Trama: La prima volta che Teresa li vede stanno facendo il bagno in piscina, nudi, di nascosto. Lei li spia dalla finestra. Le sembrano liberi e selvaggi. Sono tre intrusi, dice suo padre. O tre ragazzi e basta, proprio come lei. Bern. Tommaso. Nicola. E Teresa che li segue, li studia, li aspetta. Teresa che si innamora di Bern. In lui c'è un'inquietudine che lei non conosce, la nostalgia per un'idea assoluta in cui credere: la religione, la natura, un figlio. Sono uno strano gruppo di randagi, fratelli non di sangue, ciascuno con un padre manchevole, carichi di nostalgia per quello che non hanno mai avuto. Il corpo li guida e li stravolge: la passione, la fatica, le strade tortuose e semplici del desiderio. Il corpo è il veicolo fragile e forte della loro violenta aspirazione al cielo. E la campagna pugliese è il teatro di questa storia che attraversa vent'anni, quattro vite, un amore. Coltivare quella terra rossa, curare gli ulivi, sgusciare montagne di mandorle, un anno dopo l'altro, fino a quando Teresa rimarrà la sola a farlo. Perché il giro delle stagioni è un potente ciclo esistenziale, e la masseria il centro esatto del mondo.
Divorare il cielo è riuscito in quello che da mesi e mesi nessun libro riusciva a fare: incantarmi a tal punto da farmi rimanere sveglia fino a tardi e farmi alzare con la voglia di scoprire immediatamente come la storia sarebbe proseguita.
La differenza invisibile | La giusta mezura | A ondate : insomma, tre graphic novel per emozionarsi o piangere un po'
11.3.21Era da un po' che non leggevo un libro di narrativa come "L'ultimo regalo", con incastri perfettamente combacianti e colpi di scena in grado di tenere altissima la mia attenzione dall'inizio alla fine.
Kathryn Hughes, già autrice di "La lettera" è riuscita a creare una storia molto intensa e interessante:
Violet e Tara sono le protagoniste della storia, madre e figlia, non navigano nell'oro, anzi, le loro ristrettezze economiche e i problemi quotidiani portano le due donne ad allontanarsi, fino a perdersi completamente di vista.
La storia si svolge su due archi temporali, abbiamo le due nel passato, quando cercano di sbarcare il lunario e finiscono per abitare sopra un negozio di ferramenta, per immergerci poi nel presente, con Tara ormai adulta, madre ed ex moglie.
Dopo numerosi anni senza avere più notizie della madre, Tara riceve improvvisamente una telefonata da un avvocato londinese, che le consegna la chiave di una cassetta di sicurezza.
Da lì partono le ricerche di Tara, nel tentativo di ritrovare la madre ormai perduta da tempo, o almeno di scoprire cosa le sia successo dopo che partì con un uomo facoltoso con cui si frequentava durante l'adolescenza di Tara e da quel viaggio, Violet non tornò mai.
Ciò che all'inizio del romanzo sembra apparentemente disconnesso, trova nel corso della storia il perfetto incastro che permette al lettore di sbrogliare tutti i fili del romanzo, in modo da connettere tutte le storie e gli archi temporali che la Hughes mette in atto.
L'autrice è stata bravissima a dare alla storia numerose sfumature di genere, il romanzo ha infatti delle venature quasi da giallo e thriller, ma narra chiaramente anche il rapporto indissolubile tra una madre e una figlia, l'amicizia duratura che può sopravvivere al tempo e alle distanze, ma anche un legame che nasce quasi per caso e unisce nonostante una vasta differenza d'età .
Il romanzo porta un cambio d'ambientazione, passiamo infatti da Londra alla Spagna. La caratterizzazione dei personaggi principali, specialmente di Violet e Tara, è molto delineata, manca forse una marcatura in alcuni dei personaggi secondari, che risultano invece un po' abbozzati.
