D'estate
10.3.13
Autore: Tom Darling
Editore: Fandango
Anno: 2012
Prezzo: 16,00
Pagine: 254
TRAMA:
Grace e Billy Hopper sono appena arrivati. L'auto che li ha condotti alla casa colonica si è fermata giusto il tempo per scaricare i bagagli e ripartire nell'afa di mezzogiorno. Il campo di grano che si distende davanti ai loro occhi ha una luce che acceca, e la fattoria, un po' in lontananza, possiede il fascino misterioso di un vecchio fortino che schiude, all'interno, indicibili segreti. La tenuta è di proprietà del nonno, un uomo schivo che nessuno dei due ragazzi ha mai visto prima. Lynn, la mamma, doveva aver deciso, un giorno, che non avrebbe rimesso più piede nella casa del padre, e così era stato, almeno fino a quel momento. L'incidente, avvenuto all'inizio di quel mese caldissimo, ha scombinato i suoi piani, e ora i due figli, rimasti orfani, non hanno altro posto in cui stare che quello, tra i chicchi d'orzo scoppiettanti e il crescione d'acqua che fiorisce al limitare del fiume. Nell'aria immota dell'assolata campagna inglese, i legami di sangue riprenderanno colore, e la sofferenza cederà il posto alla scoperta. Poi quel fortino si aprirà, e i fantasmi del passato torneranno. Tom Darling ci racconta di un'estate straordinaria trascorsa in un luogo isolato, lontano dal resto del mondo.
RECENSIONE:
Questo è il primo romanzo dell'autore Tom Darling. Autoconclusivo e
scritto in terza persona, in cui si alternano tre differenti
narratori: una ragazzina, un bambino e un anziano.
Mi è piaciuta molto questa cosa perchè si mostrano a confronto tre
generazioni completamente diverse tra loro in modo eccellente. C'è
Grace, suo fratello Billy e il nonno dei due ragazzi.
Queste tre generazioni si ritrovano improvvisamente costrette a
convivere in seguito a un evento tragico e a dir poco incredibile per
cui i due ragazzini rimangono orfani.
Grace, spinge l'assistente sociale che le è stata affidata, affinchè
lei e suo fratello possano venire affidati al nonno materno, perchè
la ragazza rifiuta qualsiasi estraneo, vuole rimanere con la sua
famiglia e soprattutto non vuole essere divisa dal fratellino.
Il rapporto con il nonno si mostra subito difficile. I due giovani
non hanno mai avuto contatti con lui perchè la loro stessa madre
aveva smesso di frequentarlo parecchio tempo prima, forse contraria
al tipo di vita che il vecchio svolgeva, o forse perchè voleva
semplicemente liberarsi dalla sua vita nella fattoria e volare in una
grande città come Londra.
Il cambiamento per i due ragazzini infatti, che da Londra si
trasferiscono nella tenuta del nonno è alquanto drastica. Ma se il
piccolo si abituerà in fretta alla vita all'aperto (anche
troppo...), la ragazza si sentirà continuamente fuori dal mondo,
senza i propri amici, senza le proprie abitudini in città ma
soprattutto senza la presenza dei genitori per cui non si dà pace,
anzi si sente colpevole.
Le descrizioni della vita di campagna, degli animali, della casa
colonica e dei paesaggi, sono davvero vivide, i suoni e i colori
tipici delle fattorie e degli spazi sconfinati si sentono tutti. Fin
troppo vivide anche le descrizioni dei topolini uccisi o delle mosche
per i miei gusti (odio gli insetti!!!).
Il rapporto tra i due ragazzini e il nonno si dimostra per lo più
freddo, se non per qualche sporadico gesto (il suo insegnamento a
Billy ad usare il fucile per esempio, o la sepoltura della volpe...).
Anche i due fratelli, in quella realtà nuova e in un contesto
completamente diverso da quello a cui erano sempre stati abituati,
finiscono per allontanarsi. Il nonno, non abituato alla compagnia,
troppo abituato invece alla solitudine e al silenzio dei campi, trova
alquanto difficile comunicare con i nipoti e creare un rapporto con
loro.
Il bambino, invece incapace di comprendere davvero ciò che è
successo ai genitori, si lascia trasportare dagli insegnamenti del
nonno e si lancia alla scoperta del territorio e della caccia.
VALUTAZIONE:
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