Il rumore dei tuoi passi

7.4.19

Titolo: Il rumore dei tuoi passi
Autore: Valentina D'Urbano
Editore:  Tea
Anno: 2015
Pagine: 322
Prezzo: 10,00


Trama:
In un luogo fatto di polvere, dove ogni cosa ha un soprannome, dove il quartiere in cui sono nati e cresciuti è chiamato "la Fortezza", Beatrice e Alfredo sono per tutti "i gemelli". I due però non hanno in comune il sangue, ma qualcosa di più profondo. A legarli è un'amicizia ruvida come l'intonaco sbrecciato dei palazzi in cui abitano, nata quando erano bambini e sopravvissuta a tutto ciò che di oscuro la vita può regalare. Un'amicizia che cresce con loro fino a diventare un amore selvaggio, graffiante come vetro spezzato, delicato e luminoso come un girasole. Un amore nato nonostante tutto e tutti, nonostante loro stessi per primi. Ma alle soglie dei vent'anni, la voce di Beatrice è stanca e strozzata. E il cuore fragile di Alfredo ha perso i suoi colori. Perché tutto sta per cambiare.

Recensione:
Secondo libro che leggo della D'Urbano dopo Non aspettare la notte, ma di certo non ultimo, anzi! E' in casi come questi, quando trovo delle penne così graffianti, che finisco per domandarmi come mai non legga più autori italiani.
Il rumore dei tuoi passi, rispetto a Non aspettare la notte, è una storia molto più cruda, sofferente, estremamente bella nella sua semplicità.
Non che la vicenda sia semplice, o lo siano i personaggi creati dalla D'Urbano, esistenze semplici in contesti difficili, questo sì, ma assolutamente ben articolati.
E' lo stile a risultare semplice, in quanto senza orpelli, ma talmente fluido che scorre spedito portando il lettore in un romanzo che si legge tutto d'un fiato.

Beatrice vive con i genitori e il fratello alla "Fortezza" questo luogo di nessuno, in cui chi ci vive non si avventura mai fuori e dove chi sta fuori, ne stà ben alla larga. Tra le mura della loro casa, Bea e la sua famiglia, finiscono per ospitare e quasi adottare, Alfredo, figlio dell'uomo che vive sopra di loro. Alfredo ha due fratelli, come lui coperti di graffi e cicatrici, fatti da un padre che è una continua minaccia.
Così Bea e Alfredo, per quelli della Fortezza, diventano i "gemelli", sempre insieme, a giocare, mangiare, dormire, crescono insieme, tra botte, canne e fragilità.

Un ambientazione rurale, povera, a tratti familiare, tutti conoscono le sventure degli altri alla Fortezza, questo luogo che è una vera e propria città, lontana da tutto e tutti quelli che stanno di fuori. Una realtà a sè stante, fatta di vite piene di stenti, che si accontentano, e giovani che trascorrono le giornate d'estate a fumare e bere birra, arrancando alla ricerca di una via d'uscita, in attesa di qualcosa di diverso, che stravolga la loro vita, anche se c'è pure chi alla Fortezza ci sta bene così come sta. Questa Fortezza, che l'autrice ha ideato, è un ambientazione estremamente ben costruita, non è difficile immaginarsi davanti agli occhi il grigiore invernale e la calura dell'estate in cui Beatrice e gli altri vagano senza un vero scopo.

Beatrice, la nostra protagonista, come viene presentata nelle prime pagine, sembra un personaggio freddo, algido e severo, ma quando inizia a procedere con il suo racconto, partendo dalla sua infanzia particolare, il lettore -  almeno così è successo a me - non fatica ad affezionarsi a lei.
Nel racconto del suo passato, fino ad arrivare al suo presente, Bea non lascia nulla al caso. Drammi, dolori e dettagli, una voce giovane e tagliente, che narra la sua aspra vita, con dei giovani genitori "condivisi" con Alfredo, inizialmente un intruso, per cui Bea è quasi gelosa.
Il suo rapporto con il ragazzo, che quasi per caso diventa uno di famiglia, quando nella sua di famiglia, il padre è sempre ubriaco o in vena di menare le mani ai tre figli, è un rapporto di amore/odio. I due non sanno stare lontani, hanno bisogno l'uno dell'altra, ma insieme si fanno male, quando sono vicini si contagiano, in un legame che brucia entrambi, in un amore prematuro che non ha la forza di sbocciare, perchè le cose vissute insieme forse sono troppe, e i sacrifici altrettanti.

Il rumore dei tuoi passi è uno di quei libri che una persona non vede l'ora di terminare, per vedere come va a finire, di cui ci si disseta con ogni parola, ma come i due protagonisti, si viene anche scottati con una storia amara, che buca il cuore come l'eco di un dolore vissuto sulla propria pelle.
Benchè il finale ci venga presentato fin da subito, non ho potuto fare a meno, durante la lettura, di sentirmi quasi svuotata, nell'attesa di un miracolo impossibile, un lieto fine anche parziale, che salvasse Bea e Alfredo dall'asprezza della vita, e desse loro un minimo di felicità, anche un solo vero momento totalmente loro.

Beatrice e Alfredo, poi, sono due personaggi particolari, delineati alla perfezione, ci vengono presentati fin da bambini e per un arco temporale piuttosto ampio, così l'autrice ha modo di caratterizzarli egregiamente, tanto che alla fine del romanzo li sentiamo quasi amici. Due persone dai caratteri forti, forse troppo per convivere insieme, si scontrano tra loro e ci spiazzano in ogni pagina. Anche i personaggi secondari, da Alessandro ad Arianna, fino ai genitori di Bea, hanno ampio spazio nella storia e uno spessore rilevante.

Questo romanzo è un caleidoscopio di  emozioni, positive e negative, ma tutte talmente forti, anche quando acerbe, che fanno male e spezzano in due. Pochi sono i libri che sono stati in grado di coinvolgermi e distruggermi emotivamente così tanto. Sarà anche per i toni spesso aspri, la violenza nuda e cruda, che l'autrice racconta senza smussarne gli spigoli. L'ossessione, la dipendenza, il pessimismo cronico che traspare da ogni pagina e sembra non lasciare speranza, un dolore sordo che Bea e Alfredo riescono a rappresentare appieno, purtroppo.

Una storia senza luce, una penna che lacera, due personaggi che si feriscono e feriscono noi che leggiamo di loro, ma, anche se nascosto alla perfezione, in tutto il buio che c'è, un piccolo spiraglio di speranza forse alla fine lo si trova.

Valutazione:
♥♥♥♥♥ 

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2 commenti

  1. Davvero un signor esordio. <3

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  2. Grazie mille per signore Diego Zumerle per il vostro aiuto. Parlerò dei tuoi servizi con quelli che hanno bisogno di un prestito o di un finanziamento. Sono contento del prestito da 35.000€ che mi avete dato e anche cinque dei miei colleghi hanno ricevuto prestiti. Grazie mille. Ecco la sua e-mail: diegozumerle71@ gmail. com

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