Bates Motel | This is us | 13 Reasons Why
16.5.17
BATES MOTEL ( stagione 5)
Titolo: Bates Motel
Paese: USA
Anno: 2013 - 2017
Stagioni: 4
Genere: drammatico, thriller
Cast: Freddie Highmore, Vera Farmiga, Max Thieriot, Olivia Cooke, Nestor Carbonell
Recensione:
Per me, questa serie è stata sempre un po' un nì, un miscuglio di alti e bassi, con puntate molto interessanti, accompagnate ad altre che non funzionavano granchè.
Il personaggio di Norma, nonostante tutto, era quello che preferivo, e non nascondo che l scelta fatta per il finale della scorsa stagione, nonostante sia comprensibilissima - soprattutto comparando la serie tv al film originale - non mi era comunque piaciuta.
In questa nuova e ultima stagione, Vera Farmiga non ci abbandona, ma il suo ruolo è molto diverso rispetto a quello che eravamo abituati a vedere, perchè oramai è un tutt'uno con Norman.
Tutto sommato, questi nuovi dieci episodi, non mi sono dispiaciuti, anche se alcune cose non mi sono esattamente andate a genio.
Romro, per esempio, che fa una fatica boia per scappare e fare quello che vuole fare, arriva alla decima puntata senza concludere praticamente nulla.
Sull'ultimissima puntata, e ciò che accade a Norman negli ultimissimi minuti, penso che fosse il solo modo per concludere la serie, e i drammi di Norman, anche se avrei preferito che la cosa si svolgesse un po' diversamente. Per esempio, un pochino in più di tempo in carcere a
Norman, l'avrei fatto passare, perchè dal primo episodio all'ultimo, di vittime ne ha mietute mica male, e alla fine non ha scontato granchè la sua pena. Oppure, avrei preferito che si rendesse pienamente conto di ciò che aveva fatto, in particolar modo a Norma, avrei preferito per il suo personaggio, una sorta di redenzione, di lucidità e consapevolezza negli ultimi minuti, qualcosa che facesse capire che in fondo, qualcosa in lui era rimasto.
Norman, l'avrei fatto passare, perchè dal primo episodio all'ultimo, di vittime ne ha mietute mica male, e alla fine non ha scontato granchè la sua pena. Oppure, avrei preferito che si rendesse pienamente conto di ciò che aveva fatto, in particolar modo a Norma, avrei preferito per il suo personaggio, una sorta di redenzione, di lucidità e consapevolezza negli ultimi minuti, qualcosa che facesse capire che in fondo, qualcosa in lui era rimasto.
Dylan, è l'esempio perfetto del "mai una gioia", anche se gli ultimi minuti fanno ben sperare per lui ed Emma!
Quindi, tirando le somme, quest'ultima stagione non mi è dispiaciuta, ma si poteva fare di meglio, molto meglio!
Valutazione:
♥♥♥
Quindi, tirando le somme, quest'ultima stagione non mi è dispiaciuta, ma si poteva fare di meglio, molto meglio!
Valutazione:
♥♥♥
THIS IS US (stagione 1)
Titolo: This is us
Paese: USA
Stagioni: 1- in corso
Anno: 2016 - in produzione
Genere: family drama
Cast: Milo Ventimiglia, Mandy Moore, Sterling K. Brown, Chrissy Metz, Justin Hartley, Chris Sullivan, Ron Cephas Jones.
Rcensione:
Lo ammetto, ho sentito parlare di questa serie tv, inizialmente, a causa di Milo Ventimiglia, che adoro! Sono state però le tantissime opinioni positive al riguardo, a spingermi a iniziare a vederlo il prima possibile.
Sono state scritte davvero tante cose su questo telefilm, che è stato la scoperta dello scorso anno, qualcosa di davvero unico e appassionante.
This is us racconta la storia di una famiglia molto particolare, e lo fa in modo altrettanto particolare, alternando passato e presente, con tantissimi flashback, che non seguono un vero e proprio ordine cronologico, ma sono spesso collegati a ciò che succede nel presente. Al centro dell storia c'è la famiglia Pearson, i genitori, interpretati da Mandy Moore e Milo Ventimiglia, alle prese con tre bambini, tra problemi economici e familiari, il loro incontro, l'acquisto della loro casa, la nascita dei bambini, attraverso tanti ricordi, scopriamo tantissimi episodi di questa famiglia, alternati alla vita adulta dei loro tre figli che, diventata grandi, hanno altrettanti problemi.
A parte i due protagonisti, gli altri attori erano degli sconosciuti per me, mi li ho trovati tutti ottimi, all'altezza dei loro personaggi.
