Feel Good | Ragnarok | Locke & Key | Ano Hana |The Rising of the Shield Hero | Tokyo Magnitude 8.0 insomma cosa sto guardando in questi giorni!

11.4.20

Feel Good 
(stagione 1)
Feel Good è stata una scoperta assolutamente casuale, beccato tra una storia e l'altra di instagram, ne sono rimasta incuriosita e ho deciso di iniziarlo.
Composto da sei episodi soltanto, della durata circa di 20 minuti, si vede praticamente in un pomeriggio, finisce in fretta, in un baleno, tra una risata e uno spunto di riflessione.
L'ho trovata una storia carina, interessante, ho trovato buoni i personaggi presi singolarmente, Mae in particolare super intrigante nonostante e forse soprattutto per le sue fragilità, ma insieme sono davvero così funzionali? Non lo so, qualcosa della loro relazione stonava, sarà che ultimamente ho lasciato ben poco spazio al romanticismo e vedo tutto con una patina di cinismo, ma personalmente più che il legame tra le due, ad avermi incuriosita è proprio la personalità di Mae. 
Gli spunti che la serie dà, sui rapporti umani, effimeri o duraturi, ma soprattutto sulla natura delle persone, sulla difficoltà dell'accettarsi, sulle crepe nascoste, su quanti siano effettivamente i sorrisi sinceri, quando dentro di noi siamo in realtà in pezzi.

 Ragnarok 
(stagione 1)
Ragnarok mi ispirava parecchio, anche questa prima stagione è composta da soli sei episodi, quindi nulla di troppo impegnativo. Purtroppo, devo dire che non sono rimasta colpita quanto mi aspettassi, anzi, a conti fatti non mi è piaciuta particolarmente.
L'idea di base, è ovviamente interessante, ma secondo me non viene sviluppata in modo particolarmente affascinante. 
Non ho infatti trovato nessun personaggio degno di nota, ho trovato tutti abbastanza abbozzati, nessuno mi ha colpito particolarmente, nè buoni, nè cattivi. Sono ovviamente pochi episodi, ma è tutto molto introduttivo e parecchie cose vengono lasciate in sospeso. A quanto ho capito, la serie è stata rinnovata ad una seconda stagione, ma nel caso questo non fosse avvenuto, avrei preferito una qualche spiegazione più approfondita, mentre molte cose vengono invece lasciate un po' a caso.
Il fascino della mitologia norrena, insomma, si perde un po' tra scene esageratamente coreografate e adolescenziali, c'è da dire che le ambientazioni norvegesi, invece sono talmente straordinarie, che vale la pena guardarlo anche solo per quello! 

Locke & Key
(stagione 1)
Di Locke & Key si è sentito parlare un bel po' nelle ultime settimane. Le opinioni lette al riguardo erano molto contrastanti, perciò ero un po' indecisa se vederlo o meno, ma la curiosità alla fine ha avuto la meglio.
Personalmente l'ho trovato molto carino, breve, solo 10 puntate, con un giusto mix di fantasy e thriller, che rendono la storia interessante e incuriosisce lo spettatore nel voler arrivare subito alla fine.
Finale che, è mi ha lasciata sorpresa, in senso positivo, e confido nella secondo stagione (sperando che non deluda).
Ho trovato interessanti i personaggi, in particolare il modo in cui grazie al mistero di queste chiavi magiche, loro inizino pian piano a ricostruire un legame fraterno andato ormai perduto, e a rimettere insieme i cocci di una famiglia tristemente distrutta da un fatto davvero terribile.
Personalmente, avrei evitato qualche scena "humor" e qualche gag, per non rovinare le atmosfere cupe, anzi, forse avrei aggiunto un pizzico di paura in più, in particolare nel personaggio di Bode che a conti fatti però è anche il migliore.
La serie  è basata sulla graphic novel scritta da Joe Hill, figlio di Stephen King, e disegnata da Gabriel Rodriguez.

Ano Hana
( episodi)
La storia toccata da questo anime, e basata sulla serie manga, composta da tre volumi è una storia interessante ma soprattutto altamente toccante dal punto di vista emotivo. Riesce a catturare lo spettatore puntata dopo puntata, con pezzi del puzzle che vanno via  via ad incastrarsi in una tragedia che è però raccontata con un occhio diverso, e punta al positivo. Menma è il personaggio al centro della storia, che attraverso la sua condizione di fantasma, riesce a ricostruire un gruppo di amici che si era ormai perso di vista dopo l'incidente che era costato la vita proprio alla piccola Menma.
Così ritroviamo Jinta, che dopo la perdita dell'amica, ha perso parte di sè stesso, che tenta di risolvere un conflitto in grado di dare la pace a Menma, ma per farlo sarà costretto a chiedere aiuto agli amici ormai persi da tempo.
La serie, che inizia con toni brillanti e leggeri, arriva sempre più nel profondo portando a galla scenari drammatici e malinconici, fino ad un epilogo altamente commovente e delicato.
Oltre alla perdita, la serie tratta i temi dell'incomunicabilità, dell'accettazione dei cambiamenti, dell'importanza dei ricordi, sulle riflessioni nate dai proprie errori e sull'importanza dell'amicizia.
L'unica cosa che non ho apprezzato, è stata la scelta della voce doppiante italiana proprio per quanto riguarda Menma, l'ho trovata un po' troppo infantile, a tratti molto irritante e non mi ha permesso di apprezzare appieno il suo personaggio.

