♥♥♥♥
Autore: Cristina Brambilla
Editore: Mondadori
Anno: 2016
Pagine: 176
Prezzo: 9,00
Trama:
L'estate in cui caddero le stelle, il romanzo di Cristina Brambilla, è ambientato in una caldissima estate degli anni '50, la protagonista è Patrizia, figlia di una portinaia, sorella dello scontroso Pietro e del piccolo di casa,
La migliore amica di Patrizia è Silvia, che abita nel suo stesso condominio, ed è figlia invece di una donna dal mestiere un po' equivoco. Le due ragazze, non potrebbero essere una più diversa dell'altra, se Patrizia è appassionatissima di scienze, una grandissima studiosa e con il futuro - pare - già scritto di maestra, Silvia invece va matta per la moda, la sua eroina è Coco Chanel e sogna di lavorare e vivere in un mondo alla moda e luccicante.
Patrizia sogna di comprarsi una Graziella, per poter vivere appieno le avventure con la sua migliore amica, invece al contrario del fratello maggiore, deve faticare ed accontentarsi degli "avanzi".
In quella afosa e all'apparenza banalissima estate passata alla Cava, il rifugio segreto delle due ragazze, Patrizia e Silvia faranno la conoscenza più approfondita di uno degli inquilini del loro condominio, un uomo denominato "il Mostro", sulla sua storia ci sono tante voci diverse e il suo aspetto (ha metà viso bruciato) non fa altro che incutere ancor più timore.
L'estate in cui caddero le stelle è un libro molto particolare, parte come un semplice libro per ragazzi, una storia leggera, estiva, a tratti divertente, che racconta di una protagonista determinata e sbarazzina e delle peripezie che è costretta a subire tra la madre che per andare avanti fa affidamento sempre su di lei, un fratellino mai stanco, e un fratello più grande che invece sembra non sopportarla.
Nel corso del libro, però, ci si addentra più nel profondo, quando si inizia a parlare di fisica e matematica, due argomenti che alla protagonista stanno tanto a cuore, e della storia del "Mostro", che dal canto suo, sembra avere moltissimo da raccontare.
Questo, è un romanzo quindi scorrevolissimo, una lettura leggera, dai risvolti però sorprendenti, narrato con uno stile semplice, fluido, che si legge in fretta.
Nella sua scorrevolezza, questo libro non solo ci parla in maniera chiara e semplice di alcune questioni riguardante la matematica e la fisica, ma racconta anche la storia di una famiglia, anzi di più famiglie, delle vicissitudini che portano i rapporti tra persone a farsi più stretti, o al contrario, ad allontanarsi. In sottofondo porta anche gli echi delle violenze domestiche e dei ricatti, di ciò che ci si aspetta da una femmina, a dispetto dei suoi sogni, dei pregiudizi e della difficoltà dello scrollarseli di dosso, anche quando le "voci" sono solo delle bugie.
Anno: 2020
Pagine: 340
Prezzo: 17,00
Trama:
Ho scovato questo titolo per caso su Instagram e la sua trama mi ha attirata fin da subito per l'originalità che mi suggeriva.
La storia raccontata dall'autore Michele Cocchi, ha infatti la particolarità dello spiegare un fenomeno da noi ancora poco conosciuto, ovvero quello degli "hikikomori" termine che letteralmente riguarda un individuo che per scelta decide di isolarsi e allontanarsi fisicamente ed emotivamente dalla vita sociale.
Tommaso, il protagonista di questo romanzo, ci viene presentato come un ragazzo normalissimo, che prima dell'isolamento era in realtà ben integrato nella società , con la scuola e gli allenamenti di pallacanestro. Ad inizio libro, però, lo vediamo già alle prese con Us, il videogioco che è diventato ormai perlopiù il solo scopo delle sue giornate, da quando ha smesso di frequentare la scuola, i compagni, gli amici, da quando ha abbandonato lo sport e fatica anche a sostenere una semplice conversazione in famiglia.
Tommaso passa le sue giornate chiuso nella sua stanza a giocare o guardare video di basket, a leggere qualche fumetto, ma in sostanza i suoi impegni finiscono lì. Sta sveglio di notte, non mangia più con la famiglia, le sole interazioni che a con il mondo esterno, sono quelle con i suoi compagni di gioco, due sconosciuti che, per regolamento di Us, non ha modo nemmeno di conoscere la vera identità .
