Il seggio vacante

17.7.13

Zia Row.
È così che chiamano J. K. Rowling quelli che, come me, sono adorati amanti della saga di Harry Potter.
Quando sono venuta a sapere che sarebbe uscito un nuovo libro della Rowling, ero immensamente felice, pronta a perdermi nuovamente nella sua scrittura fluida e ipnotica. Quando ho poi letto la trama del libro, ammetto che la mia eccitazione era parecchio scemata, di primo achito ho pensato che sarebbe stata una storia noiosa. Almeno per gli standard a cui l'autrice ci aveva abituati. Perché in fondo, devo ammetterlo, per me zia Row rimarrà sempre la strega (in senso positivo) che ha riempito di magia la mia infanzia. Che mi ha fatto innamorare della lettura, che mi ha fatto perdere tra i corridoi di Hogwarts e che mi ha fatto conoscere amici come Harry, Ron ed Hermione che, ancora adesso, sono sempre felice di ritrovare. 


Titolo: Il seggio vacante
Autore: J.K. Rowling
Editore: Salani
Anno: 2012
Pagine: 553
Prezzo: 22,00


Trama:
 A chi la visitasse per la prima volta, Pagford apparirebbe come un'idilliaca cittadina inglese. Un gioiello incastonato tra verdi colline, con un'antica abbazia, una piazza lastricata di ciottoli, case eleganti e prati ordinatamente falciati. Ma sotto lo smalto perfetto di questo villaggio di provincia si nascondono ipocrisia, rancori e tradimenti. Tutti a Pagford, dietro le tende ben tirate delle loro case, sembrano aver intrapreso una guerra personale e universale: figli contro genitori, mogli contro mariti, benestanti contro emarginati. La morte di Barry Fairbrother, il consigliere più amato e odiato della città, porta alla luce il vero cuore di Pagford e dei suoi abitanti: la lotta per il suo posto all'interno dell'amministrazione locale è un terremoto che sbriciola le fondamenta, che rimescola divisioni e alleanze. Eppure, dalla crisi totale, dalla distruzione di certezze e valori, ecco emergere una verità spiazzante, ironica, purificatrice: che la vita è imprevedibile e spietata, e affrontarla con coraggio è l'unico modo per non farsi travolgere, oltre che dalle sue tragedie, anche dal ridicolo.



Recensione:

Ho aspettato un pò prima di leggere "Il seggio vacante", perchè volevo evitare di farmi condizionare dai commenti positivi e negativi letti subito dopo l'uscita nelle librerie, così ve ne parlo oggi.

J.K.Rowling non si risparmia nemmeno stavolta, 553 pagine di pura maestria letteraria compongono questo libro.

Il seggio vacante è una storia vera, dura, un filino troppo volgare (per i miei gusti) e senza peli sulla lingua che ci mostra cosa succede a Pagford, una cittadina di periferia, quando si abbassano le luci. Quando le persone si sentono al sicuro tra le mura delle loro case e si tolgono la maschera che abitualmente indossano in pubblico, per rivelare la loro vera faccia. E così, scopriamo padri crudeli, ragazzini arrabbiati, esistenze fragili e soggiogate dalla prepotenza e dalla cattiveria. Vecchiette pettegole, pettegolezzi che viaggiano alla velocità della luce e segreti ben celati tra vestiti costosi e case deliziosamente arredate.

Narrato in terza persona, vengono intrecciate le vite di così tanti personaggi che, spesso, faticavo ad associare immediatamente un nome ad una determinata vita, perciò ero costretta a fare un passo indietro.
Nessun personaggio anche solo citato in questo romanzo, è lasciato al caso. Sono tutti ben descritti, con le proprie insicurezze, i punti deboli e i forti sentimenti. Ogni personaggio vive di vita propria tra le pagine di questo romanzo. Tutti ben caratterizzati, alcuni spiccano più di altri, solo perchè per alcuni di loro, finiremo per “provare qualcosa”, prendendoci a cuore le sorti delle loro esistenze spesso ingiuste e spesso colme di sofferenza.  

È un romanzo che si, come dice la copertina sa far ridere e piangere insieme, ma che fa soprattutto riflettere.
Di quante cose non ci accorgiamo o chiudiamo gli occhi fingendo di non vedere? Quanti segreti silenziosi ci fluttuano attorno dovunque andiamo? Spesso le cose apparentemente più belle, sono le più finte o fragili, nascoste dietro una cortina di illusoria felicità.
Il nome della Rowling è stato urlato a gran voce prima dell'uscita di questo romanzo, il suo grande ritorno era per noi, orfani di Harry Potter, un ritorno a qualcosa di conosciuto, confortevole e sicuro. Lo stile dell'autrice emerge ancora una volta tra le pagine di questo libro, ritrovarlo è stato rassicurante e piacevole, la conferma del grande talento di Zia Row, anche lontano dalle mura di Hogwarts...che per me, sono come casa.

Consigliato a chi vuole perdersi in un libro toccante, e a chi non smetterà mai di sperare di ricevere quella dannata lettera di ammissione ad Hogwarts!

Valutazione:
♥♥♥♥/ e mezzo





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2 commenti

  1. Bella recensione! Si vede che ti è proprio piaciuto =)

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    1. Ahaha si è vero! Inizialmente non pensavo perchè la trama non mi attirava più di tanto, ma poi mi sono dovuta ricredere :)

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