Titolo: Più forte di ogni addio
Autore: Enrico Galiano
Editore: Garzanti
Anno: 2019
Pagine: 349
Prezzo: 17,90
Trama:
È importante dire quello che si prova, sempre. È importante dirlo nel momento giusto. Perché, una volta passato potremmo non trovare più il coraggio di farlo. È quello che scoprono Michele e Nina quando si incontrano sul treno che li porta a scuola, nel loro ultimo anno di liceo. Nina sa che le raffiche di vento della vita possono essere troppo forti per una delicata orchidea come lei: deve proteggersi ed è per questo che stringe tra le dita la collanina che le ha regalato suo padre. Per Michele i colori, le parole, i gesti che lo circondano hanno un gusto sempre diverso dal giorno in cui, cinque anni prima, ha perso la vista. Quando sale sul treno e sente il profumo di Nina, qualcosa accade dentro di lui: non sa che cosa sia, ma sente che lo sta chiamando. Ogni giorno, durante il loro breve viaggio insieme, in un susseguirsi infinito di domande e risposte, fanno emergere l’uno nell’altra lo stesso senso di smarrimento. Michele insegna a Nina a non smettere di meravigliarsi ogni giorno. Nina insegna a Michele a non avere rimpianti, che bisogna sempre dare l’abbraccio e il bacio che vogliamo dare, dire le parole che non vediamo l’ora di pronunciare. Ma è proprio Nina, quando un ostacolo rischia di dividerli, a scegliere di non dire nulla. Di fronte al momento perfetto, quello in cui confessare che si sta innamorando, resta ferma. Lo lascia sfuggire. Nina e Michele dovranno lottare per imparare a cogliere l’istante che vola via veloce, come la vita, gli anni, il futuro. Dovranno crescere, ma senza dimenticare la magia dell’essere due ragazzi pieni di sogni. Enrico Galiano, libro dopo libro, è diventato l’idolo dei lettori. Nessuno come lui sa parlare agli adolescenti e agli adulti attraverso il linguaggio universale delle emozioni. Dopo il successo di Eppure cadiamo felici, esordio più venduto del 2017, e di Tutta la vita che vuoi, per mesi in classifica, torna con un romanzo che ci ricorda che ogni momento è importante. Soprattutto quello in cui dire alle persone che amiamo che cosa significano per noi. Bisogna farlo subito, senza aspettare.
Recensione:
Più forte di ogni addio è stato il mio terzo libro letto, di Enrico Galiano, e più che letto, l'ho divorato, dato che tempo due pomeriggi, l'avevo già finito.
La storia, come ci suggerisce la trama, racconta di Michele e Nina, due adolescenti. Lui, soffre di cecità da qualche anno, e sebbene abbia imparato ad "abituarsi" alle sue nuove difficoltà , lo vediamo ad inizio libro affrontare una grande sfida, ovvero quella di iniziare ad andare a scuola autonomamente, con il treno. Nina invece, pare una ragazza come tante, ma si porta dentro un grande dolore, dalla morte del padre, infatti, si sente persa e spaesata, fatica ad avere un rapporto con la madre e - strano a dirsi - riesce a sfogarsi solo con una perfetta sconosciuta in un negozio di tatuaggi. I due si incontrano proprio sul treno che Michele deve prendere, e subito viene attirato da Nina, dal suo profumo, da questa ragazza che lo incuriosisce e lo incanta a pelle, tanto da ritrovarsi infatuato di lei in men che non si dica.
Quella raccontata da Galiano, è tutto fuorchè una storia normale. Se già le premesse, vista la particolarità dei due personaggi, promettevano una storia originale e diversa, in questo libro capita di tutto e di più, ai limiti dell'inverosimile...forse anche troppo, ecco!
Mi sono ritrovata a leggere questo libro molto velocemente, ero attratta dalla storia che l'autore mi stava sussurrando, e per buona parte del libro l'ho apprezzata pienamente. Nella seconda parte, però, sebbene abbia continuato ad appassionarmi, forse accadono un po' troppe cose, vista già la difficile e delicata tematica della storia.
Succede il finimondo, insomma, l'inverosimile, e personalmente avrei preferito, forse, un qualcosa in meno di tutti questi avvenimenti che ci passano sotto gli occhi da metà libro in poi, perchè finisce per crearsi un po' troppa confusione.
