Ti darò il sole

8.7.16

Titolo: Ti darò il sole
Autore: Jandy Nelson
Editore: Rizzoli
Anno: 2016
Pagine: 485
Prezzo: 17,50

Trama:
Solo un paio d'ore dividono Oah da Jude, ma a guardarli non si direbbe nemmeno che sono fratelli: se Noah è la luna, solitaria e piena di incanto, Jude è il sole, sfrontata e a proprio agio con tutti. Eppure i due gemelli sono legatissimi, quasi avessero un’anima sola. A tredici anni, su insistenza dell’adorata madre stanno per iscriversi a una prestigiosa accademia d’arte. Tecnicamente è Noah ad avere il posto in tasca – è lui quello pieno di talento, il rivoluzionario, l’unico che nella testa ha un intero museo invisibile – e invece in un salto temporale di tre anni scopriamo che è Jude ad avercela fatta, ma anche che i due fratelli non si parlano più, che Noah ha smesso di dipingere, che si è normalizzato, e che Jude si è ritirata dal mondo che tanto le calzava a pennello. Cos’ha potuto scuotere il loro legame così nel profondo? In un racconto a due voci e a due tempi, Noah e Jude ci precipitano tra i segreti e le crepe che inevitabilmente si aprono affacciandosi all’età adulta, ma anche nelle coincidenze che li risospingono vicini, laddove, forse, il mondo può ancora essere ricucito.

"Ascoltami. Ci vuole molto coraggio per essere onesti con se stessi, per non tradire il proprio cuore. Tu sei sempre stato coraggioso in quel senso e prego che tu lo sia sempre. La responsabilità è tua, Noah. Ricordalo."

Parlare di quei libri così belli, da lasciarci il cuore, da disperarsi un volta terminati, così perfetti da aver voglia di rituffarcisi subito, tra quelle pagine, non è mai semplice. Trovare parole all’altezza di un romanzo del genere, descrivere esattamente le sensazioni provate durante una lettura così, è pressoché impossibile.
Ti darò il sole, è  esattamente uno di questi libri.

Di Jandy Nelson, è ormai appurato, che sarei interessata a leggere anche la sua lista della
spesa, perché si, dopo avermi fatto innamorare follemente di The sky is everywhere, tanto da farmelo divorare in un solo pomeriggio (cosa che non mi era mai capitata), da spingermi a sceglierlo come libro per cui buttar giù la prima assoluta recensione del blog (non azzardatevi ad andarla a cercare, perchè sono sicura che fosse un scempio), non è cosa da poco. Di fatti, dal 2014 mi dibattevo tra i dubbi se acquistare o meno in lingua I’ll give you the sun, alla fine, finalmente è sbarcato anche tradotto, certo, speriamo di non dover attendere ancora così tanto per avere il suo terzo romanzo in italiano però eh!
D’altra parte, però, per i libri belli, ci vuole tempo, e tanto, e per avere un altro libro così, concederei alla Nelson anche dieci anni, perché ne varrebbe la pena per una storia simile.
Soffermandoci su "Ti darò il sole", il romanzo parla di due gemelli, dapprima legatissimi, e poi, qualche anno dopo, che stentano addirittura a parlarsi, pur vivendo nella stessa casa. Cosa sarà mai accaduto tra loro di così terribile?
I due infatti, hanno un rapporto specialissimo, legati da sempre, si comprendono con uno sguardo, si aiutano con un gesto e soprattutto, non hanno bisogno di fingere di essere qualcun altro, perché almeno quando sono loro due soli, possono essere loro stessi. O almeno così sembra.
Sulla trama, preferisco non soffermarmi, perché è una storia che va gustata pian piano, pagina dopo pagina, va scoperta un po’ per volta, ed è talmente potente e ipnotica, che durante la lettura, cercavo di “limitare” le pagine da leggere, per evitare di terminarlo subito!

