"Una ragione per amare" e almeno 10 per non leggere questo romanzo

7.4.20

Titolo: Una ragione per amare
Autore: Rebecca Donovan
Editore: Newton Compton
Anno: 2017
Pagine: 448
Prezzo: 5,90

Trama:
Emma Thomas è una studentessa modello e un'atleta prodigio. Ma è una ragazza taciturna e solitaria: non frequenta nessuno tranne la sua amica Sara, non va alle feste, non esce e non ha un fidanzato. E si copre bene per nascondere i lividi, per paura che qualcuno possa indovinare quello che succede tra le pareti domestiche. Mentre gli altri ragazzi della sua età si divertono spensieratamente, Emma conta in segreto i giorni che mancano al diploma, quando finalmente sarà libera di andare via di casa. Ma ecco che all'improvviso, senza averlo cercato o atteso, Emma incontra l'amore. Un amore intenso e travolgente che entra prepotentemente nella sua vita. E adesso nascondere il suo segreto non sarà più così facile.

Recensione:
Amo farmi del male, evidentemente, e almeno una volta all'anno mi concedo di leggere un libro della mia lista nera, ovvero un libro di un genere che non amo particolarmente, e il genere che più detesto, se seguite il blog ormai lo sapete ha un solo nome: NEW ADULT.
Da quando questi libri sono comparsi e hanno invaso l'editoria peggio del prezzemolo, dopo il successone di Uno splendido disastro, la lettrice qui presente ha avuto il coraggio di leggerne addirittura 4/5 e una  cosa ho capito da questi libri, anzi due: la prima, come ho già detto, è che appunto li detesto, e la seconda è che sono tutti uguali. Le trame sono molto, molto, molto simili, e quindi sono simili anche i dettagli negativi, ma bando alle ciance, veniamo al libro in questione.

Una ragione per amare è il libro con cui ho deciso di deliziarmi in queste giornate di quarantena, dopo aver scoperto di averlo sul Kobo (preso evidentemente quando ero ancora ignara di quanto il genere new adult mi facesse ribrezzo), primo di una trilogia, edito da Newton Compton e scritto dalla penna di Rebecca Donovan.
Un brevissimo accenno alla trama e poi via con la lista di cose no, perchè oggi mi andava di strutturare la recensione così, in modo in po' diverso:

Emma, la protagonista, è una studentessa e atleta eccellente, che conta i giorni che la separano dalla partenza per il college, via da una famiglia che la tiene imprigionata nella sua stessa casa e usa continuamente violenza su di lei.
I suoi "obiettivi" però, cambiano quando a scuola arriva "l'affascinante" Evan, un ragazzo nuovo inspiegabilmente attirato da Emma (e la cosa è davvero inspiegabile) e niente, da qui è sostanzialmente la fine.
Nel senso che avrei benissimo potuto chiudere ed evitare il resto del libro.

10 ragioni per non leggere Una ragione per amare:

1) La protagonista:
Emma, nelle prime pagine del libro, non è male. Nel senso, si avverte fin da subito la sensazione di angoscia che la ragazza vive tra le mura di casa, la sua paura, la sua fragilità, lei viene picchiata continuamente, è costretta ad evitare di instaurare rapporti per non dover spiegare i lividi che ha sul corpo, e la sola cosa che la fa andare avanti, è appunto l'obiettivo di costruirsi un futuro ed una vita migliore, una volta terminate le superiori. E tutto ciò è ammirevole, nelle prime pagine ho tifato per lei, volevo che ce la facesse a scappare da questa situazione da incubo che vive, peccato che da un momento all'altro lei diventi l'opposto di ciò che è ad inizio libro.
2) Evan chi?
Eh si, perchè poi entra in gioco Evan, ed Emma diventa una cretina totale. Passa dall'essere terrorizzata dalla situazione che vive, all'essere invece semplicemente preda degli ormoni. Dimentica completamente il fatto di svegliarsi coperta di lividi e cicatrici, dimentica la prigione che è casa sua, dimentica la paura, le bugie, il non avere amici, il mantenere alto il livello scolastico..... dimentica tutto, perchè poi i suoi unici pensieri riguardano questo ragazzo: "Non voglio avere legami con nessuno", "Dobbiamo rimanere amici" "Però forse lui mi piace" "No, è meglio se lo evito" "oddio e se alla festa lo incontro" TUTTO COSI', per pagine e pagine e pagine a lamentarsi, a cambiare idea, a ripetere le stesse cose...
TUTTO COSI'

