Neri Pozza

Dentro soffia il vento

19.12.20

Dentro soffia il vento
Autore: Francesca Diotallevi
Editore: Neri Pozza
Anno: 2018
Pagine: 221
Prezzo: 9,00

Trama:
In un avvallamento tra due montagne della Val d'Aosta, al tempo della Grande Guerra, sorge il borgo di Saint Rhémy: un piccolo gruppo di case affastellate le une sulle altre, in mezzo alle quali spunta uno sparuto campanile. Al calare della sera, da una di quelle case, con il volto opportunamente protetto dall'oscurità, qualche "anima pia" esce a volte per avventurarsi nel bosco e andare a bussare alla porta di un capanno dove vive Fiamma, una ragazza dai capelli così rossi che sembrano guizzare come lingue di fuoco in un camino. Come faceva sua madre quand'era ancora in vita, Fiamma prepara decotti per curare ogni malanno: asma, reumatismi, cattiva digestione, insonnia, infezioni... Infusi d'erbe che, in bocca alla gente del borgo diventano "pozioni" approntate da una "strega" che ha venduto l'anima al diavolo. Così, mentre al calare delle ombre gli abitanti di Saint Rhémy compaiono furtivi alla sua porta, alla luce del sole si segnano al passaggio della ragazza ed evitano persino di guardarla negli occhi. Il piccolo e inospitale capanno e il bosco sono perciò l'unica realtà che Fiamma conosce, l'unico luogo in cui si sente al sicuro. La solitudine, però, a volte le pesa addosso come un macigno, soprattutto da quando Raphael Rosset se n'è andato. Era inaspettatamente comparso un giorno al suo cospetto, Raphael, quando era ancora un bambino sparuto, con una folta matassa di capelli biondi come il grano e una spruzzata di lentiggini sul naso a patata...

Recensione:
Dentro soffia il vento, di Francesca Diotallevi, è stata una piacevolissima scoperta narrativa.
Quella raccontata dall'autrice è una storia selvaggia, come la sua protagonista, Fiamma, una donna accusata di stregoneria fin da quando è piccina, che vive rilegata nei boschi di un piccolo paesino di montagna.
Nel villaggio è temuta ed evitata da tutti gli abitanti, che sparlano più o meno di nascosto di lei, ma nel cuore della notte non si fanno remore a recarsi alla sua porta di casa, per far uso del suo dono.
Fiamma vive la sua vita nella più totale libertà, una vita fatta di solitudine, unici rapporti avuti sono stati quello con la madre e quello con l'amico Raphael, che fin dall'infanzia ha avuto il coraggio di avvicinarsi a lei e non è più riuscito ad abbandonarla, se non quando è stato costretto a partire per la guerra.

A Fiamma, si unisce nel dolore per la partenza di Raphael, anche il resto della sua famiglia, in particolare il fratello Yuri, rude e all'apparenza glaciale, che passa le giornate lavorando sodo per la famiglia e unendosi al coro di chi a Fiamma cerca di star lontano in tutti i modi.
Qualcosa però sconvolge il piccolo paesino, ovvero l'arrivo di un nuovo prete, Don Agape, abituato alla vita nella capitale romana, che cercherà con fatica ad abituarsi alla vita in una piccola città, ma soprattutto ad integrarsi e farsi ben volere dalla comunità.

Quella raccontata dalla Diotalllevi è una vicenda scritta egregiamente, la sua penna graffiante è riuscita a farmi incollare dalla prima all'ultima pagina del suo libro, con uno stile scorrevolissimo, che mi ha ricordato un po' - anche per la costruzione della storia, in realtà- quello di Valentina D'Urbano.

Una delle cose che ho apprezzato enormemente nel romanzo, è l'ambientazione, adeguatamente dipinta, di Saint Rhémy, il piccolo paesino della Valle D'Aosta in cui è ambientata la vicenda, un luogo eretto tra le montagne, un luogo ricco di fascino, caratteristico e tranquillo.
A far da colonna portante, oltre a Fiamma, la vera protagonista, ben descritta sia dal punto di vista caratteriale, sia da quello fisico, ci sono Don Agape, Raphael, che ci viene tratteggiato attraverso i ricordi e i flashback della ragazza, ma abbiamo anche Yuri, che entrerà a far parte sempre di più della storia, man mano che la vicenda procede.

Questo romanzo, posso dire sia stato un vero e proprio colpo di fulmine fin dalla copertina che mi trasmetteva una sensazione di armonia e familiarità, per poi proseguire con l'asprezza di certe parti, che ben si amalgama al ritmo selvaggio eppure dolce che la storia della vita di Fiamma si porta dietro.
Nella sua brevità - ammetto che se avesse avuto qualche pagina in più non mi sarei lamentata, anzi! - è un romanzo assolutamente completo e validissimo sotto tutti i punti di vista, dalla caratterizzazione dei personaggi alla cura nell'ambientazione, fino ai dialoghi e allo stile che cattura e si fa leggere tutto d'un fiato.

Per concludere, quindi, nel caso non si fosse capito, vi consiglio caldamente questo romanzo, che oserei dire essere forse la lettura migliore fatta in questo 2020!

Recensione:
♥♥♥♥♥ 

Garzanti

Il rilegatore

15.12.20

Titolo: Il rilegatore
Autore: Bridget Collins
Editore: Garzanti
Anno: 2019
Pagine: 352
Prezzo: 17,90

Trama:
Immagina di poter cancellare per sempre un ricordo, una colpa, un segreto. Per sempre. È esistito un tempo in cui era possibile. È questa l'arte di antichi rilegatori che nelle loro polverose botteghe, oltre a modellare la pelle e incollare fogli, aiutano le persone a dimenticare. Seduti con un libro in mano ascoltano le esperienze del passato che vengono raccontate loro. Parola dopo parola, le cuciono tra le pagine, le intrappolano tra i fili dei risguardi. Così il ricordo sparisce per sempre dalla memoria. Catturato sulla carta non ce n'è più traccia. Per anni l'anziana Seredith ha portato avanti questo affascinante mestiere, ma è arrivato il momento di trovare un apprendista. Qualcuno che rappresenti il futuro. La sua scelta cade su Emmet. Sarà lui il nuovo rilegatore. Lui per cui i libri sono sempre stati proibiti. Ne ha paura anche se non sa cosa c'è di sbagliato in quello che nascondono. Eppure giorno dopo giorno quella diventa la sua vita e il suo compito quello di raccogliere segreti, colpe e confessioni. E il luogo in cui quel mistero ogni volta si compie è ormai la sua casa. Casa che crede di conoscere in ogni suo angolo fino al giorno in cui scopre una stanza di cui nessuno gli aveva parlato. Una libreria immensa la riempie. Tra quelli scaffali Emmet trova un libro con scritto il suo nome. Al suo interno è celato un ricordo che gli appartiene. Non c'è nessun dubbio. Ma il ragazzo non sa di cosa si tratta. Non può saperlo. Ed è ora di scoprirlo. Perché per sapere chi è veramente ha bisogno di conoscere ogni cosa, anche quello che ha voluto o dovuto dimenticare.

Recensione:
Consiglio, spassionato, se volete tuffarvi in questo romanzo,  e restarne completamente sorpresi, non leggetene la sinossi!
Mi spiego, ho preso in prestito questo libro dopo che mi è stato consigliato da un'amica, e dopo esserne rimasta attratta dalla copertina, mi trasmetteva vibrazioni positive, ma non mi sono soffermata più di tanto sulla trama e alla fine è stato meglio così.
A mio parere, infatti, una delle cose citate nella trama, è meglio scoprirla da soli una volta iniziato il romanzo.
Il libro, quindi è stata una vera sorpresa anche dal punto di vista del genere. Sono stata attirata dalla copertina, che mi suggeriva una storia carica di mistero e fascino, una cover elegante, mi aspettavo una semplice narrativa, si rivela in realtà essere in parte anche un fantasy storico, con soprattutto ha una buona impronta sulla tematica LGBT e romance.