Tommaso ormai non esce più di casa, osserva il mondo esterno dalla finestra della sua camera, che gli dà come sola compagnia quella del giardino, e il tutto si ferma lì.
La particolarità ancora di questa storia, è la meticolosità che l'autore ci mette nel descrivere US, che è una vera e propria parte integrante della storia, anzi, possiamo dire che occupa metà romanzo. Il videogioco ci porta a vivere il '900, ci porta in guerra e tra una campagna e l'altra, tra regole invalicabili e livelli da superare, quelle che aleggiamo nel corso del romanzo sono veri e propri frammenti di storia che con minuzia portano Tommaso e i suoi compagni a vivere quasi sulla propria pelle, talmente è forte la loro passione e l'entusiasmo che ci mettono.
Il romanzo è scritto con uno stile semplice e fluido, e a parte appunto qualche scena troppo lenta, per il resto scorre abbastanza bene. L'autore descrive, per esempio le scene di battaglia, in maniera molto vivida e cruda e riesce a creare in modo molto realistico la personalità ed il carattere di Tommaso, ma anche le reazioni di chi gli sta attorno e non capisce quale sia il modo migliore per rapportarsi a lui.
Autore: Augusto Macchetto
Editore: Rizzoli
Anno: 2019
Pagine: 176
Prezzo: 16,00
Trama:
Recensione:
L'ho scoperto per caso su Instagram, e ancora più per caso me lo sono ritrovato davanti sullo scaffale della biblioteca, decidere di leggerlo è stato assolutamente immediato.
Il titolo può essere in qualche modo fuorviante, perchè quella che ci troviamo a leggere, non è la storia d'amore tra due adolescenti, bensì un altro tipo di storia d'amore:
Flavia, la protagonista del libro, ha infatti perso la mamma dopo una lunga battaglia, vive sola con il padre e la loro gatta, cercando un modo per superare il dolore. Fino a che, un giorno, trova nella posta, proprio una lettera spedita dalla sua mamma, che sarà solo la prima di una serie che la giovane si troverà ad aspettare con ansia per conoscere qualcosa in più della sua famiglia, ma anche di sè stessa.
La trama, di per sè, suggerisce qualcosa di già visto, ma il libro è talmente scorrevole e commovente, che è riuscito a conquistarmi.
Si tratta infatti di una storia young adult, dai toni però drammatici, che tratta con estrema delicatezza e sensibilità diversi temi importanti e difficili, quali appunto l'elaborazione del lutto, la perdita, ma anche l'amicizia, il passaggio all'età adulta, la scoperta di sè stessi...
Attraverso Flavia vediamo anche come lei stessa possa essere di enorme aiuto al padre, dopo il vuoto lasciato dalla moglie, vediamo l'importanza che gli amici e i compagni hanno per lei, e l'essenziale parvenza di normalità e routine che in situazioni così dolorose, possono in realtà essere la salvezza.
Sebbene il mezzo delle lettere, non sia appunto troppo originale, le ho apprezzate tantissimo, perchè noi lettori scopriamo assieme a Flavia aneddoti sulla gioventù della sua mamma, ma anche piccoli e preziosissimi consigli di vita, che arrivano misteriosamente da diverse parti d'Italia, così da tenere la curiosità di ancora più viva.
Augusto Macchetto racconta della sofferenza che la ragazza vive, ma lo fa con una certa spensieratezza tipica dell'età adolescenziale, che mette in mostra anche il modo molto maturo che Flavia ha nell'affrontare un momento così difficile e particolare.
Lo stile dell'autore è lineare, fresco e fluido, riesce con capacità a trasmettere il male che a protagonista sta provando, tanto che, durante la lettura ammetto di aver avuto più volte gli occhi lucidi.
Oltre alla protagonista, caratterialmente ben delineata, troviamo al suo fianco la figura altrettanto importante del papà , quella degli amici di sempre, del fidanzato Luca, e appunto della mamma, che possiamo dire essere tranquillamente una co-protagonista, che ci svela anche come alle mamme non sfuggano nemmeno i dettagli più tenui.
Ultimo appunto, la cover del libro aumenta la dolcezza della storia, e mi ha attirato ancor di più a voler leggere questo romanzo, forse, fin troppo breve! Proprio per il numero esiguo di pagine, però, forse avrei rivisto il prezzo tenendolo più basso di qualche euro.
