La chimica degli opposti
3.4.19
Titolo: La chimica degli opposti
Autore: Randa Abdel-Fattah
Editore: Mondadori
Anno: 2019
Pagine: 285
Prezzo: 15,30
Trama:
L'atmosfera è elettrica e la gente è molto carica da entrambe le parti. Poi scorgo lei. I suoi occhi. Non ne ho mai visti così. Di che colore sono? Nocciola e verdi con pennellate d'autunno e frammenti di smeraldo. E io me ne sto lì con in mano il mio cartello, mentre lei è qualche passo più in là, vicino a un poliziotto, e tiene stretto il suo. Il primo incontro con Mina è un fulmine a ciel sereno per Michael. Avviene per caso, durante una manifestazione organizzata dal nuovo partito politico fondato dal padre di lui che, con la scusa di difenderne i valori originari, si oppone all'accoglienza dei rifugiati arrivati via mare nel Paese. Il problema è che Mina sta dall'altra parte della barricata. Anni prima, infatti, ancora bambina, è scappata dall'Afghanistan insieme alla mamma e, dopo un viaggio lungo ed estenuante, è sbarcata in Australia, dove, come rifugiata, ha posto le basi per una nuova vita. Non è stato per niente facile, perché, come dice sua madre, "stare in un nuovo Paese è come camminare con una protesi. Ci vuole il doppio del tempo perché la mente e il corpo si adattino", però Mina sembra avercela fatta. Si è lasciata alle spalle la sofferenza e il dolore passati, è diventata una ragazza coraggiosa e fiera, e una studentessa talmente brillante da riuscire a vincere una borsa di studio per frequentare una scuola privata prestigiosa, la stessa di Michael. Ed è proprio qui che le loro vite si incontrano, o meglio si scontrano, nuovamente. Fin da subito infatti è chiaro a entrambi che appartengono a due mondi diversi, lontani da ogni punto di vista, eppure l'attrazione che li spinge l'uno verso l'altra è troppo grande, troppo potente per ignorarla. E quando la situazione intorno a loro si surriscalda, è altrettanto chiaro che non è più possibile accettare un mondo in cui tutto è bianco o nero. Sarebbe più facile, ma significherebbe rinunciare al sentimento che li unisce. E nessuno dei due è pronto a farlo. Forse, alla fine, ci sono casi in cui bisogna scendere in trincea e combattere contro tutto e tutti. Casi in cui vale la pena di rischiare per proteggere ciò che più amiamo.
Recensione:
Con "La chimica degli opposti" di cui vi parlo quest'oggi, ci troviamo davanti non ad un banale young adult, ma come la trama ci fa intuire a una storia che scava più a fondo un tema molto importante.
Il romanzo racconta infatti la storia di Mina e Michael, due adolescenti che dopo un primo incontro ad un evento alquanto particolare - primo incontro per lui, che subito rimane folgorato dagli occhi della ragazza - si ritrovano poi tra i banchi della stessa scuola.
Mina è quella arrivata sui barconi, da un paese lontano, fino all'Australia, scampata alla guerra e da una vita di stenti assieme alla madre, dopo aver perso padre e fratellino. In Australia, Mina con la madre e il nuovo compagno, ci arrivano nella speranza di dimenticare gli orrori del passato e con l'intenzione di rifarsi una vita aprendo un nuovo ristorante.
Lui invece, Michael, è figlio di uno dei fondatori di "Aussie Value" un movimento che difende i diritti degli australiani proprio dall'assalto dei rifugiati politici come Mina e i suoi cari.
Mina, nella nuova scuola in cui trova anche Michael, si ritrova così a fronteggiare un muro perché lui non è il solo a vederla come un intrusa, ma anche tanti altri compagni vedono in lei qualcuno da cui stare ala larga. Per fortuna, qualcun altro, però, dalla mente un po' più aperta, riuscirà a far capire a Mina che non tutti sono uguali.
Tra Mina e Michael, in particolare si crea un rapporto in continuo conflitto, uno scontro di idee senza fine che riesce ad aprire a lungo andare la mente al ragazzo, facendolo riflettere si quali siano realmente i propri valori, e quali invece gli sono stati istillati dalla sua famiglia ma non gli appartengano.
Cercare di instaurare un rapporto tra loro due, inizialmente pare una cosa impossibile, per nulla semplice nè immediato ed è forse ciò che più mi è piaciuto del libro. L'autrice infatti, non si butta in un tutto e subito, come succede spesso,ma costruisce un rapporto con calma, pagina dopo pagina tra iniziali ostilità e problemi. Ciò riesce a rendere la storia più realistica, soprattutto visto che i due giovani non sono gli unici protagonisti della storia, ma anche i loro stessi genitori si trovano immischiati in questi problemi razziali.
L'autrice, infatti, non si è concentrata solamente sulla parte dei due ragazzi, ma lascia ampio spazio agli adulti, ai genitori di Michael, con le loro idee ferree e chiare, i grandi progetti che cercano di portare avanti a dispetto di tutti, e i genitori di Mina, che invece tentano di dare una nuova - e si spera migliore - vita alla ragazza e a gestire un ristorante in una nuova zona della città, tra permessi negati e problematiche varie, che di certo non aiutano i loro affari.
Semplice lo stile dell'autrice, senza fronzoli approfondisce entrambi i personaggi con un doppio punto di vista, non si concentra sulla parte romance, che sì, va poi a crearsi nel corso della storia, ma non è al centro di essa. Si concentra invece sulle diverse culture opposte dei due giovani, sul razzismo, sulla politica e l'odio, spesso ingiustificato e l'immigrazione clandestina.
Questo libro colpisce nella sua semplicità perchè parla in modo chiaro di attualità, attraverso due giovani menti, nonostante la lontana ambientazione australiana, ci racconta di cose vicine, che riflettono purtroppo la realtà in cui viviamo ogni giorno.
Valutazione:
♥♥♥♥
2 commenti
Salve
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RispondiEliminaCari viaggiatori,
lasciate pure un segno del vostro passaggio se vi va,
sono sempre felice di scoprire i vostri pensieri :)