Emmett è il protagonista che in seguito a una misteriosa malattia viene allontanato da casa per essere istruito dall'anziana Seredith,  nella figura del rilegatore. Essere rilevatore vuol dire togliere e custodire ricordi, esperienze ed attimi della vita di qualcuno, per rinchiuderli in un libro. Portare via ad una persona momenti di sofferenza, ma anche di gioia, per cui i rilegatori vengono visti come una sorta di fattucchieri, la gente è spaventata dal loro dono e dalle capacità che hanno e che possono anche rivelarsi.

Un libro che parla di libri ha già di per sé un carico di fascino a cui noi lettori non sappiamo resistere solitamente, vi assicuro che le atmosfere in questo romanzo si portano dietro una scrittura sublime che ne fanno una lettura piacevolissima anche dal punto di vista stilistico, con un world-building curatissimo. Le atmosfere sono cariche di fascino, i rilegatori lavorano in piccole botteghe caratteristiche, mentre la famiglia di Emmett, invece, ha umili origini e vive, lavora e si sfama lavorando in una fattoria.

Ambientazione a parte, anche i protagonisti hanno un certo spessore. Ad Emmett, si aggiungono infatti altri personaggi, e uno in particolare, Lucian, si rivelerà molto più importante man mano che la storia prosegue, tanto da aggiudicarsi parte della narrazione.
Il romanzo è infatti diviso in tre sezioni  tra presente, passato e di nuovo presente.
La magia dei libri, ma anche dei ricordi che possono essere pugnalate o attimi di conforto, ma che spesso vengono portati via contro la volontà dall'individuo, da chi si sente minacciato, sono le radici di una vicenda evocativa, tra romance storico e fantasy.

Quella architettata dalla Collins, è quindi una storia affascinante e intrigante, si srotola in modo particolare, portandoci avanti e indietro nel tempo, spiegandoci l'importanza dei ricordi, della memoria, ma anche che tutti sono in pericolo, nessuno è immune dal perdere pezzi di sè.
E' una recensione un po' sconclusionata, la mia, me ne rendo conto, ma vi assicuro, e spero che traspara dalle mie parole, che Il Rilegatore è un romanzo da gustare pian piano, che lascia nel lettore un ricordo ben impresso e perfettamente costruito.
Valutazione:
♥♥♥♥ 

Mondadori

L'estate in cui caddero le stelle

1.12.20

Titolo: L'estate in cui caddero le stelle
Autore: Cristina Brambilla
Editore: Mondadori
Anno: 2016
Pagine: 176
Prezzo: 9,00

Trama:
È un'estate afosa e lunghissima. Sognando una fiammante Roma Sport che non avrà mai, Patrizia sfreccia per le strade di periferia a bordo dell'odiata Graziella, leggera e maneggevole come l'uranio in fusione. Con lei c'è sempre Silvia, la sua migliore amica, che esprime il suo genio creando splendidi vestiti, mentre Patrizia coltiva una passione per le scienze e la matematica. Ma l'università è per i maschi, e in famiglia questa fortuna toccherà a suo fratello, che sembra avere più brufoli che neuroni. La vita di Patrizia però è destinata a cambiare: un giorno la cassetta degli attrezzi che utilizza per modificare la bicicletta sparisce e sua madre, inviperita, minaccia di punirla se non la ritroverà. I sospetti cadono sul Mostro, un sinistro individuo che abita nel loro palazzo e ha il volto sfigurato. Patrizia, superata l'iniziale diffidenza, scoprirà un mondo pieno di misteri e troverà in lui un amico prezioso, che la aiuterà a inseguire un sogno lontano: diventare una scienziata. Un romanzo sulla forza dei sogni e sul coraggio di scegliere il proprio futuro. Prefazione di Margherita Hack.

Recensione:
L'estate in cui caddero le stelle, il romanzo di Cristina Brambilla, è ambientato in una caldissima estate degli anni '50, la protagonista è Patrizia, figlia di una portinaia, sorella dello scontroso Pietro e del piccolo di casa, 
La migliore amica di Patrizia è Silvia, che abita nel suo stesso condominio, ed è figlia invece di una donna dal mestiere un po' equivoco. Le due ragazze, non potrebbero essere una più diversa dell'altra, se Patrizia è appassionatissima di scienze, una grandissima studiosa e con il futuro - pare - già scritto di maestra, Silvia invece va matta per la moda, la sua eroina è Coco Chanel e sogna di lavorare e vivere in un mondo alla moda e luccicante.
Patrizia sogna di comprarsi una Graziella, per poter vivere appieno le avventure con la sua migliore amica, invece al contrario del fratello maggiore, deve faticare ed accontentarsi degli "avanzi".
In quella afosa e all'apparenza banalissima estate passata alla Cava, il rifugio segreto delle due ragazze, Patrizia e Silvia faranno la conoscenza più approfondita di uno degli inquilini del loro condominio, un uomo denominato "il Mostro", sulla sua storia ci sono tante voci diverse e il suo aspetto (ha metà viso bruciato) non fa altro che incutere ancor più timore.

L'estate in cui caddero le stelle è un libro molto particolare, parte come un semplice libro per ragazzi, una storia leggera, estiva, a tratti divertente, che racconta di una protagonista determinata e sbarazzina e delle peripezie che è costretta a subire tra la madre che per andare avanti fa affidamento sempre su di lei, un fratellino mai stanco, e un fratello più grande che invece sembra non sopportarla.
Nel corso del libro, però, ci si addentra più nel profondo, quando si inizia a parlare di fisica e matematica, due argomenti che alla protagonista stanno tanto a cuore, e della storia del "Mostro", che dal canto suo, sembra avere moltissimo da raccontare.

Questo, è un romanzo quindi scorrevolissimo, una lettura leggera, dai risvolti però sorprendenti, narrato con uno stile semplice, fluido, che si legge in fretta.
Nella sua scorrevolezza, questo libro non solo ci parla in maniera chiara e semplice di alcune questioni riguardante la matematica e la fisica, ma racconta anche la storia di una famiglia, anzi di più famiglie, delle vicissitudini che portano i rapporti tra persone a farsi più stretti, o al contrario, ad allontanarsi. In sottofondo porta anche gli echi delle violenze domestiche e dei ricatti, di ciò che ci si aspetta da una femmina, a dispetto dei suoi sogni, dei pregiudizi e della difficoltà dello scrollarseli di dosso, anche quando le "voci" sono solo delle bugie.

Vi consiglio la lettura di questo romanzo, perchè oltre ad essere molto interessante, è anche davvero brevissimo, una lettura da un paio di pomeriggi al massimo, se siete alla ricerca di qualcosa di veloce o magari siete incappati nel tanto temuto blocco del lettore!

Valutazione:
♥♥♥♥

Fandango

Us

20.11.20

Titolo: Us
Autore: Michele Cocchi
Editore: Fandango
Anno: 2020
Pagine: 340
Prezzo: 17,00

Trama:
Tommaso ha 16 anni e da 18 mesi non esce di casa, quasi non esce dalla sua stanza, è quello che gli psicologi chiamano hikikomori, letteralmente “chi si è ritirato, chi sta in disparte”. Da un giorno all’altro, ha abbandonato il basket, la scuola, le sue passioni e ormai passa il tempo a guardare video di vecchie partite NBA e a giocare ai videogame.

