Anno: 2020
Pagine: 340
Prezzo: 17,00
Trama:
Ho scovato questo titolo per caso su Instagram e la sua trama mi ha attirata fin da subito per l'originalità che mi suggeriva.
La storia raccontata dall'autore Michele Cocchi, ha infatti la particolarità dello spiegare un fenomeno da noi ancora poco conosciuto, ovvero quello degli "hikikomori" termine che letteralmente riguarda un individuo che per scelta decide di isolarsi e allontanarsi fisicamente ed emotivamente dalla vita sociale.
Tommaso, il protagonista di questo romanzo, ci viene presentato come un ragazzo normalissimo, che prima dell'isolamento era in realtà ben integrato nella società , con la scuola e gli allenamenti di pallacanestro. Ad inizio libro, però, lo vediamo già alle prese con Us, il videogioco che è diventato ormai perlopiù il solo scopo delle sue giornate, da quando ha smesso di frequentare la scuola, i compagni, gli amici, da quando ha abbandonato lo sport e fatica anche a sostenere una semplice conversazione in famiglia.
Tommaso passa le sue giornate chiuso nella sua stanza a giocare o guardare video di basket, a leggere qualche fumetto, ma in sostanza i suoi impegni finiscono lì. Sta sveglio di notte, non mangia più con la famiglia, le sole interazioni che a con il mondo esterno, sono quelle con i suoi compagni di gioco, due sconosciuti che, per regolamento di Us, non ha modo nemmeno di conoscere la vera identità .
Tommaso ormai non esce più di casa, osserva il mondo esterno dalla finestra della sua camera, che gli dà come sola compagnia quella del giardino, e il tutto si ferma lì.
La particolarità ancora di questa storia, è la meticolosità che l'autore ci mette nel descrivere US, che è una vera e propria parte integrante della storia, anzi, possiamo dire che occupa metà romanzo. Il videogioco ci porta a vivere il '900, ci porta in guerra e tra una campagna e l'altra, tra regole invalicabili e livelli da superare, quelle che aleggiamo nel corso del romanzo sono veri e propri frammenti di storia che con minuzia portano Tommaso e i suoi compagni a vivere quasi sulla propria pelle, talmente è forte la loro passione e l'entusiasmo che ci mettono.
Il romanzo è scritto con uno stile semplice e fluido, e a parte appunto qualche scena troppo lenta, per il resto scorre abbastanza bene. L'autore descrive, per esempio le scene di battaglia, in maniera molto vivida e cruda e riesce a creare in modo molto realistico la personalità ed il carattere di Tommaso, ma anche le reazioni di chi gli sta attorno e non capisce quale sia il modo migliore per rapportarsi a lui.