♥♥♥♥
Autore: Elisabetta Gnone
Editore: Salani
Anno: 2020
Pagine: 400
Prezzo: 18,00
Trama:
Il tempo è passato e molte cose sono cambiate a Fairy Oak, e così capita di immalinconirsi riguardando vecchie fotografie davanti a un tè, ricordando vecchi amici e grandi avventure. Ma quando i ricordi approdano all'anno della balena, i cuori tornano a battere e i visi a sorridere. Che anno fu! Cominciò tutto con una lezione di storia, proseguì con una leggenda e si complicò quando ciascun alunno della onorata scuola Horace McCrips dovette compilare il proprio albero genealogico. Indagando tra gli archivi, le gemelle Vaniglia e Pervinca, con gli amici di sempre, si mettono sulle tracce di una storia perduta e dei suoi misteriosi protagonisti. E mentre il loro sguardo ci riporta nella meravigliosa valle di Verdepiano, si consolidano vecchie amicizie, ne nascono di nuove, si dichiarano nuovi amori e si svelano sogni che diventano realtà .
Recensione:
♥♥♥♥
Anno: 2019
Pagine: 467
Prezzo: 18,60
Trama:
Recensione:
Heartstopper di Alice Oseman è una graphic novel young adult pubblicata dalla Mondadori, ed uscita la scorsa estate.
I due ragazzi sono diversissimi tra loro, se uno è sportivo e ben voluto da tutta la scuola, l'altro è invece più solitario, appassionato di musica e vittima di bullismo. Charlie, infatti, rimane vittima dopo aver fatto coming out con i suoi compagni, e si ritrova anche incastrato in una specie di relazione tossica e malata, da cui sarà Nick ad aiutarlo ad uscirne.
I due stringono una tenera amicizia, che si trasforma via via in un legame sempre più profondo, i due sono affiatati e in simbiosi, ma entrambi si trovano confusi ed impauriti di fronte a quei sentimenti che rischiano di minare la loro amicizia.
Quella raccontata dalla Oseman è una storia dolcissima, il lettore si troverà facilmente in sintonia con i due personaggi perchè sono talmente imbranati, ingenui e teneri che rimanere impassibili di fronte la loro storia è pressochè impossibile.
Heartstopper è un volume che con la sua dolcezza leggera, riesce a dare conforto, nell'attesa atroce del voler leggere subito il secondo volume!
Valutazione: ♥♥♥♥ / e mezzo
Non proseguite oltre se non avete letto il primo volume!
Genere: graphic novel, young adult
Ammetto che leggerlo in versione digitale mi ha fatto perdere un po' il gusto della lettura, in quanto su carta non sfuggono tutti quei dettagli nelle illustrazioni che invece su pc/tablet e quant'altro, passano magari in secondo piano.
La storia prosegue sulla stessa lunghezza d'onda del primo capitolo, i due protagonisti si riconfermano due personaggi perfettamente compatibili e stramaledettamente carini insieme.
Se nel primo volume l'autrice si è focalizzata maggiormente sul personaggio di Charlie, però, in questo caso punta a concentrarsi di più su Nick. Si approfondisce infatti il tema dell'omosessualità , o meglio, della bisessualità , in quanto Nick inizia a farsi delle domande sulla natura dei suoi sentimenti verso Nick e in generale sulle relazioni. E' comprensibilmente confuso e impaurito e cerca di darsi delle risposte che forse sono necessarie e forse no, in quanto a volte bisogna solo godersi i momenti al meglio.
I due ragazzi tentano di stabilire così un nuovo tipo di legame senza stravolgere le proprie vite, sono impauriti dal giudizio altrui e dà come gli altri possano in qualche modo minare il loro rapporto.
In queste nuove tavole, l'autrice ci porta ad approfondire meglio anche i personaggi secondari, secondo me un punto a favore nella storia, in quanto troppo spesso figure come genitori, amici e quant'altro vengono "dimenticati" o solamente accennati. Di fatto, però, specialmente viste le paure che i ragazzi hanno proprio rispetto i pensieri di chi sta loro attorno, sarebbe stato un errore sorvolare sulle figure che ruotano attorno ai due giovani.