C’è un gioco in particolare intorno a cui organizza le sue giornate, è il suo unico appuntamento fisso. Si chiama Us, noi in inglese: il gioco forma squadre da tre giocatori e le impegna in 100 campagne in un anno, una al giorno, vince la squadra che le completa per prima restando unita.
L’avatar di Tommaso si chiama Logan e la sua testa è un teschio, insieme a lui giocano Rin che è una ragazza e assomiglia a un manga giapponese e Hud che sembra uscito da un videogame sparattutto. I tre non si conoscono, non possono parlare di sé, lo dicono le regole, ma diventano amici.

Us ogni giorno propone loro una missione “storica”, ogni giorno li mette dalla parte delle vittime o dei carnefici, dalla parte delle Farc in Colombia, dei nazisti in Germania, di Mandela in Sudafrica, ogni giorno devono capire come arrivare alla fine avendo sotto gli occhi i massacri del ’900.
Ogni giorno avranno qualcuno da salvare e qualcuno da eliminare. La Storia però può essere feroce e comportarsi da eroi non sempre è possibile, ammesso che eroe sia chi esegue gli ordini.

Recensione:
Ho scovato questo titolo per caso su Instagram e la sua trama mi ha attirata fin da subito per l'originalità che mi suggeriva.
La storia raccontata dall'autore Michele Cocchi, ha infatti la particolarità dello spiegare un fenomeno da noi ancora poco conosciuto, ovvero quello degli "hikikomori" termine che letteralmente riguarda un individuo che per scelta decide di isolarsi e allontanarsi fisicamente ed emotivamente dalla vita sociale. 

Tommaso, il protagonista di questo romanzo, ci viene presentato come un ragazzo normalissimo, che prima dell'isolamento era in realtà ben integrato nella società, con la scuola e gli allenamenti di pallacanestro. Ad inizio libro, però, lo vediamo già alle prese con Us, il videogioco che è diventato ormai perlopiù il solo scopo delle sue giornate, da quando ha smesso di frequentare la scuola, i compagni, gli amici, da quando ha abbandonato lo sport e fatica anche a sostenere una semplice conversazione in famiglia.

Tommaso passa le sue giornate chiuso nella sua stanza a giocare o guardare video di basket, a leggere qualche fumetto, ma in sostanza i suoi impegni finiscono lì. Sta sveglio di notte, non mangia più con la famiglia, le sole interazioni che a con il mondo esterno, sono quelle con i suoi compagni di gioco, due sconosciuti che, per regolamento di Us, non ha modo nemmeno di conoscere la vera identità.

Tommaso ormai non esce più di casa, osserva il mondo esterno dalla finestra della sua camera, che gli dà come sola compagnia quella del giardino, e il tutto si ferma lì.

La particolarità ancora di questa storia, è la meticolosità che l'autore ci mette nel descrivere US, che è una vera e propria parte integrante della storia, anzi, possiamo dire che occupa metà romanzo. Il videogioco ci porta a vivere il '900, ci porta in guerra e tra una campagna e l'altra, tra regole invalicabili e livelli da superare, quelle che aleggiamo nel corso del romanzo sono veri e propri frammenti di storia che con minuzia portano Tommaso e i suoi compagni a vivere quasi sulla propria pelle, talmente è forte la loro passione e l'entusiasmo che ci mettono.
Di contro, devo dire che le scene di gioco sono forse spesso troppo lunghe e troppo lente, mi sarei aspettata infatti, un maggiore approfondimento del Tommaso nella vita reale, dei suoi incontri con la psicoterapeuta, per esempio, che invece passano forse un po' in secondo piano.

Il romanzo è scritto con uno stile semplice e fluido, e a parte appunto qualche scena troppo lenta, per il resto scorre abbastanza bene. L'autore descrive, per esempio le scene di battaglia, in maniera molto vivida e cruda e riesce a creare in modo molto realistico la personalità ed il carattere di Tommaso, ma anche le reazioni di chi gli sta attorno e non capisce quale sia il modo migliore per rapportarsi a lui.

L'autore, grazie forse al suo lavoro di psicoterapeuta, ci permette di attingere in maniera assolutamente realistica e tutte e le emozioni che potrebbe vivere un ragazzo nella condizione di Tommaso, che fatica lui stesso a capire come nella condizione di Hikikomori ci sia finito. Come il mondo abbia pian piano iniziato a scomparire o smesso di essere importante, come le cose "normali" per gli altri, per lui abbiano iniziato ad essere non solo difficili, ma addirittura impossibili.

Us è un romanzo interessantissimo, che consiglio di leggere anche per tutti quei riferimenti nerd al suo interno, che rendono la storia ancora più curata e vivida.

Valutazione:
♥♥♥ / e mezzo

Recensione

Un bacio che non si stacca più

15.11.20

Titolo: Un bacio che non si stacca più
Autore: Augusto Macchetto
Editore: Rizzoli
Anno: 2019
Pagine: 176
Prezzo: 16,00
Trama: 
Cara Flavia, eccola. Una lettera dalla mamma che non c’è più. Se devi piangere fallo subito, poi lavati la faccia e torna a leggere. Io aspetto, ho tempo. Da un mese la madre di Flavia se n’è andata, ma ha trovato il modo di restare ancora un po’, di “fregare la morte”, come direbbe lei. Con le lettere. Arrivano a Flavia giorno dopo giorno, da città sempre diverse, per dire tutto quello che non è facile dire a voce, ma anche solo per continuare a parlare, a esserci. E lei sta al gioco. Non ha idea di chi le spedisca, però le aspetta impaziente e fiduciosa. E intanto prova a vivere la vita di sempre. A ridere con Sabri, la sua amica mezza matta, a baciarsi in mezzo alla strada con Luca, e a coccolare il suo frastornato papà. Perché sta imparando che la morte la puoi fregare anche rubandole un attimo. L’attimo di una risata... o di un bacio.

Recensione:
Un bacio che non si stacca più è un romanzo per ragazzi con meno di 200 pagine, che si legge quindi molto velocemente anche per la scorrevolezza e la brevità dei capitoli.

L'ho scoperto per caso su Instagram, e ancora più per caso me lo sono ritrovato davanti sullo scaffale della biblioteca, decidere di leggerlo è stato assolutamente immediato.

Il titolo può essere in qualche modo fuorviante, perchè quella che ci troviamo a leggere, non è la storia d'amore tra due adolescenti, bensì un altro tipo di storia d'amore:

Flavia, la protagonista del libro, ha infatti perso la mamma dopo una lunga battaglia, vive sola con il padre e la loro gatta, cercando un modo per superare il dolore. Fino a che, un giorno, trova nella posta, proprio una lettera spedita dalla sua mamma, che sarà solo la prima di una serie che la giovane si troverà ad aspettare con ansia per conoscere qualcosa in più della sua famiglia, ma anche di sè stessa.

La trama, di per sè, suggerisce qualcosa di già visto, ma il libro è talmente scorrevole e commovente, che è riuscito a conquistarmi.

Si tratta infatti di una storia young adult, dai toni però drammatici, che tratta con estrema delicatezza e sensibilità diversi temi importanti e difficili, quali appunto l'elaborazione del lutto, la perdita, ma anche l'amicizia, il passaggio all'età adulta, la scoperta di sè stessi...

Attraverso Flavia vediamo anche come lei stessa possa essere di enorme aiuto al padre, dopo il vuoto lasciato dalla moglie, vediamo l'importanza che gli amici e i compagni hanno per lei, e l'essenziale parvenza di normalità e routine che in situazioni così dolorose, possono in realtà essere la salvezza.

