La ragazza della palude

23.12.19

Titolo: La ragazza della palude
Autore: Delia Owens
Editore: Solferino
Anno: 2019
Pagine: 414
Prezzo: 18,00

Trama:
A Barkley Cove, un tranquillo villaggio di pescatori, circolano strane voci sulla Ragazza della palude. Dall'età di sei anni Kya si aggira completamente sola tra canali e canneti, con qualche straccio addosso e a piedi nudi. Ha al suo attivo un solo giorno di scuola, ma la palude e le sue creature per lei non hanno segreti: la nutrono, la cullano, la proteggono, sono maestre e compagne di giochi. Kya impara a decifrare i segni della natura prima ancora di saper leggere un libro: nella sua assoluta solitudine sembra bastare a se stessa. Ma la sua bellezza non tarda a sbocciare: insolita, selvatica, sfuggente accende il desiderio nei ragazzi del paese. Kya scopre l'amore, la sua dolcezza e le sue trappole. Quando negli acquitrini riaffiora il corpo senza vita di Chase Andrews, gli occhi di tutti puntano su di lei, la misteriosa ragazza dimenticata: i mormorii diventano subito accuse, i sospetti incrollabili certezze. Il processo, fuori e dentro al tribunale, trascina la vicenda verso il suo imprevedibile e folgorante epilogo. "La ragazza della palude" è il romanzo commovente di un'infanzia segnata dall'abbandono e di una natura che si rivela madre, non matrigna. Ma è anche la storia di una violazione e di un segreto gelosamente custodito, che mette in discussione i confini tra la verità e la menzogna, il bene e il male.

Recensione:
Dopo circa un mese e mezzo di letture iniziate, abbandonate tristemente sul comodino o sullo scaffale, qualche giorno fa sono finalmente riuscita a terminare un libro, non mi sembra vero!
Il romanzo in questione è La ragazza della palude, di Delia Owens titolo che avevo adocchiato la scorsa estate e che era finito dritto dritto in wishlist per la sua trama particolare.

La storia racconta di Kya, una bimba di sei anni all'inizio del romanzo, che cresce in una famiglia numerosa, di origini umilissime, ma che a causa del carattere violento ed irrequieto del padre, si frantuma pezzo dopo pezzo finchè nella loro casupola in mezzo alla palude, non rimangono che lei, e l'uomo da cui tutti sono scappati.
E' così che Kya finisce per essere conosciuta da tutti come la "ragazza della palude", perchè lei da quella casa non si è mai allontanata.
La piccola, che cresce via via che ci inoltriamo nella storia, impara ben presto a cavarsela da sola, e con poco, a gestire la furia del padre, ad arrangiarsi con ciò che ha, a guardarsi dalle persone che le stanno alla larga, o al contrario, si avvicinano troppo.
Alla sua infanzia e crescita, troviamo alternati dei capitoli ambientati nel presente, presente in cui un uomo e rispettabile padre di famiglia, nella palude viene trovato morto, e una pista fa pensare che non si sia trattato di un incidente...

Il romanzo narrato dalla Owens, ha una trama molto particolare ed originale, caratterizza questa sua protagonista in modo piuttosto veritiero, raccontandoci come la piccola Kya sfrutti la sua intelligenza, pur essendo priva di valori fondamentali che la famiglia non è riuscita a tramandarle, ce la vediamo crescere sotto agli occhi, la vediamo venire presa in giro il primo giorno di scuola. La vediamo scappare dai servizi sociali che vorrebbero solo salvarla, ma lei da quella casa proprio non se ne vuole andare, perchè in un possibile ritorno della madre non vuole smettere di sperare.

Attendevo fiduciosa di leggere questo romanzo da un po' di mesi, le mie aspettative al riguardo erano piuttosto alte e sebbene la storia mi sia piaciuta (lo dimostra il fatto che sia riuscita a terminarlo, visto il periodaccio con le letture), ammetto che qualcosa di più enigmatico e misterioso, me lo aspettavo.
La parte "thriller" della storia, lascia un po' a desiderare, l'ho trovata piuttosto lenta e priva di una vera suspance che mantenesse alta la mia attenzione, tanto da aver assolutamente preferito i capitoli ambientati nel passato.
Lo stile dell'autrice, ci porta delle descrizioni alquanto dettagliate, lasciando ampio spazio alla sua ambientazione principale, la palude appunto, in cui vividamente leggiamo della passione di Kya per la natura in cui è nata e cresciuta, del suo amore per gli animali e tutti quei preziosi ritrovamenti naturali che colleziona amorevolmente.

Va da sè che alcune cose nella storia proprio non funzionano dal punto di vista realistico, Kya ha appena sei anni quando inizia a cavarsela da sola, e nessuno al villaggio (o quasi nessuno) pur conoscendo la sua situazione, si offre di aiutarla in qualche modo, gli assistenti sociali la abbandonano anch'essi a sè stessa, e il totale troncamento di legami familiari (con lei e tra gli altri membri) è alquanto bizzarro.

In generale, però, il romanzo non mi è dispiaciuto, Kya è un'ottima protagonista e con lei capiamo il trauma dell'essere abbandonati, i pregiudizi nei suoi confronti, il problema del crescere con un genitore violento e alcolizzato... sono tanti i temi trattati dall'autrice.
E' buona anche la caratterizzazione della sua protagonista, dal punto di vista emotivo,  alle prese con le prime cotte e la scoperta di sentimenti totalmente estranei a lei.
Complessivamente, quindi, il romanzo mi è piaciuto, ma manca di un qualcosa che non so nemmeno io, e che quindi ha deluso un po' le mie aspettative.

Valutazione:
♥♥♥/ e mezzo

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1 commenti

  1. Peccato, sarebbe stato lecito aspettarsi qualcosa in più in effetti...

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