Ma, a parte questo, del romanzo mi è piaciuto soprattutto lo stile, ancora una volta confermato, dell'autore. Una cosa che ho notato dei libri young adult, ma solo di autori italiani è proprio il modo di raccontare il mondo giovanile, i sentimenti, l'amore, le difficoltà , con una veridicità senza pari. Mi sono ritrovata ad apprezzare davvero tantissimi passaggi di questo romanzo, perchè mi sono rispecchiata completamente nelle parole del suo autore, ed è una cosa che fino ad ora mi è successa solo con autori italiani, il ritrovarmi COSI' TANTO in certi versi, non so perchè. La penna di Galiano fila scorrevolissima, a tratti poetica, caratterizza i suoi personaggi con un certo spessore, alternando i loro punti di vista nella narrazione. Ho apprezzato anche la scelta stilistica, per quanto riguarda la narrazione di Nina, del farla passare dal "confessionale" con la sua tatuatrice, alle note vocali un po' in tema 13 (mi riferisco al libro e la serie tv) in cui venivano usate delle cassette.
Il punto di vista di Michele, invece, è più lineare, ma non per questo meno interessante, anzi! Tra i due ho preferito senza dubbio il protagonista maschile, non tanto per ciò che compie Nina (e che scopriremo appunto da quella famosa metà libro), ma proprio come narratore. La sua cecità , infatti, lo porta ad analizzare e descrivere le situazioni, oltre che gli ambienti, le sensazioni o i suoi rapporti personali, in modi un po' particolari, speciali. Poi devo ammettere di averlo trovato tenerissimo come personaggio, ingenuo quanto basta, ma anche simpatico e buono, soprattutto vista la sfortuna che gli è capitata, ma anche senza peli sulla lingua (d'altra parte è un adolescente come gli altri!).
Sulla parte romance, che nasce tra i due, non so come esprimermi, perchè se inizialmente mi aveva coinvolta molto, il susseguirsi di cose, e forse anche la velocità con cui i due finiscono per provare sentimenti così forti, mi hanno un po' fatta ricredere sulla mia idea iniziale. Quello che c'è tra i due, è senza dubbio qualcosa di unico e fortissimo, ma anche così strano e particolare, che ho trovato difficile riuscire ad immedesimarmi nel loro rapporto (ma non nelle loro parole, in quelle mi ci sono ritrovata benissimo).
Quindi, per concludere, questo nuovo lavoro di Galiano è originale e sorprendente, per il modo in cui l'autore riesce a narrare in maniera vera e fedelissima l'età dell'adolescenza, degli addii che straziano il cuore e di tutte quelle sensazioni ed emozioni nuove che confondono e ci fanno esplodere la testa per quanto sono forti e travolgenti, MA della trama in sè, forse avrei cambiato qualcosina.
Più forte di ogni addio è stato il mio terzo libro letto, di Enrico Galiano, e più che letto, l'ho divorato, dato che tempo due pomeriggi, l'avevo già finito.
La storia, come ci suggerisce la trama, racconta di Michele e Nina, due adolescenti. Lui, soffre di cecità da qualche anno, e sebbene abbia imparato ad "abituarsi" alle sue nuove difficoltà , lo vediamo ad inizio libro affrontare una grande sfida, ovvero quella di iniziare ad andare a scuola autonomamente, con il treno. Nina invece, pare una ragazza come tante, ma si porta dentro un grande dolore, dalla morte del padre, infatti, si sente persa e spaesata, fatica ad avere un rapporto con la madre e - strano a dirsi - riesce a sfogarsi solo con una perfetta sconosciuta in un negozio di tatuaggi. I due si incontrano proprio sul treno che Michele deve prendere, e subito viene attirato da Nina, dal suo profumo, da questa ragazza che lo incuriosisce e lo incanta a pelle, tanto da ritrovarsi infatuato di lei in men che non si dica.
Quella raccontata da Galiano, è tutto fuorchè una storia normale. Se già le premesse, vista la particolarità dei due personaggi, promettevano una storia originale e diversa, in questo libro capita di tutto e di più, ai limiti dell'inverosimile...forse anche troppo, ecco!
