Recensione Blue Flag (volumi 1-5)

24.1.20

Titolo: Blue Flag
Titolo originale: Ao no flag
Autore: Kaito 
Editore: Panini Comics
Volumi: 5 (pubblicati fino ad ora)
Anno: 2017 - in corso
Genere: sentimentale, drammatico

Trama:
UN VIAGGIO APPASSIONANTE ALLA RICERCA DI SÉ Taichi non ha mai avuto una ragazza, né un vero amico. Ora però che la sua vita sta per legarsi a quella di Toma e Futaba tutto cambierà in maniera sorprendente e inattesa. Sogni, paure, errori, follie dell’adolescenza in un seinen che sta conquistando migliaia di lettori.

Recensione:
Non sono un'esperta del mondo manga, anzi, mi ci sono avvicinata relativamente da poco, Blue Flag l'ho iniziato nel periodo natalizio, dopo averlo visto in lungo e in largo su blog e instagram, tanto che alla fine, avendone sentito parlare così bene ho deciso di acquistarlo. 
I primi due volumi mi hanno così conquistata, da avermi convinta a correre in fumetteria per prendere gli altri tre capitoli, tutti quelli usciti fino ad ora, insomma.
Edito nella sua versione italiana da Planet Manga - Panini Comics, "Ao no flag", titolo originale di "Bandiera Blu" vede alla luce tradotti fino ad ora 5 volumi, a poco meno di 5 euro, mentre il sesto volume dovrebbe uscire il mese prossimo.
Blue Flag è, come apprendo grazie al mondo virtuale, uno "shonen" sentimentale, con una tipica ambientazione scolastica.
La storia, possiamo dire, che non abbia nulla di eclatante in verità, ma riesce a catturare il lettore e a farlo desiderare ardentemente di proseguire con la lettura grazie ai colpi di scena che concludono ogni volumetto.
Il protagonista è Taichi Ichinose, un ragazzo schivo, insicuro e solitario, è simpatico quanto basta per desiderare di stare in sua compagnia, intelligente e gentile, ha però così tanta difficoltà nell'accettarsi, da ridursi a sentirsi continuamente inferiore agli altri. Goffaggine e timidezza senza dubbio non lo aiutano. 
Futaba, invece, è una ragazzina altrettanto timida ed insicura, con poca autostima e la costante paura di dire o fare la cosa sbagliata, di non essere mai all'altezza. E' una ragazza sveglia e carina, fin troppo buona e ingenua, anche con chi non meriterebbe la sua gentilezza.
Toma, migliore amico di Taichi (anche se con il tempo i due si sono allontanati, finiscono per riavvicinarsi ad inizio storia), è invece l'opposto dei due, in apparenza. E' un ragazzo imprevedibile, popolare, campione nello sport, stella della scuola, tutti desiderano stare in sua compagnia, tutte le ragazze vorrebbero conoscerlo (inclusa Futaba), nasconde però in sè un segreto logorante, che è un po' lo stesso che custodisce anche la migliore amica di Futaba, Itachi, una ragazza algida e dal portamento rigido e severo.
Futaba e Taichi, finiscono per fare amicizia, proprio perchè la ragazza vorrebbe avvicinarsi a Toma e non sa come fare, così finisce per chiedere qualche consiglio a Taichi, che di malavoglia la accontenta. Ma questo è solo l'inizio di una serie di vicissitudini e situazioni che non posso svelarvi perchè il rischio spoiler è dietro l'angolo!

Quattro ragazzi diversi, quelli che si scontrano ed incontrano in questa storia, quattro personalità ben caratterizzate, accomunate però dai dubbi tipici dell'età adolescenziale e da tutte le insicurezze in campo sentimentale, che invece caratterizzano qualsiasi età. Perchè se c'è una cosa che ci rende fragili e più umani che mai, sono proprio i sentimenti che proviamo verso un'altra persona, che hanno il potere di distruggerci o renderci le persone più felici del mondo. Il confine tra le due cose è fin troppo sottile però e la paura spesso ci impedisce di agire e buttarci (e forse qualche volta è pure meglio così).

Ciò che colpisce in Blue Flag, è come l'ordinario contesto scolastico e adolescenziale, sfoci in qualcosa di più profondo e complesso, mettendo su carta la tematica dell'omosessualità. Ma anche un ventaglio di altri argomenti, quali amicizia e crescita, accettazione di sè e dei propri sentimenti, problematiche morali, solitudine, paura verso il futuro, sensi di colpa, problemi familiari...
Il tutto viene raccontato dall'autore, Kaito, in maniera sincera e intelligente, con una certa sensibilità che è in grado di rendere situazioni apparentemente banali e poco originali, estremamente nuove, personali e toccanti.
Attraverso i suoi personaggi, Kaito mette in luce in maniera diretta e cruda, difetti, debolezze e fatica ad accettarsi, spingendo i quattro ragazzi, nessuno escluso, ad ammettere e fare i conti con ciò che non vorrebbero, perchè diciamocelo, a nessuno viene semplice ammettere quanto ci sentiamo costantemente imperfetti e inferiori a chi ci sta attorno.

Oltre a Taichi, Futaba, Toma e Itachi, altri personaggi stanno sullo sfondo di questo manga (dal fratello e la ragazza, di Futaba, per esempio, ai compagni di scuola), ma lì, sullo sfondo rimangono, mentre a fare da padroni alla scena sono proprio i quattro amici.
Sto apprezzando tutti e quattro i personaggi, ma in particolare mi rivedo molto in Futaba, con la sua timidezza (anche se lei è fin troppo buona) e nella goffaggine di Taichi!

Insomma, quando ho iniziato a leggere il primo volume di Blue Flag, non pensavo minimamente che mi avrebbe conquistata a tal punto, invece è stato in grado di emozionarmi in maniera sorprendente e imprevedibile, forse proprio per la semplicità della storia, ma che nei tratti puliti e decisi dell'autore è capace di trasmettere messaggi intrinsechi e di far affezionare il lettore a Taichi e compagnia e soprattutto all'umanità che la storia ci regala.
Valutazione:
♥♥♥♥♥

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