Sono rimasta affascinata da questo libro, l'autrice è riuscita a tenere altissima la mia attenzione dall'inizio alla fine del romanzo, con un intreccio perfettamente architettato, un ritmo narrativo veloce e uno stile semplice ma scorrevolissimo e carico di suspance che mi hanno portata chiedermi pagina dopo pagina dove volesse andare a parare, ma soprattutto quali segreti si nascondessero dietro la sparizione di Violet.
Trama:
In una casa color pervinca baciata dal sole, in cui da ogni finestra si vede il mare, quattro fratelli, ragazzi e ragazze tra i tredici e i diciotto anni, madre, padre e due cugini trentenni riempiono quelle giornate spensierate con la spiaggia, i giochi, le serate lunghissime passate tutti insieme cenando in giardino, e un matrimonio da organizzare. Le vacanze sono appena cominciate, l’estate sembra allungarsi all’infinito con la sua promessa di una tranquilla, struggente felicità . Poi arrivano i fratelli Godden: irresistibile e affascinante Kit, scontroso e taciturno Hugo. Tutt’a un tratto, c’è un serpente in paradiso e niente sarà più come prima. Dall’autrice di Come vivo ora, un romanzo di formazione potente e senza tempo, come Bonjour Tristesse e Ho un castello nel cuore.
Un attimo perfetto, di Meg Rosoff è un romanzo di formazione dai risvolti inediti.
Comincia come una storia già vista, una famiglia che si riunisce per passare le vacanze estive insieme, in una casa che si affaccia sul mare, fratelli e sorelle ognuno persi nelle proprie passioni, c'è chi studia i pipistrelli e chi va a cavallo, e poi c'è la nostra protagonista, che invece narra con minuziosa attenzione, ciò che accade attorno a lei.
Perchè a sconvolgere un estate che all'apparenza inizia come tutte le altre, è l'arrivo di due fratelli, i Godden, Kit e Hugo, l'uno l'opposto dell'altro, figli di una famosa attrice e quindi una gran bella novità per la famiglia.
Il romanzo è piuttosto breve, circa 200 pagine, è riuscito a stupirmi in quanto è risultato per certi aspetti originale e molto ben costruito. Non accade esattamente ciò che mi ero aspettata, bensì sul finale c'è un colpo di scena che cambia completamente la visione intera del romanzo e permette di affrontare diversi temi.
I personaggi creati dalla Rosoff sono diversi, ma posso dire di averli trovati tutti distinti e delineati caratterialmente bene. Ognuno ha i propri interessi, i propri lati oscuri e ciò che all'apparenza pare perfetto, finirà per mostrare tutti i lati più in ombra e umani.
Ciò che porta con sè anche questo libro, è l'amore estivo tra Kit e Mattie, la sorella della protagonista. I due sembrano una coppia più che affiatata, belli e divertenti, ma ciò che troppo luccica, può nascondere poi lati più scuri . Una delle tematiche su cui si sofferma la protagonista, infatti, è quello della bellezza estetica, di come possa semplificare diversi aspetti della quotidianità e di come, chi ne è sprovvisto, si senta indubbiamente inferiore. Ciò che fuoriesce dal racconto della protagonista, è però il chiaro dipinto di come le insidie e i tradimenti, siano nascosti in ogni dove, basta semplicemente scalfire un po' la superficie, per scoprire le zone d'ombra di ciò che all'apparenza pare perfetto, luminoso e raggiante.
Lo stile dell'autrice è semplice, lineare, è un romanzo si legge fluidamente, nonostante buona parte del libro ci venga raccontato con movimenti lenti, scene ben descritte che seguono la protagonista senza nome nella quotidianità , fino ad un evoluzione di trama che appare solo verso la fine della storia.
Autore: Elena Molini
Editore: Mondadori
Anno: 2020
Pagine:276
Prezzo: 19,00
Trama:
A volte il treno dei sogni passa prima che tu riesca a raggiungere la stazione. Allora hai due possibilità : guardarlo andare via per sempre, oppure percorrere quel binario a piedi e continuare a rincorrere i tuoi desideri.