The Rising of the shield hero
(25 episodi)
Ho scoperto The Rising of the Shield Hero tramite un gruppo facebook e dal trailer ne sono rimasta subito incuriosita.
Ci troviamo di fronte ad un anime composto da due stagione, 25 episodi in totale, un anime che mischia fantasy e avventura con una buona dose di sentimentalismo che non guasta.
Il protagonista è Naofumi, che si trova suo malgrado catapultato in un mondo magico in cui gli spetta un ruolo di primo piano in una lotta leggendaria in cui è subito ben chiaro sia lo sfavorito.
Più che il personaggio di Naofumi, è stata Raphtalia ad avermi conquistata, la sua spalla destra, la sua arma, che nel corso degli episodi cresce a matura in ogni senso possibile. Come simi-umana e come combattente, senza però dimenticare il suo animo buono e gentile.
Diciamo che complessivamente, alcune puntate scorrono più lente e quasi statiche, rispetto ad altre che invece incarnano perfettamente azione e colpi di scena.
Mi sarei personalmente concentrata un po' di più su alcuni dettagli della storia, quali per esempio gli altri tre eroi, che invece si perdono un po' per strada, o la totale dimenticanza delle loro origini terrestri, che mi ha lasciata un po' sconcertata...
Tutto sommato, però sono stata soddisfatta da questa visione, e dalle tematiche intrinseche nella storia, quale il repentino cambiamento di Naofumi che da ottimista e sognatore, cambia completamente faccia dopo il tradimento subito, a prova di quanto i torti e i tradimenti di fiducia possano arrivare a toccare nel profondo di una persona.

Tokyo Magnitude 8.0
(11 episodi)
Dopo The Rising of the Shiled Hero, mi sono buttata su Tokyo Magnitude 8.0 giusto per tirarsi un po' su di morale, no?
No, perchè questo anime, 11 episodi gustati in un pomeriggio, è tutt'altro che allegro e leggero. Al centro della storia c'è proprio una catastrofe naturale, un terremoto che spacca in due Tokyo lasciando i due protagonisti della storia, sorella e fratellino, completamente soli, alla ricerca di un modo per tornare a casa dai genitori.
Avevo intuito che fosse una storia alquanto straziante, ma non l'ho capito fino in fondo, fino agli ultimi due capitoli quando tutto si rivela più chiaro che mai.
Tokyo Magnitude 8.0 è la storia di un viaggio disperato verso una casa che potrebbe benissimo essere stata spazzata via. E' la perfetta ricostruzione di una situazione incontrollabile, in cui chiunque si potrebbe ritrovare, perchè se c'è qualcosa che non si può controllare è proprio la natura, la terra e la sua voglia di ribellione.
In questo viaggio, Mirai e Yuuki troveranno sulla loro strada un raggio di sole, che con un'atipica bontà aiuterà i due a sopravvivere in una situazione difficilissima e ahimè iper-realistica.
La storia procede in certi versi piuttosto lentamente, ma viene costruita in modo preciso. Dalle espressioni dei protagonisti avvertiamo le loro angosce, il terrore ad ogni nuova scossa, ma anche la loro giovane età, che ci viene ricordata attraverso le risate e il sano ottimismo del piccolo Yuuki.

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6 commenti

  1. Ciao!
    Di queste ho visto solo "Locke & Key" e, come te, ho apprezzato molto il finale… ma i personaggi mi sembravano un po' piatti (tranne Bode che sembrava l'unico con una personalità ahah)

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  2. Vista solo la prima, che mi è piaciuto molto.
    Locke & Key abbandonata al pilot, troppo anni Novanta per i miei gusti, sembrava già visti.

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    1. Sì, Locke & Key in certe parti è un po' scontato, ma tutto sommato non mi è dispiaciuto :)

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  3. Feel Good non l'avevo mai sentita nominare, ma dopo aver letto il tuo commento sono andata a guardare il trailer e sembra interessante! Visto poi che è così breve credo proprio che le darò una chance il prima possibile.
    Tra gli altri titoli invece conosco Locke & Key ma onestamente non mi ispira granché 🙈

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    1. Sì, io ultimamente preferisco le serie brevi e Feel Good è perfetto!

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