Mi sono ritrovata a leggere questo libro molto velocemente, ero attratta dalla storia che l'autore mi stava sussurrando, e per buona parte del libro l'ho apprezzata pienamente. Nella seconda parte, però, sebbene abbia continuato ad appassionarmi, forse accadono un po' troppe cose, vista già la difficile e delicata tematica della storia.
Succede il finimondo, insomma, l'inverosimile, e personalmente avrei preferito, forse, un qualcosa in meno di tutti questi avvenimenti che ci passano sotto gli occhi da metà libro in poi, perchè finisce per crearsi un po' troppa confusione.
Ma, a parte questo, del romanzo mi è piaciuto soprattutto lo stile, ancora una volta confermato, dell'autore. Una cosa che ho notato dei libri young adult, ma solo di autori italiani è proprio il modo di raccontare il mondo giovanile, i sentimenti, l'amore, le difficoltà , con una veridicità senza pari. Mi sono ritrovata ad apprezzare davvero tantissimi passaggi di questo romanzo, perchè mi sono rispecchiata completamente nelle parole del suo autore, ed è una cosa che fino ad ora mi è successa solo con autori italiani, il ritrovarmi COSI' TANTO in certi versi, non so perchè. La penna di Galiano fila scorrevolissima, a tratti poetica, caratterizza i suoi personaggi con un certo spessore, alternando i loro punti di vista nella narrazione. Ho apprezzato anche la scelta stilistica, per quanto riguarda la narrazione di Nina, del farla passare dal "confessionale" con la sua tatuatrice, alle note vocali un po' in tema 13 (mi riferisco al libro e la serie tv) in cui venivano usate delle cassette.
"Ma perchè lo facciamo, Flo? Perchè all'improvvido facciamo del male alle persone che ci vogliono bene?""Beh, questo cambia da persona a persona, credo. In generale, forse perchè siamo abitati a essere presi a morsi, quando ci arriva di fronte qualcosa di bello siamo così stupidi da prenderlo a morsi noi, per primi".
Il punto di vista di Michele, invece, è più lineare, ma non per questo meno interessante, anzi! Tra i due ho preferito senza dubbio il protagonista maschile, non tanto per ciò che compie Nina (e che scopriremo appunto da quella famosa metà libro), ma proprio come narratore. La sua cecità , infatti, lo porta ad analizzare e descrivere le situazioni, oltre che gli ambienti, le sensazioni o i suoi rapporti personali, in modi un po' particolari, speciali. Poi devo ammettere di averlo trovato tenerissimo come personaggio, ingenuo quanto basta, ma anche simpatico e buono, soprattutto vista la sfortuna che gli è capitata, ma anche senza peli sulla lingua (d'altra parte è un adolescente come gli altri!).
Sulla parte romance, che nasce tra i due, non so come esprimermi, perchè se inizialmente mi aveva coinvolta molto, il susseguirsi di cose, e forse anche la velocità con cui i due finiscono per provare sentimenti così forti, mi hanno un po' fatta ricredere sulla mia idea iniziale. Quello che c'è tra i due, è senza dubbio qualcosa di unico e fortissimo, ma anche così strano e particolare, che ho trovato difficile riuscire ad immedesimarmi nel loro rapporto (ma non nelle loro parole, in quelle mi ci sono ritrovata benissimo).
"L'amore è questo che dovrebbe farti, fare quello che Van Gogh fa con i girasoli: tu sei lì, non sei niente di speciale, anzi hai anche un sacco di lati che il resto del mondo vede e pensa siano stupidi, pazzi, brutti o insignificanti, e poi improvvisamente arrivi davanti a qualcuno matto abbastanza da guardarti e vederci dentro tutta la cazzo di bellezza che c'è nel mondo".
Quindi, per concludere, questo nuovo lavoro di Galiano è originale e sorprendente, per il modo in cui l'autore riesce a narrare in maniera vera e fedelissima l'età dell'adolescenza, degli addii che straziano il cuore e di tutte quelle sensazioni ed emozioni nuove che confondono e ci fanno esplodere la testa per quanto sono forti e travolgenti, MA della trama in sè, forse avrei cambiato qualcosina.
Valutazione:
♥♥♥♥♥
♥♥♥♥♥