E così decide di fare Blu Rocchini – sì, proprio Blu, come il colore -, che vive a Firenze insieme ad altre tre ragazze, tutte più o meno trentenni, tutte più o meno alle prese con una vita sentimentale complicata. Blu ha un sogno: lavorare nel mondo dei libri. Ci ha provato con una breve esperienza in una casa editrice specializzata e, ancora, in una grossa catena di librerie.
Poi la decisione: aprire una libreria tutta sua. Ma la vita è difficile per una piccola libreria indipendente finché Blu ha un’intuizione: trasformare i libri in “farmaci”, con tanto di indicazioni terapeutiche e posologia, per curare l’anima delle persone. Nasce così la Piccola Farmacia Letteraria, che si rivela subito un grandissimo successo.
Peccato che ora Blu abbia altro per la testa: come fare a ritrovare il meraviglioso ragazzo che sembra uscito dalle pagine del Grande Gatsby e con cui ha trascorso una serata indimenticabile, ma al quale non ha chiesto il numero di telefono?
In una divertentissima commedia dal finale sorprendente, Blu scoprirà che i sogni, a volte, sono molto più vicini di quanto si possa immaginare. Basta saperli riconoscere.
Ad attrarmi è stata senza dubbio la trama , perchè un libro che parla di libri è fin da sempre una grande attrattiva per i lettori.
La storia raccontata dall'autrice, che ho poi scoperto solo a fine libro avere un fondo di verità , nasce da un'idea geniale, ovvero quella di trattare i romanzi come fossero "medicinali" e trasformare quindi una libreria in un piccolo luogo accogliente in grado di "curare" ogni animo. I libri hanno le loro controindicazioni, la posologia e i consigli, e sono in grado - come ben sappiamo- di dare sollievo a tutti i lettori.
L'autrice è infatti la proprietaria di una libreria nel cuore di Firenze, che nel suo negozio letterario utilizza proprio i libri come medicine, per i suoi clienti.
Non saprei dire quanto la storia sia autobiografica, oltre l'idea della libreria, sta di fatto che il romanzo scorre molto velocemente, con uno stile fresco e spensierato, narra la vicenda in prima persona, mettendo in luce tutte le difficoltà della vita. Dal dover condividere un appartamento con le amiche, alla difficoltà di arrivare a fine mese, dagli appuntamenti finiti male, alle decisioni di buttarsi tutto alla spalle e rifarsi una vita partendo da zero.
La piccola farmacia letteraria è un libro carino, scorrevole, ma senza troppe pretese.
Ci sono diverse cose che, di fatti non mi hanno convinta, altre che addirittura mi hanno infastidita. Partiamo infatti da ciò su cui il romanzo si doveva concentrare, ovvero la libreria: per carità , se ne parla eh, ma più volte mi sono ritrovata a chiedermi come ci sia finita Blu, la protagonista, tra quelle quattro mura.
Esempio pratico: viene organizzata la presentazione di un romanzo di un autore acclamato, opportunità da cogliere al volo per Blu, soprattutto visto che la libreria è aperta da poco e ha bisogno di crearsi una clientela, beh il modo per rimanere sicuramente impresso è organizzare una presentazione senza avere a disposizione nemmeno copie del romanzo o, perchè no, far fingere uno svenimento da un'amica per creare un po' di baraonda e sviare a un problema.
Passiamo poi ai personaggi, oltre alla protagonista troviamo una marea di personaggi, soprattutto femminili, peccato che sembrino solo un'accozzaglia di nomi, talmente poco sono delineati, tanto che in fase di lettura spesso mi sono trovata a chiedermi più volte chi fosse chi.
