il fratello Tzain, pronto a tutto pur di proteggerla, e quando la loro strada incrocia quella dei figli del re si produce una strana alchimia tra loro. Ha inizio così un viaggio epico per cercare di riconquistare la magia, attraverso una terra stupefacente e pericolosa, dove si aggirano le leopardere delle nevi e dove gli spiriti vendicatori sono in agguato nell'acqua. Un'esperienza umana che non risparmia nessuno, in un turbine di amore e tradimento, violenza e coraggio. Nella speranza di ridare voce a un popolo che era stato messo a tacere.


Recensione:
Avevo adocchiato questo romanzo già diverso tempo fa, in lingua, mi aveva attirato la copertina, che ho visto spessissimo sui blog o su instagram, ma della trama sapevo poco o nulla, almeno fino a che ne è stata annunciata l'uscita italiana.

La storia raccontata da Tomi Adayemi mi è piaciuta molto, sebbene abbia letto il libro piuttosto lentamente, sono stata colpita sia dalla scrittura dell'autrice, fluida e curata, sia dalla sua trama in sè.
Tre sono le voci narranti che si intrecciano in questo libro, Zélie, Inan e Amari. Apprezzo sempre molto i punti di vista multipli, quando sono ben costruiti e soprattutto ben diversificati, come in questo caso. Non ho avuto infatti, difficoltà a identificare i diversi narratori, perchè l'autrice ne delinea abbastanza bene caratteri e voci, così da rendere le loro narrazioni ancora più fluide e piacevoli. Una cosa che avrei apprezzato e che ho trovato strano l'autrice non abbia messo in atto, è stato quello di creare anche alcuni capitoli narrati da Tzain, che a mio parere sarebbero risultati interessanti.

Zélie, protagonista di questo libro, nata ad Orisha, terra magica abitata da maji, si è vista uccidere davanti agli occhi la madre, quando era appena bambina. Colpevole, come tanti altri come lei, di essere una larva, Zélie ha imparato a difendersi, anche senza la magia, caratteristica della sua terra, ma anche a sottomettersi, quando necessario, per proteggere le persone che ama.
Il caratterino della ragazza, però, le rende difficile sottostare alle durissime regole del suo popolo, e questo la porta a finire per stringere legami con principesse ribelli, alla ricerca della libertà tanto agognata che il crudelissimo Re Saran vuole a tutti i costi soffocare.

Quando si spegne, vedo la verità: davanti agli occhi di tutti, eppure nascosta per tutto questo tempo. Siamo tutti figli di sangue e ossa, Strumenti di vendetta e virtù. Una verità che mi avviluppa, cullandomi come un neonato, tra le braccia di una madre.

Figli di sangue e ossa è una storia ben costruita, con personaggi forti e indipendenti, ribelli, ma soprattutto umani. Se da una parte abbiamo Zélie, una ragazzina determinata e furba, dall'altra c'è Amari dolce e ingenua, ma entrambe, nel viaggio lungo le pagine di questo libro, scopriranno e forgeranno nuove parti del loro carattere. Se la prima, infatti, imparerà a governare e modulare le proprie capacità, tenendo conto dei sacrifici da fare per proteggere le persone a cui vuole bene, la seconda si scoprirà più coraggiosa e forte di quanto pensava.
La stessa cosa vale per i due protagonisti maschili, Inan e Tzain, ben differenti tra loro, ma che nel corso del libro matureranno, seppure in modi assolutamente diversi, nuove caratteristiche.
L'autrice è riuscita a mixare perfettamente tanti elementi diversi in questo suo romanzo: abbiamo infatti mitologia, leggende, storie di dei e magia, ma troviamo anche elementi più concreti, come l'odio e la paura, che serpeggia nel popolo di Zélie, nei confronti del Re. Il messaggio interessante, infatti, che questo libro porta con sè, è un messaggio contro l'odio razziale e la discriminazione di cui Zélie, a causa dei suoi poteri magici, la pelle d'ebano e i capelli bianchi che caratterizzano il popolo dei maji, ha sempre dovuto sopportare.
La ragazza però, ha le giuste doti per diventare una buona leader, ed è solo grazie a lei, al suo spirito ribelle e al fuoco che le brucia dentro, se il suo popolo ha una piccola, miserissima possibilità di combattere, contro il Re Saran che nutre per i maji un odio viscerale.

Il libro concentra nelle sue pagine, una buona dose di magia, soprattutto, ma anche di azione e suspance, avventura e combattimenti. Ottimo anche il worldbuilding costruito dall'autrice, che non lesina sui particolari e le descrizioni, così come piace a me.
Nel complesso quindi, una storia ben riuscita e originale che fonda le sue radici nella storia, nella mitologia e nella magia, con una scrittura interessante. 

Valutazione:
♥♥♥♥

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