Us

20.11.20

Titolo: Us
Autore: Michele Cocchi
Editore: Fandango
Anno: 2020
Pagine: 340
Prezzo: 17,00

Trama:
Tommaso ha 16 anni e da 18 mesi non esce di casa, quasi non esce dalla sua stanza, è quello che gli psicologi chiamano hikikomori, letteralmente “chi si è ritirato, chi sta in disparte”. Da un giorno all’altro, ha abbandonato il basket, la scuola, le sue passioni e ormai passa il tempo a guardare video di vecchie partite NBA e a giocare ai videogame.

C’è un gioco in particolare intorno a cui organizza le sue giornate, è il suo unico appuntamento fisso. Si chiama Us, noi in inglese: il gioco forma squadre da tre giocatori e le impegna in 100 campagne in un anno, una al giorno, vince la squadra che le completa per prima restando unita.
L’avatar di Tommaso si chiama Logan e la sua testa è un teschio, insieme a lui giocano Rin che è una ragazza e assomiglia a un manga giapponese e Hud che sembra uscito da un videogame sparattutto. I tre non si conoscono, non possono parlare di sé, lo dicono le regole, ma diventano amici.

Us ogni giorno propone loro una missione “storica”, ogni giorno li mette dalla parte delle vittime o dei carnefici, dalla parte delle Farc in Colombia, dei nazisti in Germania, di Mandela in Sudafrica, ogni giorno devono capire come arrivare alla fine avendo sotto gli occhi i massacri del ’900.
Ogni giorno avranno qualcuno da salvare e qualcuno da eliminare. La Storia però può essere feroce e comportarsi da eroi non sempre è possibile, ammesso che eroe sia chi esegue gli ordini.

Recensione:
Ho scovato questo titolo per caso su Instagram e la sua trama mi ha attirata fin da subito per l'originalità che mi suggeriva.
La storia raccontata dall'autore Michele Cocchi, ha infatti la particolarità dello spiegare un fenomeno da noi ancora poco conosciuto, ovvero quello degli "hikikomori" termine che letteralmente riguarda un individuo che per scelta decide di isolarsi e allontanarsi fisicamente ed emotivamente dalla vita sociale. 

Tommaso, il protagonista di questo romanzo, ci viene presentato come un ragazzo normalissimo, che prima dell'isolamento era in realtà ben integrato nella società, con la scuola e gli allenamenti di pallacanestro. Ad inizio libro, però, lo vediamo già alle prese con Us, il videogioco che è diventato ormai perlopiù il solo scopo delle sue giornate, da quando ha smesso di frequentare la scuola, i compagni, gli amici, da quando ha abbandonato lo sport e fatica anche a sostenere una semplice conversazione in famiglia.

Tommaso passa le sue giornate chiuso nella sua stanza a giocare o guardare video di basket, a leggere qualche fumetto, ma in sostanza i suoi impegni finiscono lì. Sta sveglio di notte, non mangia più con la famiglia, le sole interazioni che a con il mondo esterno, sono quelle con i suoi compagni di gioco, due sconosciuti che, per regolamento di Us, non ha modo nemmeno di conoscere la vera identità.

Tommaso ormai non esce più di casa, osserva il mondo esterno dalla finestra della sua camera, che gli dà come sola compagnia quella del giardino, e il tutto si ferma lì.

La particolarità ancora di questa storia, è la meticolosità che l'autore ci mette nel descrivere US, che è una vera e propria parte integrante della storia, anzi, possiamo dire che occupa metà romanzo. Il videogioco ci porta a vivere il '900, ci porta in guerra e tra una campagna e l'altra, tra regole invalicabili e livelli da superare, quelle che aleggiamo nel corso del romanzo sono veri e propri frammenti di storia che con minuzia portano Tommaso e i suoi compagni a vivere quasi sulla propria pelle, talmente è forte la loro passione e l'entusiasmo che ci mettono.
Di contro, devo dire che le scene di gioco sono forse spesso troppo lunghe e troppo lente, mi sarei aspettata infatti, un maggiore approfondimento del Tommaso nella vita reale, dei suoi incontri con la psicoterapeuta, per esempio, che invece passano forse un po' in secondo piano.

Il romanzo è scritto con uno stile semplice e fluido, e a parte appunto qualche scena troppo lenta, per il resto scorre abbastanza bene. L'autore descrive, per esempio le scene di battaglia, in maniera molto vivida e cruda e riesce a creare in modo molto realistico la personalità ed il carattere di Tommaso, ma anche le reazioni di chi gli sta attorno e non capisce quale sia il modo migliore per rapportarsi a lui.

L'autore, grazie forse al suo lavoro di psicoterapeuta, ci permette di attingere in maniera assolutamente realistica e tutte e le emozioni che potrebbe vivere un ragazzo nella condizione di Tommaso, che fatica lui stesso a capire come nella condizione di Hikikomori ci sia finito. Come il mondo abbia pian piano iniziato a scomparire o smesso di essere importante, come le cose "normali" per gli altri, per lui abbiano iniziato ad essere non solo difficili, ma addirittura impossibili.

Us è un romanzo interessantissimo, che consiglio di leggere anche per tutti quei riferimenti nerd al suo interno, che rendono la storia ancora più curata e vivida.

Valutazione:
♥♥♥ / e mezzo

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