Sebbene il mezzo delle lettere, non sia appunto troppo originale, le ho apprezzate tantissimo, perchè noi lettori scopriamo assieme a Flavia aneddoti sulla gioventù della sua mamma, ma anche piccoli e preziosissimi consigli di vita, che arrivano misteriosamente da diverse parti d'Italia, così da tenere la curiosità di ancora più viva.

Augusto Macchetto racconta della sofferenza che la ragazza vive, ma lo fa con una certa spensieratezza tipica dell'età adolescenziale, che mette in mostra anche il modo molto maturo che Flavia ha nell'affrontare un momento così difficile e particolare.

Lo stile dell'autore è lineare, fresco e fluido, riesce con capacità a trasmettere il male che a protagonista sta provando, tanto che, durante la lettura ammetto di aver avuto più volte gli occhi lucidi.

Oltre alla protagonista, caratterialmente ben delineata, troviamo al suo fianco la figura altrettanto importante del papà, quella degli amici di sempre, del fidanzato Luca, e appunto della mamma, che possiamo dire essere tranquillamente una co-protagonista, che ci svela anche come alle mamme non sfuggano nemmeno i dettagli più tenui.

Ultimo appunto, la cover del libro aumenta la dolcezza della storia, e mi ha attirato ancor di più a voler leggere questo romanzo, forse, fin troppo breve! Proprio per il numero esiguo di pagine, però, forse avrei rivisto il prezzo tenendolo più basso di qualche euro.

Valutazione:
♥♥♥♥

Recensioni

Fairy Oak - La storia perduta

4.11.20

 Titolo: Fairy Oak - La storia perduta
Autore: Elisabetta Gnone
Editore: Salani
Anno: 2020
Pagine: 400
Prezzo: 18,00

Trama:
Il tempo è passato e molte cose sono cambiate a Fairy Oak, e così capita di immalinconirsi riguardando vecchie fotografie davanti a un tè, ricordando vecchi amici e grandi avventure. Ma quando i ricordi approdano all'anno della balena, i cuori tornano a battere e i visi a sorridere. Che anno fu! Cominciò tutto con una lezione di storia, proseguì con una leggenda e si complicò quando ciascun alunno della onorata scuola Horace McCrips dovette compilare il proprio albero genealogico. Indagando tra gli archivi, le gemelle Vaniglia e Pervinca, con gli amici di sempre, si mettono sulle tracce di una storia perduta e dei suoi misteriosi protagonisti. E mentre il loro sguardo ci riporta nella meravigliosa valle di Verdepiano, si consolidano vecchie amicizie, ne nascono di nuove, si dichiarano nuovi amori e si svelano sogni che diventano realtà.

Recensione:
Si torna a Fairy Oak con questo nuovo volume a sorpresa annunciato qualche mese fa da Elisabetta Gnone, che ha creato subito fermento.
L'occasione per ricatapultarci in questa magica ambientazione che è Fairy Oak, è l'anniversario per i 15 anni di uscita della trilogia tanto amata da grandi e bambini, che gioca anche a vestirsi di una nuova veste con delle nuove edizioni in uscita nelle librerie (sono compresi anche gli altri libri post-trilogia).
Questo ritorno porta con sè un po' di nostalgia perchè ritroviamo le nostre streghette ormai non solo adulte, ma addirittura nonne!
E così, abbiamo un salto nel passato, con Vaniglia e Pervinca che ci narrano una storia mai raccontata prima, una delle loro mirabolanti avventure in compagnia di tutta la banda di amici che già conosciamo, tra cui Grisam, Scricciolo, Sophie, Flox... ma anche le nostre fatine, gli abitanti del villaggio, gli animali...
Questa volta, la banda sarà più indaffarata che mai, costruendo ognuno il proprio albero genealogico infatti, i bambini cercheranno di scoprire le radici di Fairy Oak, ma anche di avvistare qualcosa di grandioso mai visto prima, che li porterà a legare ancora di più, creare nuove amicizie, conoscere nuovi personaggi, collaborare con i non-magici e tanto altro.

Elisabetta Gnone con il suo solito stile curato e dettagliatissimo che ormai la contraddistingue e ce la fa tanto amare, ci porta alla scoperta di cose nuove, ricordandoci però anche le belle tradizioni, i personaggi già conosciuti, i legami già assoldati. Tra presente e passato, questo nuovo capitolo è un viaggio nei ricordi, di una storia nuova ma che porta con sè tanta familiarità e, perchè no, è anche un modo per dare risalto ancora una volta alla serie e farla apprezzare e conoscere ai bambini della nuova generazione.

Ciò che più ho amato e che continuo ad amare dei libri di questa autrice, è proprio la ricchezza che ci mette nel raccontare le sue storie, dimostrando così, ancora una volta, quanto i libri per bambini/ragazzi siano doni di immenso valore da riscoprire anche in età adulta. Non solo per gli insegnamenti intrinsechi che si nascondono all'interno, ma, come in questo caso, anche per la qualità narrativa in cui la storia è raccontata.
In conclusione, questo ritorno a Fairy Oak è stato un modo perfetto per rituffarsi in un ambiente già conosciuto, familiare e confortevole come una coperta di Linus, per scoprire cosa è accaduto ai nostri personaggi tanto amati e a cui ci siamo affezionati nell'arco di questi anni e per ricordarci, ancora una volta, l'importanza della magia in ogni sua piccola sfumatura.

Valutazione:
♥♥♥♥

Oscar Ink

Pumpkin Heads

30.10.20

Titolo: Pumpkins Head
Autore: Rainbow Rowell
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Ink
Anno: 2020
Pagine: 224
Prezzo: 20,00

Trama:
Josiah è pronto a passare tutta la notte crogiolandosi nella malinconia (è un tipo malinconico). Ma Deja ha un piano: e se, invece che deprimersi, e invece della solita zuppa di fagioli alla Casetta del Mais e Fagioli, facessero il botto? Potrebbero visitare tutti gli stand della fiera. Assaggiare tutto. E forse Josiah potrebbe perfino parlare con quella ragazza carina su cui fantastica da tre anni...

Recensione:
Dopo Heartstopper, la Mondadori ci delizia con un'altra graphic novel sempre un po' sulla stessa linea e altrettanto delicata e deliziosa.
Il testo è opera di Rainbow Rowell, conosciuta per Fangirl ed Eleanor & Park, mentre le illustrazioni sono di Faith Erin Hicks.
Il volume è perfetto da leggere in questo periodo in quanto incarna alla perfezione il clima autunnale nei colori e nella storia. 
I due protagonisti infatti, stanno lavorando in un meraviglioso campo di zucche in cui si tiene l'annuale festival cittadino a cui i due partecipano tutti gli anni.
Salopette, camicie scozzesi, zucche, spaventapasseri e tante prelibatezze. Incontriamo nel corso della storia diversi stand, e specialità tipiche, marshmallow arrostiti sul fuoco, un labirinto progettato tra la coltivazione di granoturco, dolcetti autunnali, giostre e quant'altro tutto per farci sentire non solo il clima cozy dell'autunno, ma anche dello stare assieme tra amici, bambini e compaesani in una festa tipica.