Ancora una volta, a far da padrone al volume, sono quindi le insicurezze e i dubbi di Nick e Charlie, uniti alle palpabili emozioni che i due vivono pagina dopo pagina. Ritroviamo nuovamente i loro dialoghi, i messaggi scambiati prima di dormire, i piccoli gesti che fanno spuntare automaticamente il sorriso e tutti quei dettagli, come l'arrossire ad un complimento, gli sfioramenti casuali, la paura di osare dietro ad ogni gesto ...insomma tutte queste situazioni "normali", che fanno del lavoro della Oseman, un vero gioiellino.
Trovo che Heartstopper sia la serie perfetta per chi vuole approcciarsi per la prima volta al mondo delle graphic novel e dei fumetti, perchè è una sorta di mix tra le due cose, con l'aggiunta di un linguaggio puramente moderno, uno stile semplice e due protagonisti con cui è meccanico entrare in empatia.
Questo secondo volume, esattamente come il primo, si legge in un attimo. Heartstopper si conferma è una serie carina e dolcissima, da leggere tutta d'un fiato nell'arco di un pomeriggio se si è alla ricerca di una storia sentimentale e tenera, che approfondisce anche tematiche importanti come bullismo e omosessualità . E sì, io già fremo per scoprire cosa accadrà nel prossimo volume!
Valutazione: ♥♥♥♥
Tratto dal romanzo di Sally Rooney, "Persone Normali", è una serie di cui si parlato tantissimo nell'ultimo periodo, tanto che la curiosità ha avuto la meglio su di me. La serie, composta da 12 episodi, è fatta talmente bene e in modo così veritiero e realistico, da incollare lo spettatore allo schermo nonostante di base, la storia racconti in sè poco nulla. O meglio, non è nulla di eclatante, non ci sono particolari sorprese o colpi di scena, è una vicenda basilare eppure riesce ad incantare dall'inizio alla fine rendendo il prodotto unico e di qualità .
Da tempo non seguivo una serie tv che fosse in grado di prendermi così tanto dal punto di vista emotivo, Normal People è riuscito nell'impresa di tenere il mo cuore stretto in una morsa una puntata sì, e l'altra pure. Viene facile "tifare" per i due protagonisti, gli interpreti di Marianne e Connor hanno una chimica tutta loro e riesce a rendere i loro personaggi estremamente naturali. Lo spettatore si ritrova così a soffrire con loro, a rimpiangere le scelte sbagliate, i cambi di direzione o gli errori che i due giovani commettono episodio dopo episodio.
Un plauso, quindi, ad entrambi gli attori, Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal, giovanissimi, che si sono ritrovati da subito a far parte di un progetto davvero eccellente. Marianne, ha un percorso molto particolare, è una ragazza che non ha paura di dire le cose come stanno, al contrario di ciò a cui siamo abituati, lei non si trasforma in qualcosa che non è (almeno inizialmente), non si nasconde, anzi ammette i "difetti" che gli altri le attribuiscono e su di essi fa la sua forza, a dispetto di tutto e tutti. Hanno entrambi un percorso interiore lento e complicato, anche grazie al personaggio maschile di Connor ci ritroveremo ad approfondire tematiche estremamente importanti come ad esempio quello della salute mentale. I due hanno molte differenze, economiche e anche in ambito sociale, eppure si ritrovano con lo stesso senso di inadeguatezza, con le altre persone e a volte verso loro stessi.
Valutazione:
♥♥♥♥/e mezzo
Vikings 6a
La storia dei vichinghi sta quasi per giungere al capolinea, in questa prima parte di sesta stagione, composta da 10 puntate, le atmosfere sono forse più calme e smorte rispetto alla precedente.
La storia riprende dopo la battaglia tra i figli di Ragnar, che aveva visto Bjorn come il vincitore. Ivar "Senz'ossa" che negli ultimi episodi aveva fatto dannare tutto e tutti, dopo la sconfitta è molto più "mansueto", ha forse perso un po' del suo smalto, la sua pazzia e crudeltà per quanto estrema, aveva un che di affascinante. In questi episodi abbiamo forse una maggiore introspezione del suo personaggio, a discapito di qualche scena di battaglia. Nel suo nuovo percorso accanto al Principe Oleg, vedremo infatti Ivar stesso sorpreso dalla crudeltà del suo nuovo compagno di battaglia.