Soffermiamoci poi un attimo sulla protagonista, Blu. Mi sono trovata a provare quasi compassione per lei e le sue disavventure, non so perchè l'autrice abbia deciso di caratterizzarla così, ma in almeno 3/4 parti del romanzo i suoi ragionamenti rasentano la stupidità .
L'idea della "farmacia letteraria", poi, arriva a metà libro inoltrato, e viene un po' accantonata in tutta fretta, soprattutto considerando il numero di pagine che ci sono volute per arrivare lì, mi aspettavo maggiore considerazione per ciò che doveva essere il fulcro della storia e senza dubbio la parte più interessante. Invece no, addirittura Blu ad un certo punto si dimentica dell'idea, poi quando finalmente la mette in atto, nel giro di due pagine inizia a ricevere proposte di interviste in radio e tv, addirittura straniere!
Complessivamente, per concludere, La piccola farmacia letteraria è un libro che si fa leggere, un romanzo scorrevole, ma che non lascia il segno. Un libro che poteva senza dubbio "quello giusto", come quelli che consiglia Blu, ma che non ha sfruttato appieno le sue potenzialità .
♥♥♥♥
Autore: Cristina Brambilla
Editore: Mondadori
Anno: 2016
Pagine: 176
Prezzo: 9,00
Trama:
L'estate in cui caddero le stelle, il romanzo di Cristina Brambilla, è ambientato in una caldissima estate degli anni '50, la protagonista è Patrizia, figlia di una portinaia, sorella dello scontroso Pietro e del piccolo di casa,
La migliore amica di Patrizia è Silvia, che abita nel suo stesso condominio, ed è figlia invece di una donna dal mestiere un po' equivoco. Le due ragazze, non potrebbero essere una più diversa dell'altra, se Patrizia è appassionatissima di scienze, una grandissima studiosa e con il futuro - pare - già scritto di maestra, Silvia invece va matta per la moda, la sua eroina è Coco Chanel e sogna di lavorare e vivere in un mondo alla moda e luccicante.
Patrizia sogna di comprarsi una Graziella, per poter vivere appieno le avventure con la sua migliore amica, invece al contrario del fratello maggiore, deve faticare ed accontentarsi degli "avanzi".
In quella afosa e all'apparenza banalissima estate passata alla Cava, il rifugio segreto delle due ragazze, Patrizia e Silvia faranno la conoscenza più approfondita di uno degli inquilini del loro condominio, un uomo denominato "il Mostro", sulla sua storia ci sono tante voci diverse e il suo aspetto (ha metà viso bruciato) non fa altro che incutere ancor più timore.
L'estate in cui caddero le stelle è un libro molto particolare, parte come un semplice libro per ragazzi, una storia leggera, estiva, a tratti divertente, che racconta di una protagonista determinata e sbarazzina e delle peripezie che è costretta a subire tra la madre che per andare avanti fa affidamento sempre su di lei, un fratellino mai stanco, e un fratello più grande che invece sembra non sopportarla.
Nel corso del libro, però, ci si addentra più nel profondo, quando si inizia a parlare di fisica e matematica, due argomenti che alla protagonista stanno tanto a cuore, e della storia del "Mostro", che dal canto suo, sembra avere moltissimo da raccontare.
Questo, è un romanzo quindi scorrevolissimo, una lettura leggera, dai risvolti però sorprendenti, narrato con uno stile semplice, fluido, che si legge in fretta.
Nella sua scorrevolezza, questo libro non solo ci parla in maniera chiara e semplice di alcune questioni riguardante la matematica e la fisica, ma racconta anche la storia di una famiglia, anzi di più famiglie, delle vicissitudini che portano i rapporti tra persone a farsi più stretti, o al contrario, ad allontanarsi. In sottofondo porta anche gli echi delle violenze domestiche e dei ricatti, di ciò che ci si aspetta da una femmina, a dispetto dei suoi sogni, dei pregiudizi e della difficoltà dello scrollarseli di dosso, anche quando le "voci" sono solo delle bugie.