Tra tutte queste specialità, i due protagonisti corrono a destra e a sinistra alla ricerca di una ragazza, perchè il nostro Josiah la punta ogni anno, ma è così timido e impacciato che non ha il coraggio di parlarle. La sua amica Deja invece, molto più impulsiva e socievole, tenta in tutti i modi di spronarlo, a maggior ragione visto che il loro sarà l'ultimo festival prima dell'inizio del college.
Parte così una corsa attraverso l'immenso campo (la ragazza dei dolcetti non si vuol proprio far trovare!) che finisce per portare i due a creare diversi mirabolanti scenari e gag divertenti.
Quella che si respira in questo volume, è quindi un'atmosfera leggera e divertente, molto familiare, ma il tutto rimane permeato anche da un clima di nostalgia che i due provano per l'imminente partenza.
Ammetto che intuire come si concluderà la storia non è molto difficile, ma l'ho trovata comunque una lettura scorrevolissima e divertente.
I due protagonisti sono ben delineati caratterialmente, Josiah incarna il prototipo di ragazzo imbranato e timido, affezionato alle tradizioni, mentre Deja risulta meno spaventata dal futuro, una gran chiacchierona, impulsiva e un po' pazza!
E' facile affezionarsi ai personaggi, ma ancor di più la voglia di immergersi all'interno dei libri e aver modo di visitare questo magico festival autunnale è davvero forte, perchè viene davvero disegnato minuziosamente.

Ad arricchire la storia, sono infatti soprattutto le illustrazioni, con i colori prettamente autunnali, linee pulite ma disegni dettagliati e curati benissimo.
Il tutto fa di questo libro, un volume dolcissimo, curato e che tratta anche temi importanti quali il valore che attribuiamo all'amicizia, la paura del futuro o l'orientamento sessuale, unica pecca è il finale un po' scontato, che magari poteva essere trattato con un pizzico in più di suspance.
Valutazione:

♥♥♥♥

Editrice Nord

Dracul

24.10.20

Titolo: Dracul
Autore: Dacre Stoker e J.D. Barker
Editore: Nord
Anno: 2019
Pagine: 467
Prezzo: 18,60

Trama:
Colpi alla porta. Sempre più rapidi, sempre più forti. Barricato in cima alla torre abbandonata, Bram Stoker prega che i cardini tengano e, nel frattempo, si prepara. Appende crocifissi e specchi alle pareti, carica il fucile e attende. Infine, temendo di non, arrivare vivo all’alba, prende carta e penna e inizia a scrivere tutto quanto è accaduto fino a quel momento… La storia comincia quando Bram ha cinque anni. È un bambino cagionevole, spesso costretto a letto, che passa gran parte del tempo con la sorella Matilda. L’unica persona in grado di farlo stare meglio è Ellen, la giovane tata. Eppure c’è qualcosa di strano in lei, nei suoi modi enigmatici, nella sua carnagione pallidissima. All’inizio è solo una sensazione, poi Bram si rende conto che, da quando Ellen lo «cura», ha una strana ferita al polso, due forellini che non si rimarginano mai. Inoltre spesso Ellen esce di nascosto di notte e, quando capita, al mattino le pagine dei giornali riportano la notizia di brutali omicidi avvenuti a Dublino. I sospetti di Bram e Matilda si fanno sempre più concreti, ma poco tempo dopo, all’improvviso, Ellen sparisce. Gli anni passano. Miracolosamente guarito, Bram continua gli studi al Trinity College, mentre Matilda parte per Parigi. Al suo ritorno, corre da Bram con una notizia inquietante: ha visto Ellen, ancora giovane e bella come quando loro erano bambini. I due fratelli non lo sanno, ma quello sarà l’inizio di un incubo: l’incontro di Bram con una creatura allo stesso tempo spaventosa e affascinante, un incontro che, anni dopo, darà vita a un «romanzo» destinato a diventare leggenda…
Recensione:
Presa dall'atmosfera "Halloweeniana", mi sono decisa a leggere questo titolo, che avevo in mente già da un annetto fa. 
Dracul, scritto da un diretto discendente di Bram Stoker, autore appunto di Dracula, e da J.D. Barker è un romanzo gotico e appassionante, che ha saputo tenermi incollata alle sue pagine per diverse sere autunnali.

I protagonisti di questa storia, sono in particolare due (che poi diventano tre) tra i piccoli della famiglia Stoker e la loro tata, ovvero la misteriosa Ellen.
Victor, è cagionevole di salute, costretto a passare la maggior parte delle sue giornate a letto, con la sola compagnia della sorella Matilda si trova così a iniziare a notare dei piccoli dettagli riguardante la sua tata, che portano lui e la sorella a sospettare che la dolce Ellen non sia propriamente ciò che vuol far credere. Quando Victor sta così male che nemmeno lo zio dottore sa come guarirlo, infatti, è proprio Ellen che misteriosamente riesce a donargli nuovamente la salute.

Il romanzo è narrato da diversi personaggi, donandoci così un quadro più completo della storia, che oltretutto è ambientata nel presente, con gli Stoker già adulti, ma abbiamo anche tutta la parte del passato, con essi ancora bambini. Le due narrazioni finiscono per intrecciarsi degnamente, perchè le loro doti investigative riusciranno, capitolo dopo capitolo a ricollegare i fili del mistero che stanno dietro ad Ellen, ma anche a diversi altri personaggi che inizieranno a comparire (o scomparire?) nel corso della storia.
Ciò che si nasconde poi, in questo romanzo dai tratti horror, è una storia nella storia, che si scoprirà solo da metà libro in poi e che racconta di un amore appassionante e affascinante che ben si mescola al potere oscuro, lugubre e leggendario del male, del vampirismo e dei non-morti.

Dracul, non è quindi un retelling di Dracula, attenzione, ma una vera e propria sorta di diario di Bram, che vuole un po' raccontarci come tutto è iniziato, ma mantiene comunque dei punti in comune con il romanzo "padre" da cui questo è ispirato.
La narrazione in questo romanzo è minuziosa, le descrizioni sono ben dettagliate, ma mai banali o noiose, nonostante il romanzo sia abbastanza corposo, la penna dei due autori risulta scorrevole e fluida.
Il ritmo narrativo è incalzante, ad aiutare la scorrevolezza della storia, poi, sono appunto i diversi cambi temporali e i punti di vista alternati.

I tre fratelli Stoker, ci narrano nei dettagli ciò che accade attorno a loro, abbondano di particolari per ricostruire la loro infanzia e i percorsi che poi, ognuno di essi compie crescendo, per ritrovarsi poi a investigare nuovamente sui misteri che li legano ad Ellen. Ammetto però, che il mio personaggio preferito è stato senza dubbio quello di Matilda, fin dalle prime pagine ho apprezzato come sia l'unica a considerare Victor un bambino e un fratello come gli altri, a dispetto dei suoi problemi di salute e sia l'unica abbastanza sveglia da  coinvolgerlo nella vita di famiglia e in generale a portarlo a svagarsi vista la sua tenera età, Crescendo il mio apprezzamento per lei è continuato, vedendo il modo con cui i due autori hanno deciso di mantenere il suo, un personaggio determinato e indipendente.

Le atmosfere che si respirano in questo libro sono misteriose, gotiche e intriganti, ci troviamo di fronte ad un libro superbamente narrato, un intreccio interessante e ben congegnato che ci porta sulle orme di una figura maestosa e sempreverde come lo è il conte Dracula.

Valutazione:
♥♥♥♥ 

Fumetti

Recensione Heartstopper volume 1 e 2

7.10.20

Titolo: Heartstopper Volume I
Autore: Alice Oseman
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Ink
Serie: Heartstopper 
Anno: 2020
Genere: Graphic novel, M/M, Young Adult
Pagine: 288
Prezzo: 17,00

Trama:
Charlie e Nick frequentano la stessa scuola ma non si sono mai incontrati... fino al giorno in cui si trovano seduti l'uno accanto all'altro. Diventano subito amici. Anzi di più. Charlie si innamora perdutamente di Nick, anche se pensa di non avere alcuna possibilità. Ma l'amore è sempre sorprendente, e anche Nick si scopre attratto da Charlie. Molto più di quanto entrambi potessero immaginare. 