Un colpo di scena su tutti regna in queste puntate, un avvenimento che, per quanto abbastanza ovvio, ha saputo in ogni caso sorprendermi, forse un po' per la "banalità " e/o la semplicità in cui è avvenuto il tutto, che ha reso ancora più inaspettatata la cosa.
Hvitserk il fratello che era sempre lasciato da parte, ha un ruolo forse meno marginale in questi episodi (sebbene sempre poco utile alla fin fine, diciamocelo), in quanto il riscatto su Ivar sia la sola cose che ormai lo tenga in vita.
Nel complesso rimane sempre buona la fotografia, la scene d'azione e gli effetti speciali che rendono le lotte e le battaglie sempre ben fatte.
Non ci resta che aspettare l'autunno, per vedere come tutto finirà , nella seconda parte di stagione, ma soprattutto per scoprire dove diavolo sia finito Floki!
Valutazione:
♥♥♥/ e mezzo
Ho sentito parecchio parlare di questa serie tv, forse e soprattutto dopo la chiusura inaspettata -e per molti ingiusta- avvenuta dopo la seconda stagione e dovuta al calo di ascolti, in quanto considerata da chi l'ha vista, un piccolo gioiellino.
La storia di base è infatti molto particolare, dalle venature sci-fi, 8 personaggi, 8 protagonisti che vivono in parti opposte del mondo eppure si ritrovano mentalmente collegati tra loro.
Differenze etniche e sociali dei protagonisti permettono allo spettatore di immergersi in una storia che vira dai toni polizieschi, trattando poi la tematica lgbtq, fino ad arrivare ad una vera e propria "bollywood".
La telepatia che lega i personaggi è il fulcro centrale della storia, che forse per certi versi è fin troppo semplice (riuscire a salvare gli altri dalle situazioni più estreme, risulta a volte troppo facile per essere credibile). Resta il fatto che quella dei "sensate" sia una storia ben articolata e complessa, costruita dettagliatamente in questi primi 12 episodi in cui gli 8 sono costretti a difendersi con le unghie da chi cerca di approfittare di loro proprio per questa "empatia" di cui sono dotati.
Attendo di vedere come proseguirà la storia, anche per capire se la chiusura della serie sia stata più o meno giustificata!
Valutazione:
♥♥♥/ e mezzo
Questo anime è talmente conosciuto anche da chi non è avvezzo al genere, che non avrebbe bisogno di presentazioni, ma nel caso abbiate abitato in una caverna negli ultimi anni, sostanzialmente la storia racconta di un "diario" su cui, se si appunta il nome di una persona, questa muore. Va da sè che la cosa sia tanto ambita e attrattiva, quanto pericolosa. Insomma, chi non lo desidererebbe, fosse anche solo per infliggere qualche piccola tortura e riprendersi da qualche ingiustizia?
L'anime, (tratto dal manga scritto da Tsugumi Ōba e illustrato da Takeshi Obata) è composto da 37 puntate, ha saputo incollarmi allo schermo, soprattutto per tutta la prima parte. La storia è di per sè interessantissima, ma ciò che mi ha colpita è quanto si scavi in profondità nella psicologia dei personaggi. Il protagonista, lo sventurato che si ritroverà tra le mani il Death Note è infatti Light/Kira, un ragazzo intelligente, di buona famiglia, poco considerato dai suo compagni, ma dalla mente geniale che prende il ritrovamento del quaderno come una sorta di segno del destino in quanto sente di essere lui il predestinato per far pulizia nel mondo. Suo antipodo è Elle, un ragazzo altrettanto geniale (se non di più) un detective dalla fama mondiale che proprio sulle tracce del malvagio Kira, si ritroverà a collaborare con la polizia.
Sono due personaggi opposti eppure accomunati da un sacco di cose, e questo, unito alla loro astuzia e all'ambiguità di entrambi, che fa funzionare più di tutto la trama. Attorno a loro, abbiamo un sacco di altri personaggi, e devo dire che anche quelli secondari riescono ad emergere nelle loro caratteristiche. Come dicevo, tutta la prima parte mi è piaciuta un sacco, poi però succede il finimondo, un evento inaspettato fa ingolfare un po' il tutto e perdere leggermente attrattiva nella storia che inizia a diventare un poco noiosetta. Sebbene il tutto rimanga ben intrecciato, ho trovato un ritmo più rallentato e in generale la mancanza di approfondimento su determinati punti della storia, una grave mancanza. Come per esempio la parte sovrannaturale e in generale le figure degli shinigami che non solo necessitavano maggiore approfondimento, ma avrebbero proprio reso il tutto ancora più ingegnoso, invece vengono messe un po' troppo da parte, a mio parere, facendo perdere un sacco di potenzialità alla storia
In sostanza, rimangono i personaggi senza dubbio la punta di diamante della storia e la loro caratterizzazione, l'idea di base è originalissima, ma andavano delineati maggiormente alcuni dettagli necessari.