3) La violenza
Ebbene sì, il tema della violenza perde completamente significato, quando Emma inizia ad essere ossessionata da Evan, pazienza se non riesce a stare in piedi per i lividi, che sarà mai, no?
Una delle cose che avrebbero potuto essere interessanti in questa storia, era proprio il tema della violenza tra le mura domestiche.
Peccato che l'autrice sia stata capace di prendere l'unico appiglio originale della sua storia e sbriciolarlo con le sue stesse mani.
Questa è probabilmente la cosa che più di tutte mi ha infastidito, anzi mi ha davvero fatto arrabbiare leggendo questo romanzo. Un tema così delicato e importante, preso e infilato a caso nella storia, quando avrebbe dovuto essere costruito con attenzione, dandogli l'importanza che meritava. Pensare a quante persone, a quanti ragazzi magari si trovino davvero nella condizione della protagonista e siano costretti a vivere giornalmente un condizione così grave e dolorosa, e pensare a come l'autrice abbia banalizzato e minimizzato una cosa così terribile quanto gli abusi familiari, mi ha davvero fatto infuriare.
Emma vive questa apparente condizione da incubo solo nelle prime pagine, poi in sostanza la cosa è minimizzata, butta all'aria tutto ciò per cui ha "lavorato" per anni, iniziando ad uscire di casa, per andare alle feste e fare ciò che vuole, quando viene nuovamente abusata, la vive come una cosa di poco conto... insomma ciò che di positivo ho intuito nelle primissime pagine del libro viene totalmente rovinato dal resto.
E questo non è solo negativo alla storia, ma è davvero grave in generale,  trattare un tema talmente delicato, in modo così superficiale.

4) Lo stile di scrittura
Come tutti i new adult che ho letto, anche questo ha uno stile di scrittura che personalmente non apprezzo. Cambi di scenari un po' a caso, mancanza totale di descrizioni fondamentali, MA tanti dettagli assolutamente superflui ed evitabili come gli scenari delle feste, le case dei protagonisti, i vestiti indossati... cose che al lettore non importano particolarmente se poi non ti prendi la briga di descrivere i tuoi personaggi, e qui veniamo proprio al prossimo punto.

5) I personaggi
Come ho già detto, la protagonista, ha una cambio totale di rotta quando incontra Evan, tradisce sè stessa e i propri obiettivi per diventare praticamente un'altra persona, ma non è la sola cosa negativa sua e dei personaggi di questo libro.
Prendiamo per esempio il fatto che Emma sia desiderosa di essere invisibile a scuola e non abbia voglia di aver legami con nessuno vista la sua condizione, e ci sta, la capisco. Peccato poi che la sua migliore amica, Sara, sia tipo una delle ragazze più popolari della scuola. Sara è quella che tutti conoscono, Sara è quella che quando arriva a scuola la mattina (assieme ad Emma tra l'altro), tutti gli studenti salutano, Sara è quella che tutti i ragazzi desiderano, è quella che quando arriva alla festa, la festa praticamente si ferma, immaginate la musica che si abbassa e la gente che smette di ballare e parlare, solo perchè TUTTI devono salutare Sara. Ecco, è un po' difficile rimanere invisibile quando stai a fianco a questa Sara, no? E' un po' complicato essere invisibile in un contesto così, no? Eppure, non si sa come, Emma ci riesce!
Ma poi, parliamo dei personaggi in generale, caratterizzazione zero. Nessun personaggio descritto come si deve, sia dal punto fisico (io non sono riuscita ad associare nessuna faccia ai nomi citati), che caratteriale, niente, sono solo un'accozzaglia di nomi propri dai tratti abbozzatissimi, ma praticamente anonimi