Recensione: 

Heartstopper di Alice Oseman è una graphic novel young adult pubblicata dalla Mondadori, ed uscita la scorsa estate.

La Oseman, già autrice del romanzo Senza Nuvole, pubblicato qualche anno fa, aveva già menzionato nel suo libro, i due protagonisti che troviamo in questo fumetto, ovvero Nick e Charlie.

I due ragazzi sono diversissimi tra loro, se uno è sportivo e ben voluto da tutta la scuola, l'altro è invece più solitario, appassionato di musica e vittima di bullismo. Charlie, infatti, rimane vittima dopo aver fatto coming out con i suoi compagni, e si ritrova anche incastrato in una specie di relazione tossica e malata, da cui sarà Nick ad aiutarlo ad uscirne.

I due stringono una tenera amicizia, che si trasforma via via in un legame sempre più profondo, i due sono affiatati e in simbiosi, ma entrambi si trovano confusi  ed impauriti di fronte a quei sentimenti che rischiano di minare  la loro amicizia.

Quella raccontata dalla Oseman è una storia dolcissima, il lettore si troverà facilmente in sintonia con i due personaggi perchè sono talmente imbranati, ingenui e teneri che rimanere impassibili di fronte la loro storia è pressochè impossibile.

I disegni sono semplici, tratteggiati, senza troppi dettagli eppure rendono ancor più tenue la delicatezza della storia.

Heartstopper è un volume che con la sua dolcezza leggera, riesce a dare conforto, nell'attesa atroce del voler leggere subito il secondo volume!

La ricchezza di questo volume, sta nel raccontare una vicenda pura e fresca, percorrendo situazioni normalissime tipiche del periodo adolescenziale, ma in generale, della fase dell'innamoramento. Attraverso Nick e Charlie e forse in particolar modo proprio grazie a quest'ultimo che è il più emotivo e facilmente condizionabile dei due, l'autrice ci ricorda l'ebrezza di tutte quelle piccole emozioni che stanno alla base di un sentimento nascente. Il mettere in luce situazioni normali, come i dubbi assillanti, le farfalle nello stomaco al semplice ricevimento di un messaggio, la timidezza dei primi approcci, l'andare in estati per una foto o uno sguardo che rimane impresso per tutta la giornata, rende Nick e Charlie, due personaggi assolutamente realistici.

Valutazione: ♥♥♥♥ / e mezzo

Non proseguite oltre se non avete letto il primo volume!


Titolo: Heartstopper volume 2
Autore: Alice Oseman
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Ink
Genere: graphic novel, young adult
Data di uscita: 6 ottobre 2020
Pagine: 324
Prezzo: 17,00

Trama:
Nick e Charlie sono grandi amici. Nick sa che Charlie è gay, e Charlie è sicuro che Nick non lo sia. Ma l'amore percorre strade inaspettate, e Nick scoprirà parecchie cose sui suoi amici, sulla sua famiglia e su se stesso. 


Recensione: 
Il secondo volume continua esattamente dove il primo si era interrotto, riagganciando i fili della storia di Nick e Charlie.

Ammetto che leggerlo in versione digitale mi ha fatto perdere un po' il gusto della lettura, in quanto su carta non sfuggono tutti quei dettagli nelle illustrazioni che invece su pc/tablet e quant'altro, passano magari in secondo piano.

La storia prosegue sulla stessa lunghezza d'onda del primo capitolo, i due protagonisti si riconfermano due personaggi perfettamente compatibili e stramaledettamente carini insieme.

Se nel primo volume l'autrice si è focalizzata maggiormente sul personaggio di  Charlie, però, in questo caso punta a concentrarsi di più su Nick. Si approfondisce infatti il tema dell'omosessualità, o meglio, della bisessualità, in quanto Nick inizia a farsi delle domande sulla natura dei suoi sentimenti verso Nick e in generale sulle relazioni. E' comprensibilmente confuso e impaurito e cerca di darsi delle risposte che forse sono necessarie e forse no, in quanto a volte bisogna solo godersi i momenti al meglio.

I due ragazzi tentano di stabilire così un nuovo tipo di legame senza stravolgere le proprie vite, sono impauriti dal giudizio altrui e dà come gli altri possano in qualche modo minare il loro rapporto.

In queste nuove tavole, l'autrice ci porta ad approfondire meglio anche i personaggi secondari, secondo me un punto a favore nella storia, in quanto troppo spesso figure come genitori, amici e quant'altro vengono "dimenticati" o solamente accennati. Di fatto, però, specialmente viste le paure che i ragazzi hanno proprio rispetto i pensieri di chi sta loro attorno, sarebbe stato un errore sorvolare sulle figure che ruotano attorno ai due giovani.

Ancora una volta, a far da padrone al volume, sono quindi le insicurezze e i dubbi di Nick e Charlie, uniti alle palpabili emozioni che i due vivono pagina dopo pagina. Ritroviamo nuovamente i loro dialoghi, i messaggi scambiati prima di dormire, i piccoli gesti che fanno spuntare automaticamente il sorriso e tutti quei dettagli, come l'arrossire ad un complimento, gli sfioramenti casuali, la paura di osare dietro ad ogni gesto ...insomma tutte queste situazioni "normali", che fanno del lavoro della Oseman, un vero gioiellino.


Trovo che Heartstopper sia la serie perfetta per chi vuole approcciarsi per la prima volta al mondo delle graphic novel e dei fumetti, perchè è una sorta di mix tra le due cose, con l'aggiunta di un linguaggio puramente moderno, uno stile semplice e due protagonisti con cui è meccanico entrare in empatia. 

Questo secondo volume, esattamente come il primo, si legge in un attimo. Heartstopper si conferma è una serie carina e dolcissima, da leggere tutta d'un fiato nell'arco di un pomeriggio se si è alla ricerca di una storia sentimentale e tenera, che approfondisce anche tematiche importanti come bullismo e omosessualità. E sì, io già fremo per scoprire cosa accadrà nel prossimo volume!

Valutazione: ♥♥♥♥  

Recensioni telefilm

Normal People | Sense8 (stagione 1) | Vikings (6a) | Death Note

22.9.20

 Normal people

Tratto dal romanzo di Sally Rooney, "Persone Normali", è una serie di cui si parlato tantissimo nell'ultimo periodo, tanto che la curiosità ha avuto la meglio su di me. La serie, composta da 12 episodi, è fatta talmente bene e in modo così veritiero e realistico, da incollare lo spettatore allo schermo nonostante di base, la storia racconti in sè poco nulla. O meglio, non è nulla di eclatante, non ci sono particolari sorprese o colpi di scena, è una vicenda basilare eppure riesce ad incantare dall'inizio alla fine rendendo il prodotto unico e di qualità.

Da tempo non seguivo una serie tv che fosse in grado di prendermi così tanto dal punto di vista emotivo, Normal People è riuscito nell'impresa di tenere il mo cuore stretto in una morsa una puntata sì, e l'altra pure. Viene facile "tifare" per i due protagonisti, gli interpreti di Marianne e Connor hanno una chimica tutta loro e riesce a rendere i loro personaggi estremamente naturali. Lo spettatore si ritrova così a soffrire con loro, a rimpiangere le scelte sbagliate, i cambi di direzione o gli errori che i due giovani commettono episodio dopo episodio.