La famiglia Pearson è infatti caratterizzata da componenti molto speciali, e infatti ciò che non fa ricadere nel banale questa serie, sono proprio le vite normali, eppure straordinarie, di queste persone.
La serie tocca davvero tantissimi argomenti, famiglia, tradimenti, amore, legami persi, e ritrovati, obesità, lutto, malattia, drammi e insicurezze, periodi si e periodi no, che caratterizzano le vite di tutti noi. Nonostante la miriade di temi trattati, vengono tutti raccontati egregiamente, senza sbagliare un colpo.
Altra cosa di cui avevo letto spesso, prima di iniziare la serie, è che questa storia fa piangere, e molto. Ed è la pura e semplice verità.
Ci credevo poco, ma anche una come me, che non si commuove spessissimo per film e serie tv, si è dovuta ricredere!
Ogni episodio è migliore, ed emotivamente peggiore dell'altro, e non sono state poche le puntate in cui, sono finita ad avere le lacrime agli occhi. Ma ogni tanto ci vuole, fa pure bene piangere un po', e questa serie aiuta senza dubbio! Episodi pieni di sentimenti, di momenti catartici, di sprazzi di vita familiare comune, che fanno commuovere, e pure tanto.
La famiglia Pearson fa subito breccia e cuore dello spettatore, fin dalla prima puntata, proprio perchè racconta spaccati di vita familiare, in cui ci si ritrova facilmente, agglomerando al suo interno tanti argomenti difficili e delicati.
La serie è stata "promossa", rinnovata non per una, ma ben per altre due stagioni, e chissà, magari anche a qualcuna in più.
Valutazione:
♥♥♥♥♥
13 REASONS WHY
Titolo: 13 Reasons Why
Paese: USA
Stagioni: 1
Anno: 2017
Genere:
Cast: Dylan Minnette, Katherine Langford, Christian Navarro, Kate Walsh, Alisha Boe, Ross Butler, Miles Heizer, Justin Prentice, Brandon Flynn, Brian d'Arcy James, Amy Hargreaves
Recensione:
Premessa, ho letto il libro diversi anni fa, ma devo essere sincera, a parte la trama generica, non ricordavo niente del romanzo, se non che non mi aveva fatto impazzire.
Ho deciso di iniziare a vedere la serie, quindi, sia perchè se n'è parlato tanto, e sia per rispolverare la storia di cui, appunto, non ricordavo praticamente nulla.
Credo che, per quanto riguarda il romanzo, non mi fosse particolarmente piaciuto per via dello stile o della narrazione, perchè la storia in sè è molto interessante, e pur avendo probabilmente fatto diversi cambiamenti nella serie televisiva, rispetto al romanzo credo sia più d'impatto, perchè lo spettatore riesce veramente a capire i ragazzi protagonisti.
Se ancora non l'avete vista, o non ne avete sentito parlare (anche se è assai improbabile, visto quant'è diventata popolare), questa serie racconta la storia di Hannah Baker, e dei motiva che l'hanno spinta al suicidio. Attraverso 13 cassette registrate, Hannah ci illustra tutti i momenti e le situazioni più drammatiche che ha vissuto, in particolar modo a scuola, con i compagni di classe che l'hanno presa di mira, e che l'hanno spinta, appunto, ad uccidersi.
Queste tredici puntate, mi sono piaciute tanto,anche se ci sono delle cose che non mi hanno pienamente convinta.
Per quanto riguarda la protagonista, Hannah, per esempio, ho trovato Katherine Langford, adorabile nei suoi panni, e proprio perchè così carina e adorabile, un po' irrealistico il suo ruolo di "vittima". L'attrice è stata bravissima nella parte, però diciamo che il continuare di Hannah ad essere gentile, disponibile e simpatica a scuola nei confronti dei compagni, nonostante tutto ciò che le stessero facendo passare, strideva un po' nella storia. Fino agli ultimi due-tre episodi, infatti, Hannah sembrava "passare sopra" al comportamento degli altri, non sembrava essere così provata dagli eventi subìti, tanto da essere spinta ad un gesto così tragico, e infatti faticavo a capirla. E faticavo a capire i compagni di scuola, primo perchè Hannah è davvero carinissima e dolce, e secondo perchè appunto non sembra avere desideri di vendetta, quindi perchè accanirsi così tanto nei confronti di una ragazza così docile e gentile?
Altra cosa che nella storia non mi ha convinto pienamente, è il fatto che ad Hannah succeda davvero di tutto, troppo. E si sa, il troppo, stroppia!
