La canzone di Achille
10.9.20Autore: Madeline Miller
Editore: Sonzogno
Pagine: 371
Prezzo: 11,00
Trama:
Dimenticate Troia, gli scenari di guerra, i duelli, il sangue, la morte. Dimenticate la violenza e le stragi, la crudeltà e l'orrore. E seguite invece il cammino di due giovani, prima amici, poi amanti e infine anche compagni d'armi - due giovani splendidi per gioventù e bellezza, destinati a concludere la loro vita sulla pianura troiana e a rimanere uniti per sempre con le ceneri mischiate in una sola, preziosissima urna. Madeline Miller, studiosa e docente di antichità classica, rievoca la storia d'amore e di morte di Achille e Patroclo, piegando il ritmo solenne dell'epica alla ricostruzione di una vicenda che ha lasciato scarse ma inconfondibili tracce: un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Patroclo muore al posto di Achille, per Achille, e Achille non vuole più vivere senza Patroclo. Sulle mura di Troia si profilano due altissime ombre che oscurano l'ormai usurata vicenda di Elena e Paride.
Recensione:
Ho sentito parlare di questo libro davvero parecchio negli ultimi anni, ma ammetto che il mio interesse è nato solo una volta spuntato fuori il più recente "Circe", della stessa autrice.
Questo agosto mi sono convinta a leggerlo finalmente e devo dire di non essermene pentita affatto, anzi. Tutte le belle parole spese su questo romanzo sono più che giustificate, sebbene ci abbia impiegato un po' di tempo per finirlo (per impegni, non certo per mancanza di voglia), la mia curiosità verso questa storia era più alta che mai.
Madeline Mille scrive una sorta di retelling con al centro non solo le vicende di Achille, ma anche - e forse soprattutto - di Patroclo. Sono infatti i due ragazzi, i protagonisti del romanzo, ci vengono presentati fin da giovanissimi e man mano che ci addentriamo nelle pagine, loro crescono e maturano, e la guerra cresce e infuria con loro.
Se da una parte Patroclo, sebbene sia un nobile, è visto come un reietto, un figlio inutile tanto da essere spedito poi in esilio, dall'altro lato Achille fin dalla tenera età, è visto come il futuro eroe più grande di tutti i tempi. Figlio di un mortale e di una dea, sulla sua testa pende una profezia che stabilisce non solo il suo destino, ma anche le sorti della sua vita da guerriero.
A narrare la storia, è Patroclo e secondo me questa è stata la prima scelta più che adeguata presa dall'autrice. La voce di Patroclo, infatti, risulta secondo me molto più interessante di come avremmo potuto vedere la storia, se invece fosse stata raccontata dal grande Achille. Patroclo ha un animo buono, un cuore gentile, si ritrova suo malgrado nel bel mezzo della guerra, ma tenta in tutti i modi di mantenere la propria personalità. Racconta ciò che vede, con gli occhi di chi sa che le battaglie non fanno per lui, più adatto a stare nelle retrovie, sempre e solo considerato come "spalla" di Achille, ma mai alla sua altezza.
I due protagonisti sono ben delineati, li ho trovati entrambi interessanti, nonostante Achille mostri ogni tanto alcuni comportamenti inspiegabili, e sono stati poi l'elemento che più di tutto è riuscito a catturarmi in questa lettura.
L'autrice infatti ce li presenta fin dalla giovane età e porta il loro percorso di crescita all'interno del romanzo, mostrandoci punti forza e debolezze di entrambi, che man mano creano prima un forte legame d'amicizia e poi una storia d'amore che, sebbene non sia il totale perno della vicenda, è talmente delicata e dolce da risultare tenerissima, soprattutto vista l'aria violenta e spietata che infuria attorno i due ragazzi. Patroclo e Achille sono per certi versi agli antipodi, eppure riescono a stringere fin da subito un legame che risulta inossidabile e lontano da tutto ciò che minaccia di spezzarlo...o quasi!
Altro personaggio che ho trovato molto interessante è quello di Briseide nonostante sia un personaggio secondario e compaia solo da circa metà romanzo, mi è piaciuto molto come personaggio e come "leva" sui due ragazzi, ogni volta che questi andavano troppo fuori strada. Non mancano poi Elena, Chirone, Agamennone, la ninfa Teti, Fenice e tante altre figure della storia.
La storia in sostanza, è liberamente ispirata all'Iliade, ma lo fa con una buona dose di fantasia, è un libro adatto a chi ama la mitologia, ma anche le atmosfere rivisitate e intriganti corredate da uno stile scorrevolissimo, piacevole ma ben descrittivo. La Miller racconta con naturalezza e in modo puro, sentimenti e insicurezze di due giovani, non dimenticando però, l'importanza dell'ambientazione che fa da sfondo alla loro storia.
L'autrice ci mostra infatti come si sia ben informata e abbia compiuto uno studio attento del mondo antico, della guerra di Troia, senza dimenticare però le figure degli Dei, fondamentali alla storia.
Sul finale, non c'è molto da dire, è piuttosto risaputa, ma sono rimasta comunque molto commossa da come la Miller sia riuscita a rappresentarla in modo così straziante eppure perfettamente in linea con tutto il libro.
♥♥♥♥
1 commenti
Bellissimo questo libro <3
RispondiEliminaConcordo su Briseide, un personaggio molto interessante.
Spero che la Miller scriva altro.
Ti auguro buone letture!
Cari viaggiatori,
lasciate pure un segno del vostro passaggio se vi va,
sono sempre felice di scoprire i vostri pensieri :)