Valutazione:
♥♥♥♥
Autore: Madeline Miller
Editore: Sonzogno
Pagine: 371
Prezzo: 11,00
Trama:
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità . Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
Recensione:
Ho sentito parlare di questo libro davvero parecchio negli ultimi anni, ma ammetto che il mio interesse è nato solo una volta spuntato fuori il più recente "Circe", della stessa autrice.
Questo agosto mi sono convinta a leggerlo finalmente e devo dire di non essermene pentita affatto, anzi. Tutte le belle parole spese su questo romanzo sono più che giustificate, sebbene ci abbia impiegato un po' di tempo per finirlo (per impegni, non certo per mancanza di voglia), la mia curiosità verso questa storia era più alta che mai.
Madeline Mille scrive una sorta di retelling con al centro non solo le vicende di Achille, ma anche - e forse soprattutto - di Patroclo. Sono infatti i due ragazzi, i protagonisti del romanzo, ci vengono presentati fin da giovanissimi e man mano che ci addentriamo nelle pagine, loro crescono e maturano, e la guerra cresce e infuria con loro.
Se da una parte Patroclo, sebbene sia un nobile, è visto come un reietto, un figlio inutile tanto da essere spedito poi in esilio, dall'altro lato Achille fin dalla tenera età , è visto come il futuro eroe più grande di tutti i tempi. Figlio di un mortale e di una dea, sulla sua testa pende una profezia che stabilisce non solo il suo destino, ma anche le sorti della sua vita da guerriero.
A narrare la storia, è Patroclo e secondo me questa è stata la prima scelta più che adeguata presa dall'autrice. La voce di Patroclo, infatti, risulta secondo me molto più interessante di come avremmo potuto vedere la storia, se invece fosse stata raccontata dal grande Achille. Patroclo ha un animo buono, un cuore gentile, si ritrova suo malgrado nel bel mezzo della guerra, ma tenta in tutti i modi di mantenere la propria personalità . Racconta ciò che vede, con gli occhi di chi sa che le battaglie non fanno per lui, più adatto a stare nelle retrovie, sempre e solo considerato come "spalla" di Achille, ma mai alla sua altezza.
I due protagonisti sono ben delineati, li ho trovati entrambi interessanti, nonostante Achille mostri ogni tanto alcuni comportamenti inspiegabili, e sono stati poi l'elemento che più di tutto è riuscito a catturarmi in questa lettura.
L'autrice infatti ce li presenta fin dalla giovane età e porta il loro percorso di crescita all'interno del romanzo, mostrandoci punti forza e debolezze di entrambi, che man mano creano prima un forte legame d'amicizia e poi una storia d'amore che, sebbene non sia il totale perno della vicenda, è talmente delicata e dolce da risultare tenerissima, soprattutto vista l'aria violenta e spietata che infuria attorno i due ragazzi. Patroclo e Achille sono per certi versi agli antipodi, eppure riescono a stringere fin da subito un legame che risulta inossidabile e lontano da tutto ciò che minaccia di spezzarlo...o quasi!
Altro personaggio che ho trovato molto interessante è quello di Briseide nonostante sia un personaggio secondario e compaia solo da circa metà romanzo, mi è piaciuto molto come personaggio e come "leva" sui due ragazzi, ogni volta che questi andavano troppo fuori strada. Non mancano poi Elena, Chirone, Agamennone, la ninfa Teti, Fenice e tante altre figure della storia.
La storia in sostanza, è liberamente ispirata all'Iliade, ma lo fa con una buona dose di fantasia, è un libro adatto a chi ama la mitologia, ma anche le atmosfere rivisitate e intriganti corredate da uno stile scorrevolissimo, piacevole ma ben descrittivo. La Miller racconta con naturalezza e in modo puro, sentimenti e insicurezze di due giovani, non dimenticando però, l'importanza dell'ambientazione che fa da sfondo alla loro storia.