Secondo me, bastavano 2-3 episodi di bullismo in cui "i 13" erano collegati, invece, aver inserito a forza così tanti episodi di bullismo, a mio parere, rende la storia poco credibile...insomma, a questa povera ragazza accadono davvero troppe, troppe cose!
Gli ultimi tre episodi, sono quelli che probabilmente mi hanno coinvolta di più, perchè siamo alla resa dei conti, alla fine della storia di Hannah, e fanno capire tutte quelle motivazioni che negli episodi precedenti forse non erano state ben chiare.
La serie mette in luce tantissimi argomenti, che secondo me andrebbero trattati più spesso, perchè sono parte costante nella vita dei giovani, purtroppo.
Bullismo, violenze psicologiche e fisiche, disagi scolastici, prese di mira, prese in giro, suicidio, stupro, violenza, consumo di alcool, incidenti stradali...
La serie mostra davvero uno spiraglio della vita scolastica al giorno d'oggi, basta pensare solamente al primo episodio, quando vengono mostrate le scritte nei bagni della scuola, che purtroppo si trovano spesso nelle scuole, se non nei bagni, magari negli spogliatoi o nei cortili. E può sembrare una cosa banale o stupida, ma spesso da una piccola cosa come una scritta su un muro, può nascere qualcosa di più grande e più pericoloso, per una persona già emotivamente fragile.
Pur sapendo, fin dall'inizio, come la storia sarebbe finita, devo dire che l'episodio finale, e in particolare la scena della vasca, mi ha davvero colpita, ho fatto fatica a guardala, perchè il rapporto che si sviluppa tra Hannah e Clay, sia prima, che dopo, mi ha emozionata molto, e ad Hannah, mi sono affezionata.
Se l'attrice che interpreta Hannah, mi è piaciuta, ho apprezzato ancor di più Dylan Minnette nei panni di Clay. L'ho trovato perfetto nella parte del ragazzo impacciato e un po' imbranato, ma così ferocemente convinto a scoprire la verità e rivendicare Hannah. Mi è piaciuto tantissimo, e si, mi è partita la ship per loro due, fin dal primo episodio! xD
Clay è davvero adorabile, la caparbietà nel volere a tutti i costi farla pagare a chi di dovere, ed essere l'unico a rendersi veramente conto di quello che è successo, e di quello che deve fare, era forse la cosa che un po' mancava nel libro, ma che nella serie crea molta empatia nello spettatore.
A parte Kate Walsh, nei panni della madre di Hannah, che ho trovato bravissima in questo ruolo, che probabilmente era anche quello più difficile da interpretare, l'unico altro attore che avevo già visto, era Dylan Minnette, ovvero Clay, appunto, che ho visto recitare nei film di "Piccoli Brividi". Per il resto, gli altri attori erano a me sconosciuti, ma devo dire che mi sono piaciuti tutti, per essere alle prime armi, li ho trovati tutti molto bravi nelle loro interpretazioni.
Vogliamo parlare di Tony, che è lo stalker perfetto? Nei primi episodi non riuscivo proprio a capirlo, ma mi veniva da ridere ogni volta che spuntava fuori, perchè era dappertutto! Mi è piaciuto molto anche il personaggio di Alex, e quello di Justin, nell'ultima puntata, perchè per il resto degli episodi risultava molto difficile apprezzarlo. Bryce, invece, è odioso dall'inizio alla fine, tanto quanto Courtney, che ho trovato irritante come pochi, soprattutto nell'ultimo episodio, quando è disposta a coprire un episodio di stupro, pur di proteggere se stessa, ma si può?
Un ottimo lavoro è stato fatto con la colonna sonora, mi è piaciuta moltissimo, hanno scelto delle canzoni perfette, inserite nei momenti giusti, e anche i flashback tra passato e presente, i toni più chiari e più scuri nelle immagini rispetto a quando Hannah è ancora viva, tutti piccoli dettagli che però rendono la serie più curata e ben fatta.
Una cosa che non mi è andata a genio, però, è la figura dello psicologo, che vediamo praticamente inutile. Che non sia riuscito ad aiutare Hannah, ci può stare (anche se è sbagliatissimo il modo i cui si rapporta con lei nell'ultimo episodio), ma il fatto che non riesca ad aiutare praticamente nessuno, anzi, trasmette un messaggio totalmente sbagliato, a mio parere. Quando si vivono momenti, o situazioni delicate come quelle affrontate nella serie tv, è fondamentale parlarne con qualcuno, e rivolgersi ad uno psicologo, se se ne sente il bisogno, è la cosa più giusta da fare.