Un plauso, quindi, ad entrambi gli attori, Daisy Edgar-Jones e Paul Mescal, giovanissimi, che si sono ritrovati da subito a far parte di un progetto davvero eccellente. Marianne, ha un percorso molto particolare, è una ragazza che non ha paura di dire le cose come stanno, al contrario di ciò a cui siamo abituati, lei non si trasforma in qualcosa che non è (almeno inizialmente), non si nasconde, anzi ammette i "difetti" che gli altri le attribuiscono e su di essi  fa la sua forza, a dispetto di tutto e tutti. Hanno entrambi un percorso interiore lento e complicato, anche grazie al personaggio maschile di Connor ci ritroveremo ad approfondire tematiche estremamente importanti come ad esempio quello della salute mentale. I due hanno molte differenze, economiche e anche in ambito sociale, eppure si ritrovano con lo stesso senso di inadeguatezza, con le altre persone e a volte verso loro stessi.

Valutazione:

♥♥♥♥/e mezzo

Vikings 6a

La storia dei vichinghi sta quasi per giungere al capolinea, in questa prima parte di sesta stagione, composta da 10 puntate, le atmosfere sono forse più calme e smorte rispetto alla precedente. 

La storia riprende dopo la battaglia tra i figli di Ragnar, che aveva visto Bjorn come il vincitore. Ivar "Senz'ossa" che negli ultimi episodi aveva fatto dannare tutto e tutti, dopo la sconfitta è molto più "mansueto", ha forse perso un po' del suo smalto, la sua pazzia e crudeltà per quanto estrema, aveva un che di affascinante. In questi episodi abbiamo forse una maggiore introspezione del suo personaggio, a discapito di qualche scena di battaglia. Nel suo nuovo percorso accanto al Principe Oleg, vedremo infatti Ivar stesso sorpreso dalla crudeltà del suo nuovo compagno di battaglia.

Un colpo di scena su tutti regna in queste puntate, un avvenimento che, per quanto abbastanza ovvio, ha saputo in ogni caso sorprendermi, forse un po' per la "banalità" e/o la semplicità in cui è avvenuto il tutto, che ha reso ancora più inaspettatata la cosa. 

Hvitserk il fratello che era sempre lasciato da parte, ha un ruolo forse meno marginale in questi episodi (sebbene sempre poco utile alla fin fine, diciamocelo), in quanto il riscatto su Ivar sia la sola cose che ormai lo tenga in vita.

Nel complesso rimane sempre buona la fotografia, la scene d'azione e gli effetti speciali che rendono le lotte e le battaglie sempre ben fatte.

Non ci resta che aspettare l'autunno, per vedere come tutto finirà, nella seconda parte di stagione, ma soprattutto per scoprire dove diavolo sia finito Floki!

Valutazione:

♥♥♥/ e mezzo

Sense 8

Ho sentito parecchio parlare di questa serie tv, forse e soprattutto dopo la chiusura inaspettata -e per molti ingiusta- avvenuta dopo la seconda stagione e dovuta al calo di ascolti, in quanto considerata da chi l'ha vista, un piccolo gioiellino.

La storia di base è infatti molto particolare, dalle venature sci-fi, 8 personaggi, 8 protagonisti che vivono in parti opposte del mondo eppure si ritrovano mentalmente collegati tra loro. 

Differenze  etniche e sociali dei protagonisti permettono allo spettatore di immergersi in una storia che vira dai toni polizieschi, trattando poi la tematica lgbtq, fino ad arrivare ad una vera e propria "bollywood".

La telepatia che lega i personaggi è il fulcro centrale della storia, che forse per certi versi è fin troppo semplice (riuscire a salvare gli altri dalle situazioni più estreme, risulta a volte troppo facile per essere credibile). Resta il fatto che quella dei "sensate" sia una storia ben articolata e complessa, costruita dettagliatamente in questi primi 12  episodi in cui gli 8 sono costretti a difendersi con le unghie da chi cerca di approfittare di loro proprio per questa "empatia"  di cui sono dotati.

Attendo di vedere come proseguirà la storia, anche per capire se la chiusura della serie sia stata più o meno giustificata!

Valutazione:

♥♥♥/ e mezzo

Death Note

Questo anime è talmente conosciuto anche da chi non è avvezzo al genere, che non avrebbe bisogno di presentazioni, ma nel caso abbiate abitato in una caverna negli ultimi anni, sostanzialmente la storia racconta di un "diario" su cui, se si appunta il nome di una persona, questa muore. Va da sè che la cosa sia tanto ambita e attrattiva, quanto pericolosa. Insomma, chi non lo desidererebbe, fosse anche solo per infliggere qualche piccola tortura e riprendersi da qualche ingiustizia?

L'anime, (tratto dal manga scritto da Tsugumi ÅŒba e illustrato da Takeshi Obata) Ã¨ composto da 37 puntate, ha saputo incollarmi allo schermo, soprattutto per tutta la prima parte. La storia è di per sè interessantissima, ma ciò che mi ha colpita è quanto si scavi in profondità nella psicologia dei personaggi. Il protagonista, lo sventurato che si ritroverà tra le mani il Death Note è infatti Light/Kira, un ragazzo intelligente, di buona famiglia, poco considerato dai suo compagni, ma dalla mente geniale che prende il ritrovamento del quaderno come una sorta di segno del destino in quanto sente di essere lui il predestinato per far pulizia nel mondo. Suo antipodo è Elle, un ragazzo altrettanto geniale (se non di più) un detective dalla fama mondiale che proprio sulle tracce del malvagio Kira, si ritroverà a collaborare con la polizia. 

Sono due personaggi opposti eppure accomunati da un sacco di cose, e questo, unito alla loro astuzia e all'ambiguità di entrambi, che fa funzionare più di tutto la trama. Attorno a loro, abbiamo un sacco di altri personaggi, e devo dire che anche quelli secondari riescono ad emergere nelle loro caratteristiche. Come dicevo, tutta la prima parte mi è piaciuta un sacco, poi però succede il finimondo, un evento inaspettato fa ingolfare un po' il tutto e perdere leggermente attrattiva nella storia che inizia a diventare un poco noiosetta. Sebbene il tutto rimanga ben intrecciato, ho trovato un ritmo più rallentato e in generale la mancanza di approfondimento su determinati punti della storia, una grave mancanza. Come per esempio la parte sovrannaturale e in generale le figure degli shinigami che non solo necessitavano maggiore approfondimento, ma avrebbero proprio reso il tutto ancora più ingegnoso, invece vengono messe un po' troppo da parte, a mio parere, facendo perdere un sacco di potenzialità alla storia

In sostanza, rimangono i personaggi senza dubbio la punta di diamante della storia e la loro caratterizzazione, l'idea di base è originalissima, ma andavano delineati maggiormente alcuni dettagli necessari.

Valutazione:

♥♥♥♥

Recensioni

La canzone di Achille

10.9.20

Titolo: La canzone di Achille
Autore: Madeline Miller
Editore: Sonzogno
Pagine: 371
Prezzo: 11,00

Trama: 
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.

Recensione:

Ho sentito parlare di questo libro davvero parecchio negli ultimi anni, ma ammetto che il mio interesse è nato solo una volta spuntato fuori il più recente "Circe", della stessa autrice.

Questo agosto mi sono convinta a leggerlo finalmente e devo dire di non essermene pentita affatto, anzi. Tutte le belle parole spese su questo romanzo sono più che giustificate, sebbene ci abbia impiegato un po' di tempo per finirlo (per impegni, non certo per mancanza di voglia), la mia curiosità verso questa storia era più alta che mai.

Madeline Mille scrive una sorta di retelling con al centro non solo le vicende di Achille, ma anche - e forse soprattutto - di Patroclo. Sono infatti i due ragazzi, i protagonisti del romanzo, ci vengono presentati fin da giovanissimi e man mano che ci addentriamo nelle pagine, loro crescono e maturano, e la guerra cresce e infuria con loro.

