Mini recensione "La gemella silenziosa"

28.11.15


Mini, ma proprio mini mini recensione per questo romanzo. Purtroppo oggi sono un po' di fretta, e poi ormai è arrivato ufficialmente il freddo, e quindi io ho sempre le mani gelate, m soprattutto quando sto al pc! Non so se sia un problema mio - e di cose che non vanno, ne ho già abbastanza ç_ç - o se capita a tutti, ma la mano destra (soprattutto), quando sto un po' al computer diventa inesorabilmente un pezzo di ghiaccio, che nemmeno se infilassi la mano nel fuoco si scongelerebbe!Non importa se ho una tazza bollente di tè in mano e sono coperta con il plaid dei Pan di stelle, le mie mani in questa stagione sono SEMPRE gelide ç_ç
Comunque, tornando a noi, ecco la mia recensione ben poco entusiastica di La gemella silenziosa.

Titolo: La gemella silenziosa
Autore: S.K. Tremayne
Editore: Garzanti
Anno: 2015
Pagine: 307
Prezzo: 16,90

Trama:
A  Sarah piace il silenzio assoluto della sera che avvolge l'isola di Skye. Le piace muoversi piano nella penombra e accarezzare delicatamente i biondi capelli della sua bambina di sette anni, Kirstie, che si è appena addormentata. Mentre osserva le sue manine che stringono il cuscino, Sarah ripensa a quando quelle mani si stringevano a quelle, identiche, della sorella gemella Lydia. Niente le distingueva: stesse lentiggini, stessi occhi azzurro ghiaccio, stesso sorriso giocoso. Ma, un anno prima, Lydia è morta improvvisamente e ha lasciato un vuoto così grande che ha costretto Sarah e la sua famiglia a fuggire da tutto e da tutti su quell'isola nel mare della Scozia. Lì, tra scogliere impervie e cieli immensi, Sarah sente che lei, la bambina e suo marito Angus potranno forse ritrovare la serenità. Eppure, mentre si avvicina l'inverno, Kirstie è sempre più strana. Diventa silenziosa, riflessiva, stranamente interessata a cose che prima non amava. Sempre più simile a Lydia, la gemella scomparsa. Quando un giorno si scatena una violenta tempesta, Sarah e Kirstie rimangono isolate. Nel buio, col solo mugghiare del vento ad ascoltarle, Kirstie alza gli occhi e sussurra: "Mamma, perché continui a chiamarmi Kirstie? Io sono Lydia. Kirstie è morta, non io". Sarah è devastata e il tarlo del dubbio comincia a torturarle l'anima. Cos'è successo davvero il giorno in cui una delle gemelle è morta? È possibile che una madre possa non riconoscere sua figlia?

Recensione:
Mini recensione,  anche perché sostanzialmente questo libro non mi è piaciuto per niente, e oltre a elencarvi le cose che davvero mi hanno fatto innervosire, non saprei che altro dirvi.
La trama era interessante, e prometteva di essere un thriller ricco di suspance, e invece io ho salvato solamente il finale, giusto perché oggi mi sento particolarmente  buona, anche se non mi è piaciuto come ci si è arrivati.
Sullo stile di narrazione dell'autrice tutto sommato nulla da dire, è scorrevole, lineare, e i personaggi sono abbozzato quanto basta. È proprio la storia,  e in particolare certi dettagli e certe scene, che non mi sono proprio andate giù.
È mai possibile che due genitori,  dopo 6-7 anni, non riescano a distinguere le proprie figlie? Okay, sono gemelle, sono uguali eccetera eccetera,  ma penso che dopo anni, abbiano trovato un minimo particolare differente per riuscire ad identificare,  no?
Tra l'altro, i genitori hanno problemi tra loro, li avevano già prima, e dopo il drammatico incidente le cose tra loro sono peggiorate, ma è possibile che non riescano a comunicare, per il bene della figlia?  Possono avere tutti i problemi del mondo, ma non sono riuscita a capire perché la protagonista non ammetta i suoi dubbi e le sue paure sulla figlia, con il marito. Avrebbero potuto discuterne, trovare una soluzione insieme, fare qualcosa,  no? Ecco, no.
Sempre riguardo i problemi della figlia, perché anziché assecondare e far finta che andasse tutto bene, non cercano un modo per aiutarla, curarla e farle capire come stanno le cose?
Altro mio enorme quesito, i due "genitori dell'anno" come pensano che, un trasferimento in mezzo al nulla, li aiuti a risolvere i loro problemi?  Voglio dire, abitano a Londra,  una città da sogno,  che offre svaghi,  divertimenti e comodità e  -ogni genere di cosa, e che fanno?  Si trasferiscono su un isolotto,  vicino all'isola di Skye. Favolosa Skye,  ma peccato che loro stiano su questo isolotto,  in cui ci sono solo loro, e  per raggiungere Skye devono prendere un gommone,  e la casa è decrepita,  piena di spifferi,  topi, insetti e sporcizia.  Praticamente una topaia non sicura,  in cui portare la figlioletta. Se pensiamo poi, che tutta la ristrutturazione di questa casa fatiscente,  costa tempo e un grosso capitale, e hanno anche dei problemi economici. ..beh sono dei geni proprio!
Poi, voglio dire,  perdere una figlia deve essere un dolore insostenibile,  una ferita che non si rimarginerà mai,  un incubo che anche a distanza di un anno,  è sempre presente. Da questo punto di vista, ho trovato entrambi i genitori "insensibili". L'autrice non è riuscita a descrivere il loro dolore,  non ho avvertito i loro sentimenti,  la loro disperazione,  e anche quando ha tentato di parlarne,  li ho trovati poco veritieri, non sono riuscita ad avvertirli in maniera reale.
Certi atteggiamenti della madre, poi, non li ho davvero capiti, anzi li ho trovati completamente insensati, ma c'è un'altra cosa che mi ha davvero sconvolta più di tutto. Ad un certo punto, la madre, ha la geniale idea di lasciare sola la figlia. Già, il fatto di lasciare una figlia di sette anni sola a casa è inammissibile, perchè è ancora troppo piccola. Aggiungici il fatto che ne ha già persa una di figlia, quindi la sopravvissuta io non la perderei MAI di vista. Ma soprattutto, loro abitano su un ISOLOTTO DESERTO! Come puoi lasciare la tua bimba sola in casa, quando abiti su un isolotto in cui c'è SOLO la vostra casa, e quindi ci sono milioni di pericoli a cui può andare incontro. Metti anche che la "commissione" della madre sia brevissima - escludiamo quindi la posta dove minimo ci stai un'ora - deve comunque raggiungere Skye con un gommone, e se scoppiasse una bufera, sarebbe costretta ad aspettare che cessi, quindi...la figlia  rimarrebbe praticamente in balia di sè stessa.
Insomma, no comment!
In conclusione, no, questo libro per me è stato una vera e propria delusione ç_ç
E voi, l'avete letto? Fatemi sapere!

Valutazione:
♥♥

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3 commenti

  1. Un po triste il finale, però a me è piaciuto molto

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  2. Un po triste il finale, però a me è piaciuto molto

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  3. Mi spiace che non ti sia piaciuto, io non l'ho ancora letto, ma ad una mia amica è piaciuto tantissimo tanto da convincermi ad aggiungerlo in lista...
    Ora sinceramente sono un po dubbiosa, magari lo leggerò più in là, darò la precedenza ad altri romanzi :)

    RispondiElimina

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