Il prigioniero del cielo
4.3.17
Titolo: Il prigioniero del cielo
Autore: Carlos Ruiz Zafòn
Editore: Mondadori
Collana: Oscar Mondadori
Anno: 2016
Pagine: 352 (brossura)
Prezzo: 12,00
Trama:
Nel dicembre del 1957 un lungo inverno di cenere e ombra avvolge Barcellona e i suoi vicoli oscuri. La città sta ancora cercando di uscire dalla miseria del dopoguerra, e solo per i bambini, e per coloro che hanno imparato a dimenticare, il Natale conserva intatta la sua atmosfera magica, carica di speranza. Daniel Sempere - il memorabile protagonista di "L'ombra del vento" è ormai un uomo sposato e dirige la libreria di famiglia assieme al padre e al fedele Fermín con cui ha stretto una solida amicizia. Una mattina, entra in libreria uno sconosciuto, un uomo torvo, zoppo e privo di una mano, che compra un'edizione di pregio di "Il conte di Montecristo" pagandola il triplo del suo valore, ma restituendola immediatamente a Daniel perché la consegni, con una dedica inquietante, a Fermín. Si aprono così le porte del passato e antichi fantasmi tornano a sconvolgere il presente attraverso i ricordi di Fermín. Per conoscere una dolorosa verità che finora gli è stata tenuta nascosta, Daniel deve addentrarsi in un'epoca maledetta, nelle viscere delle prigioni del Montjuic, e scoprire quale patto subdolo legava David Martín - il narratore di "Il gioco dell'angelo" - al suo carceriere, Mauricio Valls, un uomo infido che incarna il peggio del regime franchista...
Recensione:
Ebbene si, torno a parlarvi di Zafon, febbraio è stato senza dubbio il suo mese, visto che mi sono divorata in un battibaleno i primi tre libri della sua serie!
Sono sempre più convinta che questa sia una di quelle serie che TUTTI dovrebbero leggere, tutti dovrebbero concedersi di perdersi tra le parole di quest'autore che, ancora una volta dimostra la sua maestria, nell'inventare una storia ricca di bellezza narrativa, con la sua penna inconfondibile, in grado di creare un ambientazione spagnola vivida e affascinante. Anche ne Il Prigioniero del cielo, abbiamo una storia intrecciatissima, particolareggiata come i precedenti volumi con personaggi che rimangono nel cuore del lettore per i loro pregi, ma soprattutto, per i loro difetti, per quei punti deboli che sono comuni a tutti.
Con immensa gioia, sono tornata a leggere di Daniel Sempere, protagonista del primo volume, L'Ombra del vento, che qui troviamo cresciuto, eppure ci rendiamo conto che in fondo è rimasto lo stesso ragazzo gentile e forse un po' ingenuo, ma di buon cuore come nel primo libro. Troviamo anche Fermin, che qui ha un ruolo importantissimo, perchè l'autore ci racconta il suo passato misterioso, intriso di dolore, anche se dal modo bizzarro e divertente in cui Fermin si comporta, non si direbbe. Adoro questo personaggio, davvero, Fermin è micidiale!
Assieme al passato di Fermin, però, si intreccia anche la vita di un personaggio del precedente romanzo, ovvero David Martin.
Ne Il prigioniero del cielo, ci troviamo sempre a Barcellona, nel 1957, ma facciamo poi un viaggio a ritroso, nel 1939, a curiosare nel passato di Fermin per capire cosa l'ha portato a vivere per strada, a crearsi una nuova identità e ad abbandonare la sua vecchia vita, fatti di cicatrici e ricordi, che ancora oggi lo perseguitano nei suoi peggiori incubi. Scopriamo cosa accade a David Martin, una volta finito Il gioco dell'angelo, cosa succede alla madre di Daniel, e tutto questo si intreccia perfettamente con il presente, con un Daniel ormai padre, ma sempre più insicuro. Su tutto.
Scopriamo l'identità di uno sconosciuto, che dal passato di Fermin sembra essere risorto, per riaccendere in lui vecchi frammenti, di un uomo crudele quanto spietato, e che in qualche modo è collegato al nostro Daniel.
Anche se ogni libro di questa serie, si può tranquillamente leggere senza aver letto i precedenti, per esempio, perchè sono storie abbastanza distaccate tra loro, ogni romanzo ha però dei piccoli dettagli, dei fili collegano tutti i libri in maniera davvero astuta.