Se da una parte Patroclo, sebbene sia un nobile, è visto come un reietto, un figlio inutile tanto da essere spedito poi in esilio, dall'altro lato Achille fin dalla tenera età, è visto come il futuro eroe più grande di tutti i tempi. Figlio di un mortale e di una dea, sulla sua testa pende una profezia che stabilisce non solo il suo destino, ma anche le sorti della sua vita da guerriero.

A narrare la storia, è Patroclo e secondo me questa è stata la prima scelta più che adeguata presa dall'autrice. La voce di Patroclo, infatti, risulta secondo me molto più interessante di come avremmo potuto vedere la storia, se invece fosse stata raccontata dal grande Achille. Patroclo ha un animo buono, un cuore gentile, si ritrova suo malgrado nel bel mezzo della guerra, ma tenta in tutti i modi di mantenere la propria personalità. Racconta ciò che vede, con gli occhi di chi sa che le battaglie non fanno per lui, più adatto a stare nelle retrovie, sempre e solo considerato come "spalla" di Achille, ma mai alla sua altezza.

I due protagonisti sono ben delineati, li ho trovati entrambi interessanti, nonostante Achille mostri ogni tanto alcuni comportamenti inspiegabili, e sono stati poi l'elemento che più di tutto è riuscito a catturarmi in questa lettura.

L'autrice infatti ce li presenta fin dalla giovane età e porta il loro percorso di crescita all'interno del romanzo, mostrandoci punti forza e debolezze di entrambi, che man mano creano prima un forte legame d'amicizia e poi una storia d'amore che, sebbene non sia il totale perno della vicenda, è talmente delicata e dolce da risultare tenerissima, soprattutto vista l'aria violenta e spietata che infuria attorno i due ragazzi. Patroclo e Achille sono per certi versi agli antipodi, eppure riescono a stringere fin da subito un legame che risulta inossidabile e lontano da tutto ciò che minaccia di spezzarlo...o quasi!

Altro personaggio che ho trovato molto interessante è quello di Briseide nonostante sia un personaggio secondario e compaia solo da circa metà romanzo, mi è piaciuto molto come personaggio e come "leva" sui due ragazzi, ogni volta che questi andavano troppo fuori strada. Non mancano poi Elena, Chirone, Agamennone, la ninfa Teti, Fenice e tante altre figure della storia.

La storia in sostanza, è liberamente ispirata all'Iliade, ma lo fa con una buona dose di fantasia, è un libro adatto a chi ama la mitologia, ma anche le atmosfere rivisitate e intriganti corredate da uno stile scorrevolissimo, piacevole ma ben descrittivo. La Miller racconta con naturalezza e in modo puro, sentimenti e insicurezze di due giovani, non dimenticando però, l'importanza dell'ambientazione che fa da sfondo alla loro storia.

L'autrice ci mostra infatti come si sia ben informata e abbia compiuto uno studio attento del mondo antico, della guerra di Troia, senza dimenticare però le figure degli Dei, fondamentali alla storia.

Sul finale, non c'è molto da dire, è piuttosto risaputa, ma sono rimasta comunque molto commossa da come la Miller sia riuscita a rappresentarla in modo così straziante eppure perfettamente in linea con tutto il libro.

Valutazione:
♥♥♥♥


Recensioni

Biblion, di Merilù Lanziani

28.8.20

Titolo: Biblion

Autore: Merilù Lanziani

Anno: 2020

Pagine: 402

Prezzo: 14,90

Trama:
Immagina che alla tua morte ti sia data una seconda possibilità. Un’occasione unica, irripetibile, concessa solo a pochi eletti: quella di diventare un Esordiente di Biblion, e di poter scrivere la vita di chiunque stia per nascere sulla Terra, affiancando il dio-scrittore, l’Ingobbito, nel decretare i destini dell’intera umanità.
Chiudi gli occhi. Riesci ad accarezzare l’idea? Dimmi, non ti senti mancare il fiato?
E ora immagina, ancora: una cattedrale di romanzi senza fine, con migliaia di scaffalature, ascensori dorati, volumi polverosi e stanze suggestive quanto segrete, in cui s’innalzano in volo libri alati, draghi di carta e getti d’inchiostro multicolore…
Questa è Biblion, la Biblioteca Universale. E al suo interno, tra misteri, omicidi e storie di sangue, tutti gli indizi portano a un’unica, grande domanda: chi sta scrivendo davvero la tua storia?

Recensione:
Biblion mi è stato gentilmente inviato dall'autrice, sebbene di norma non accetti recensioni su richiesta ormai da parecchio, causa pochissimo tempo, non ho saputo dire di no a questo libro.
Per prima cosa, ad avermi attirato è stata la meravigliosa copertina, che cattura all'istante gli occhi del lettore, con i suoi colori vivaci e autunnali e l'illustrazione che richiama l'attenzione. In secondo luogo, la trama, che richiama diversi libri che ho adorato, è stato ciò che mi ha portato ad aver voglia di approfondire questa storia.
Come leggiamo dalla trama, la storia raccontata in questo romanzo, ci narra di come Arianna, dopo la sua morte, riceva una sorta di seconda possibilità, quando viene scelta da una figura denominata l'Ingobbito, a svolgere un lavoro molto particolare. La ragazza, come molti altri prima di lei, è chiamata a svolgere un compito importante in una biblioteca immensa, che contiene le storie di ogni essere vivente. 
A Biblion, Arianna diventa Camelia, che diventa un Esordiente, ovvero colei che ha il compito di scrivere le vite delle persone.

Ho apprezzato enormemente l'impegno dell'autrice nel descrivere l'ambientazione, ovvero la sua Biblioteca Universale. Essa ha meccanismi molto originali e specifici, che l'autrice ci racconta minuziosamente, per farci un'idea ben chiara e vivida di questo enorme luogo, ricco di particolari, come per esempio gli omsocoli (strumenti essenziali per gli Esordienti), la suddivisione in punti cardinali o la ricchezza di questi scaffali colmi di storie, che sono il paradiso per tutti noi lettori.
Va da sè però, che Biblion non è solo un luogo affascinante e carico di storia, proprio perchè le vicende al suo interno raccontano non solo vite colme di gioia, ma anche di tanta sofferenza e di tragedie.

Oltre ad Arianna/Camelia, abbiamo altri personaggi attorno a lei, personaggi che decidono fin da subito di mettere in guardia la ragazza sulle pericolosità del suo compito e di quel nuovo mondo.
Ammetto che, a tratti, ho trovato la protagonista fin troppo altezzosa, soprattutto nelle prime pagine, con troppa smania di conoscere e poca "sorpresa" nei confronti di questa nuova realtà in cui viene catapultata improvvisamente. Tirando le somme, però, è forse proprio il suo caratterino ambizioso e determinato, a rendere la storia ancora più frizzante.

Ho trovato davvero originale questo romanzo, l'autrice utilizza uno stile piuttosto scorrevole, ma non lascia nulla al caso, sia per quanto riguarda le descrizioni, che sui dialoghi, in particolare l'idea che sta dietro al romanzo, ovvero quella di avere la possibilità di scrivere la storia di qualcun altro, è particolarmente geniale e ricca di fascino.

In conclusione, sebbene il target del romanzo sia indirizzato come libro per ragazzi, io consiglio questo fantasy a tutti, in particolar modo perchè Biblion è l'ambientazione ideale per noi lettori, per immergerci in un luogo colmo di fascino e del fruscio degli oggetti a noi tanto amati, ma anche per l'originalità intrinseca nella vicenda creata dall'autrice.

Valutazione:

♥♥♥/ e mezzo

Follow Us @soratemplates