6) La parte "romance" se così vogliamo chiamarla
E' bello che l'autrice abbia voluto donare alla povera Emma uno spiraglio di speranza nella sua triste vita, peccato che la parte romance sia totalmente sbagliata. Non ho avvertito nessun tipo di emozione leggendo il legame che andava ad instaurarsi tra Emma ed Evan, semplicemente perchè è un rapporto sbagliato, nato nel modo sbagliato, troppo frettoloso (due volte che si parlano ed Emma è già fuori di testa dai dubbi che la affliggono, POVERINA, ci mancava pure quella nella sua vita), senza senso, basato su presupposti errati (bugie, mancanza di fiducia, stravolgimento della propria personalità)...

7) Il triangolo no
E invece sì!
Ebbene sì, perchè Emma ad un certo punto ha un ulteriore colpo di testa e non si sa come, non essendo abbastanza afflitta dalle violenze familiari e dalla reticenza nel costruire un rapporto con Evan, cosa fa? Pensa bene di buttarsi tra le braccia di un altro, così a caso, perchè se non ci infiliamo pure un triangolo, che razza di storia eh, no?
Ma poi questo tizio, rimane comunque molto anonimo nella storia, si vede che si tratta di un altro elemento messo molto a caso dall'autrice giusto per creare qualche complicanza in un più, o forze perchè dopo pagine e pagine di nulla totale, lei stessa si era dimenticata quale fosse il fulcro centrale della storia.

8) Momenti morti
E qui veniamo alle pagine di nulla: circa metà libro poteva benissimo essere evitato. Nel corso della storia, infatti, abbiamo un sacco di punti morti, la storia già di per sè prosegue molto a rilento, ma abbiamo interi capitoli di vuoto, in cui non ci viene detto assolutamente nulla di importante che regali effettivamente qualcosa alla narrazione. 
9) I clichè
Ebbene sì, pensavate di averla scampata con i clichè eh? E invece no, oltre allo stile di scrittura, oltre al triangolo, oltre ai dialoghi assolutamente inverosimili, allo spessore inesistente dei personaggi e alle pagine vuote e lente, abbiamo anche tantissimi clichè. Tipo la protagonista che va alla prima festa in vita sua e si fa fare trucco e parrucco dalla migliore amica (se non si ha una migliore amica così, che storia è?), "Adoro troppo vestirti" Emma is the new Barbie? Clichè su clichè insomma.

10) Considerazioni generali che non sapevo come rinominare
Per esempio, la persona che usa violenza su Emma, ad un certo punto assume delle sembianze talmente esagerate, da risultare ridicola, senza contare che nessuno, nè tra gli altri familiari, nè tra i due amici in croce di Emma, si prodigano ad aiutare la ragazza, Tra l'altro i motivi per cui Emma non vuole denunciare il suo aguzzino non hanno fondamento, nè ho ben capito per quale motivo l'autrice abbia fatto saltare fuori la figura di un altro familiare (che personalmente pensavo essere morto), anche lì molto a casaccio. In generale la condizione familiare di Emma non viene molto approfondita (come tutto il resto). 
Ma poi in questo libro troviamo scene davvero inverosimili, tipo lei che dopo aver ricevuto frustate e colpi su colpi tanto da non riuscire a stare in piedi, decide comunque di andare a giocare la partita pur essendo piegata in due dal dolore perchè "L'adrenalina farà passare tutto" MA COSA? PENSO DI NON AVER SENTITO BENE.

Non so quanto questa recensione abbia senso, mi rendo conto che sia abbastanza sconclusionata, ero talmente irritata durante la lettura, che ho faticato a decifrare i miei stessi appunti che ho preso mentre leggevo questa storia. Mi scandalizza pensare che esistano altri due libri di questa serie, davvero. Di cose da aggiungere ce ne sarebbero ancora molte, vorrei farvi degli esempi più precisi con scenari e dialoghi assolutamente nosense, ma non voglio spoilerare nulla, nel caso qualcuno abbia la folle idea di leggere questo libro!

Valutazione:
♥/ e mezzo
Questa sono io che mi rendo conto di aver speso ore della mia vita a leggere questa roba

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