Come sono astute le storie di Zafon, che di banale non hanno proprio nulla, e così questa volta ci troviamo a vagare tra il passato di Fermin e il presente di Daniel, non più sicuro del suo rapporto con Bea, preoccupato per il padre e gli affari della libreria, e anche preso dallo sconforto, a causa di certi fantasmi che riemergono dal passato di sua madre e di cui lui non era a conoscenza.
Al contrario degli altri due libri, però, qui non c'è una vera e propria conclusione alla vicenda, il che mi fa intuire che l'ultimo libro della quadrilogia, intitolato Il labirinto degli spiriti, si concentrerà proprio su ciò che è rimasto fuori da questo romanzo.
Ebbene si, torno a parlarvi di Zafon, febbraio è stato senza dubbio il suo mese, visto che mi sono divorata in un battibaleno i primi tre libri della sua serie!
Sono sempre più convinta che questa sia una di quelle serie che TUTTI dovrebbero leggere, tutti dovrebbero concedersi di perdersi tra le parole di quest'autore che, ancora una volta dimostra la sua maestria, nell'inventare una storia ricca di bellezza narrativa, con la sua penna inconfondibile, in grado di creare un ambientazione spagnola vivida e affascinante. Anche ne Il Prigioniero del cielo, abbiamo una storia intrecciatissima, particolareggiata come i precedenti volumi con personaggi che rimangono nel cuore del lettore per i loro pregi, ma soprattutto, per i loro difetti, per quei punti deboli che sono comuni a tutti.
Con immensa gioia, sono tornata a leggere di Daniel Sempere, protagonista del primo volume, L'Ombra del vento, che qui troviamo cresciuto, eppure ci rendiamo conto che in fondo è rimasto lo stesso ragazzo gentile e forse un po' ingenuo, ma di buon cuore come nel primo libro. Troviamo anche Fermin, che qui ha un ruolo importantissimo, perchè l'autore ci racconta il suo passato misterioso, intriso di dolore, anche se dal modo bizzarro e divertente in cui Fermin si comporta, non si direbbe. Adoro questo personaggio, davvero, Fermin è micidiale!
Assieme al passato di Fermin, però, si intreccia anche la vita di un personaggio del precedente romanzo, ovvero David Martin.
Ne Il prigioniero del cielo, ci troviamo sempre a Barcellona, nel 1957, ma facciamo poi un viaggio a ritroso, nel 1939, a curiosare nel passato di Fermin per capire cosa l'ha portato a vivere per strada, a crearsi una nuova identità e ad abbandonare la sua vecchia vita, fatti di cicatrici e ricordi, che ancora oggi lo perseguitano nei suoi peggiori incubi. Scopriamo cosa accade a David Martin, una volta finito Il gioco dell'angelo, cosa succede alla madre di Daniel, e tutto questo si intreccia perfettamente con il presente, con un Daniel ormai padre, ma sempre più insicuro. Su tutto.
Scopriamo l'identità di uno sconosciuto, che dal passato di Fermin sembra essere risorto, per riaccendere in lui vecchi frammenti, di un uomo crudele quanto spietato, e che in qualche modo è collegato al nostro Daniel.
Anche se ogni libro di questa serie, si può tranquillamente leggere senza aver letto i precedenti, per esempio, perchè sono storie abbastanza distaccate tra loro, ogni romanzo ha però dei piccoli dettagli, dei fili collegano tutti i libri in maniera davvero astuta.
Come sono astute le storie di Zafon, che di banale non hanno proprio nulla, e così questa volta ci troviamo a vagare tra il passato di Fermin e il presente di Daniel, non più sicuro del suo rapporto con Bea, preoccupato per il padre e gli affari della libreria, e anche preso dallo sconforto, a causa di certi fantasmi che riemergono dal passato di sua madre e di cui lui non era a conoscenza.
Al contrario degli altri due libri, però, qui non c'è una vera e propria conclusione alla vicenda, il che mi fa intuire che l'ultimo libro della quadrilogia, intitolato Il labirinto degli spiriti, si concentrerà proprio su ciò che è rimasto fuori da questo romanzo.
Valutazione:
♥♥♥♥
♥♥♥♥
La serie è composta da:
- L'ombra del vento
- Il gioco dell'angelo
- Il prigioniero del cielo
- Il labirinto degli spiriti
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