Ormai è quasi certo che ci sarà una seconda stagione e il mio pensiero oscilla al riguarda tra il "evvai" e il "noooo!". D una parte sono contenta, perchè la serie ma è piaciuta tanto, dall'altra, però, trovo che una seconda stagione, creata solamente per una questione di guadagno, potrebbe sminuire il significato della storia, e quindi la credibilità dei delicatissimi argomenti trattati...però, non avrebbe nemmeno senso lasciare a storia in sospeso con un finale così aperto, quindi...staremo a vedere!
Recensione:
Premessa, ho letto il libro diversi anni fa, ma devo essere sincera, a parte la trama generica, non ricordavo niente del romanzo, se non che non mi aveva fatto impazzire.
Ho deciso di iniziare a vedere la serie, quindi, sia perchè se n'è parlato tanto, e sia per rispolverare la storia di cui, appunto, non ricordavo praticamente nulla.
Credo che, per quanto riguarda il romanzo, non mi fosse particolarmente piaciuto per via dello stile o della narrazione, perchè la storia in sè è molto interessante, e pur avendo probabilmente fatto diversi cambiamenti nella serie televisiva, rispetto al romanzo credo sia più d'impatto, perchè lo spettatore riesce veramente a capire i ragazzi protagonisti.
Se ancora non l'avete vista, o non ne avete sentito parlare (anche se è assai improbabile, visto quant'è diventata popolare), questa serie racconta la storia di Hannah Baker, e dei motiva che l'hanno spinta al suicidio. Attraverso 13 cassette registrate, Hannah ci illustra tutti i momenti e le situazioni più drammatiche che ha vissuto, in particolar modo a scuola, con i compagni di classe che l'hanno presa di mira, e che l'hanno spinta, appunto, ad uccidersi.
Tra questi compagni, c'è Clay, anche lui riceve le cassette e di puntata in puntata ripercorre le delusioni e il dolore di Hannah a cui lui, teneva davvero tantissimo.
Per quanto riguarda la protagonista, Hannah, per esempio, ho trovato Katherine Langford, adorabile nei suoi panni, e proprio perchè così carina e adorabile, un po' irrealistico il suo ruolo di "vittima". L'attrice è stata bravissima nella parte, però diciamo che il continuare di Hannah ad essere gentile, disponibile e simpatica a scuola nei confronti dei compagni, nonostante tutto ciò che le stessero facendo passare, strideva un po' nella storia. Fino agli ultimi due-tre episodi, infatti, Hannah sembrava "passare sopra" al comportamento degli altri, non sembrava essere così provata dagli eventi subìti, tanto da essere spinta ad un gesto così tragico, e infatti faticavo a capirla. E faticavo a capire i compagni di scuola, primo perchè Hannah è davvero carinissima e dolce, e secondo perchè appunto non sembra avere desideri di vendetta, quindi perchè accanirsi così tanto nei confronti di una ragazza così docile e gentile?
Altra cosa che nella storia non mi ha convinto pienamente, è il fatto che ad Hannah succeda davvero di tutto, troppo. E si sa, il troppo, stroppia!
Secondo me, bastavano 2-3 episodi di bullismo in cui "i 13" erano collegati, invece, aver inserito a forza così tanti episodi di bullismo, a mio parere, rende la storia poco credibile...insomma, a questa povera ragazza accadono davvero troppe, troppe cose!
Gli ultimi tre episodi, sono quelli che probabilmente mi hanno coinvolta di più, perchè siamo alla resa dei conti, alla fine della storia di Hannah, e fanno capire tutte quelle motivazioni che negli episodi precedenti forse non erano state ben chiare.
La serie mette in luce tantissimi argomenti, che secondo me andrebbero trattati più spesso, perchè sono parte costante nella vita dei giovani, purtroppo.
Bullismo, violenze psicologiche e fisiche, disagi scolastici, prese di mira, prese in giro, suicidio, stupro, violenza, consumo di alcool, incidenti stradali...
La serie mostra davvero uno spiraglio della vita scolastica al giorno d'oggi, basta pensare solamente al primo episodio, quando vengono mostrate le scritte nei bagni della scuola, che purtroppo si trovano spesso nelle scuole, se non nei bagni, magari negli spogliatoi o nei cortili. E può sembrare una cosa banale o stupida, ma spesso da una piccola cosa come una scritta su un muro, può nascere qualcosa di più grande e più pericoloso, per una persona già emotivamente fragile.