Il libro, è narrato in prima persona, e alterna il punto di vista di un Noah tredicenne, a quello di Jude, qualche anno dopo. La narrazione di Noah, nonostante l’età, è un po’ più profonda, anche per le nuovissime emozioni, sentimenti e reazioni che non vorrebbe provare, ma sono parte di lui, del suo cuore e della sua anima.
I personaggi sono sostanzialmente uguali, ma in tempi diversi, nel senso che Noah tredicenne, è molto simile alla Jude adolescente, e viceversa. Lui, mi ha ricordato un po’ i personaggi di "Aristotle and Dante discover the secrets of the universe", per genuinità, e pensieri, mentre lei, a tredici anni, non era esattamente il massimo riguardo  a comportamenti.
Il punto di vista di Jude, è forse un tantino più leggero rispetto a quello più tormentato di Noah, anche per la Bibbia con i saggi consigli di nonna e mamma, che danno quel tocco in più ai capitoli di Jude, con gli aneddoti scaccia sfortuna, mentre a valorizzare la narrazione di Noah, sono anche i titoli dei dipinti, che gli spuntano dalla mete come se niente fosse.

Il libro affronta tantissimi argomenti importanti: famiglia, amore, amicizia e lutto. Ma anche omosessualità e nuove scoperte. Il tema forse più ampliato, però, è l’arte, fondamentale per tutto il libro, e per entrambi i gemelli.
 Per Jude, nonostante no lo voglia ammettere, lo si capisce dal modo in cui ammira la creazione delle opere del suo maestro, da come si impegna nella sua arte, anche se non sempre le riesce. Fa parte di lei, anche se non ci crede, e la sua stessa madre spesso la sottovaluta, e creare qualcosa scavando nel profondo della sua anima, e tra le cose che più di tutte vorrebbe.
Per Noah, invece, l’arte è vita stessa. E’ qualcosa di speciale, e lo rende capace di andare oltre. Oltre gli sguardi, i tratti del viso o le mani, oltre tutto, con il suo occhio da artista e i tratti della sua mano, riporta con la sua arte sopraffina ciò che vede, e lo fa in modo così definito e poetico, che per tutta la lettura del libro, avrei tanto voluto strapparlo dalle pagine e supplicarlo di ritrarmi.
Ed è per questo, che le descrizioni fisiche sono ancora più particolari, ottime, un punto di forza in più a questa storia.

L’ambientazione, fa solo da sfondo, l’autrice non ci si sofferma più di tanto, è solo un dettaglio sfocato, perché ciò su cui si concentra, sono proprio loro, i suoi protagonisti. Che siano in un bosco, sulla luna, su Marte, ai piedi di un vulcano, in un corridoio di un supermercato, o a nuotare con i delfini, poco importa, NoaheJude sono tutto ciò che conta. Loro, che con l’amore fraterno, cercano di curare le  ferite, rimettere al posto giusto i sentimenti, ricucire tutto nel modo più opportuno, e ce la fanno. Non sempre funziona, ma loro ce la fanno.

Ricchissimo di citazioni meravigliose, proprio come piace a me, perché in fondo i libri migliori, quelli che rimangono più nel cuore, sono proprio così, zeppi di frasi che vorremmo rileggere all’infinito, che appuntiamo ovunque, e ci ripetiamo nella mente. Alla fine del libro, ogni tassello va al posto giusto, e tutto si incastra in un puzzle che acquista un senso ancora più chiaro.
Sembra di essere risucchiati da ogni parola della Nelson, per tutta la durata del romanzo, lo si ama, ma lo si odia anche un po’, perché è una sofferenza dover dire addio (o arrivederci alla prossima rilettura), a due personaggi così speciali.

♥♥♥♥♥


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3 commenti

  1. Intensa e coinvolgente la tua recensione, si comprende come il romanzo abbia catturato il tuo cuore. Ho anch'io questo libro e lo leggerò al più presto :)

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  2. Questo libro devo prenderlo perché mi ispira moltissimo!

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  3. non si può non leggere questo romanzo insomma! :) bella recensione complimenti... da tempo ho adocchiato questo libro ma ancora non sono riuscita a leggerlo.. T_T

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