L'autrice ci mostra infatti come si sia ben informata e abbia compiuto uno studio attento del mondo antico, della guerra di Troia, senza dimenticare però le figure degli Dei, fondamentali alla storia.
Sul finale, non c'è molto da dire, è piuttosto risaputa, ma sono rimasta comunque molto commossa da come la Miller sia riuscita a rappresentarla in modo così straziante eppure perfettamente in linea con tutto il libro.
♥♥♥♥
Autore: Merilù Lanziani
Anno: 2020
Pagine: 402
Trama:
Immagina che alla tua morte ti sia data una seconda possibilità . Un’occasione unica, irripetibile, concessa solo a pochi eletti: quella di diventare un Esordiente di Biblion, e di poter scrivere la vita di chiunque stia per nascere sulla Terra, affiancando il dio-scrittore, l’Ingobbito, nel decretare i destini dell’intera umanità .
Chiudi gli occhi. Riesci ad accarezzare l’idea? Dimmi, non ti senti mancare il fiato?
E ora immagina, ancora: una cattedrale di romanzi senza fine, con migliaia di scaffalature, ascensori dorati, volumi polverosi e stanze suggestive quanto segrete, in cui s’innalzano in volo libri alati, draghi di carta e getti d’inchiostro multicolore…
Questa è Biblion, la Biblioteca Universale. E al suo interno, tra misteri, omicidi e storie di sangue, tutti gli indizi portano a un’unica, grande domanda: chi sta scrivendo davvero la tua storia?
Recensione:
Biblion mi è stato gentilmente inviato dall'autrice, sebbene di norma non accetti recensioni su richiesta ormai da parecchio, causa pochissimo tempo, non ho saputo dire di no a questo libro.
Per prima cosa, ad avermi attirato è stata la meravigliosa copertina, che cattura all'istante gli occhi del lettore, con i suoi colori vivaci e autunnali e l'illustrazione che richiama l'attenzione. In secondo luogo, la trama, che richiama diversi libri che ho adorato, è stato ciò che mi ha portato ad aver voglia di approfondire questa storia.
Come leggiamo dalla trama, la storia raccontata in questo romanzo, ci narra di come Arianna, dopo la sua morte, riceva una sorta di seconda possibilità , quando viene scelta da una figura denominata l'Ingobbito, a svolgere un lavoro molto particolare. La ragazza, come molti altri prima di lei, è chiamata a svolgere un compito importante in una biblioteca immensa, che contiene le storie di ogni essere vivente.
Ho apprezzato enormemente l'impegno dell'autrice nel descrivere l'ambientazione, ovvero la sua Biblioteca Universale. Essa ha meccanismi molto originali e specifici, che l'autrice ci racconta minuziosamente, per farci un'idea ben chiara e vivida di questo enorme luogo, ricco di particolari, come per esempio gli omsocoli (strumenti essenziali per gli Esordienti), la suddivisione in punti cardinali o la ricchezza di questi scaffali colmi di storie, che sono il paradiso per tutti noi lettori.
Va da sè però, che Biblion non è solo un luogo affascinante e carico di storia, proprio perchè le vicende al suo interno raccontano non solo vite colme di gioia, ma anche di tanta sofferenza e di tragedie.
Oltre ad Arianna/Camelia, abbiamo altri personaggi attorno a lei, personaggi che decidono fin da subito di mettere in guardia la ragazza sulle pericolosità del suo compito e di quel nuovo mondo.
Ammetto che, a tratti, ho trovato la protagonista fin troppo altezzosa, soprattutto nelle prime pagine, con troppa smania di conoscere e poca "sorpresa" nei confronti di questa nuova realtà in cui viene catapultata improvvisamente. Tirando le somme, però, è forse proprio il suo caratterino ambizioso e determinato, a rendere la storia ancora più frizzante.
Ho trovato davvero originale questo romanzo, l'autrice utilizza uno stile piuttosto scorrevole, ma non lascia nulla al caso, sia per quanto riguarda le descrizioni, che sui dialoghi, in particolare l'idea che sta dietro al romanzo, ovvero quella di avere la possibilità di scrivere la storia di qualcun altro, è particolarmente geniale e ricca di fascino.