Pur sapendo, fin dall'inizio, come la storia sarebbe finita, devo dire che l'episodio finale, e in particolare la scena della vasca, mi ha davvero colpita, ho fatto fatica a guardala, perchè il rapporto che si sviluppa tra Hannah e Clay, sia prima, che dopo, mi ha emozionata molto, e ad Hannah, mi sono affezionata.
Se l'attrice che interpreta Hannah, mi è piaciuta, ho apprezzato ancor di più Dylan Minnette nei panni di Clay. L'ho trovato perfetto nella parte del ragazzo impacciato e un po' imbranato, ma così ferocemente convinto a scoprire la verità e rivendicare Hannah. Mi è piaciuto tantissimo, e si, mi è partita la ship per loro due, fin dal primo episodio! xD
Clay è davvero adorabile, la caparbietà nel volere a tutti i costi farla pagare a chi di dovere, ed essere l'unico a rendersi veramente conto di quello che è successo, e di quello che deve fare, era forse la cosa che un po' mancava nel libro, ma che nella serie crea molta empatia nello spettatore.
A parte Kate Walsh, nei panni della madre di Hannah, che ho trovato bravissima in questo ruolo, che probabilmente era anche quello più difficile da interpretare, l'unico altro attore che avevo già visto, era Dylan Minnette, ovvero Clay, appunto, che ho visto recitare nei film di "Piccoli Brividi". Per il resto, gli altri attori erano a me sconosciuti, ma devo dire che mi sono piaciuti tutti, per essere alle prime armi, li ho trovati tutti molto bravi nelle loro interpretazioni.
Vogliamo parlare di Tony, che è lo stalker perfetto? Nei primi episodi non riuscivo proprio a capirlo, ma mi veniva da ridere ogni volta che spuntava fuori, perchè era dappertutto! Mi è piaciuto molto anche il personaggio di Alex, e quello di Justin, nell'ultima puntata, perchè per il resto degli episodi risultava molto difficile apprezzarlo. Bryce, invece, è odioso dall'inizio alla fine, tanto quanto Courtney, che ho trovato irritante come pochi, soprattutto nell'ultimo episodio, quando è disposta a coprire un episodio di stupro, pur di proteggere se stessa, ma si può?
Un ottimo lavoro è stato fatto con la colonna sonora, mi è piaciuta moltissimo, hanno scelto delle canzoni perfette, inserite nei momenti giusti, e anche i flashback tra passato e presente, i toni più chiari e più scuri nelle immagini rispetto a quando Hannah è ancora viva, tutti piccoli dettagli che però rendono la serie più curata e ben fatta.
Una cosa che non mi è andata a genio, però, è la figura dello psicologo, che vediamo praticamente inutile. Che non sia riuscito ad aiutare Hannah, ci può stare (anche se è sbagliatissimo il modo i cui si rapporta con lei nell'ultimo episodio), ma il fatto che non riesca ad aiutare praticamente nessuno, anzi, trasmette un messaggio totalmente sbagliato, a mio parere. Quando si vivono momenti, o situazioni delicate come quelle affrontate nella serie tv, è fondamentale parlarne con qualcuno, e rivolgersi ad uno psicologo, se se ne sente il bisogno, è la cosa più giusta da fare.
Ormai è quasi certo che ci sarà una seconda stagione e il mio pensiero oscilla al riguarda tra il "evvai" e il "noooo!". D una parte sono contenta, perchè la serie ma è piaciuta tanto, dall'altra, però, trovo che una seconda stagione, creata solamente per una questione di guadagno, potrebbe sminuire il significato della storia, e quindi la credibilità dei delicatissimi argomenti trattati...però, non avrebbe nemmeno senso lasciare a storia in sospeso con un finale così aperto, quindi...staremo a vedere!
Valutazione:
♥♥♥♥
2 commenti
Splendido This is us, buonissima la chiusa di Bates Motel, mentre 13 l'ho odiato con il senno di poi (colpa di Hannah, protagonista antipatica e diseducativa come poche: perché cercare una ragione per vivere quando ne hai tredici, talora stupidissime, per morire?).
RispondiEliminaOk, ho snobbato This is us perché non mi ispirava, nonostante le ottime recensioni, ma ammetto che il tuo commento mi ha incuriosito un pochino! Appena mi metto in pari con le serie tv che sto seguendo, ci faccio un pensierino.
RispondiEliminaTredici mi è piaciuta, è una serie molto godibile, ma non penso sia il capolavoro che tutti dicono. In generale mi trovo d'accordo con te.
Cari viaggiatori,
lasciate pure un segno del vostro passaggio se vi va,
sono sempre felice di scoprire i vostri pensieri :)